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Mortuary Drape

In occasione dell’anniversario dei 30 anni di carriera, noi di Heavyworlds.com abbiamo avuto l’occasione di sentire i Mortuary Drape e parlare un po’ di questi anni di attività, degli alti e bassi e dei progetti per il futuro. Enjoy!

– Salve ragazzi, benvenuti su Heavyworlds.com, come vanno le cose?
Ciao e grazie dello spazio. Le cose vanno molto bene, la formazione è stabile, affiatata, tecnicamente ottima e molti sono gli impegni e gli obbiettivi da qui in poi.

– Sono trent’anni di carriera quest’anno, veramente impressionante! Come ci si sente a raggiungere questo traguardo?
Ci si sente orgogliosi e felici di aver creduto fino in fondo e di aver portato avanti il progetto, anche nei momenti difficili…. dobbiamo ringraziare anche tutti i fans che non ci hanno mai abbandonato e questo è un buon motivo per proseguire senza ombra di dubbio.

– Guardando indietro nel tempo, quali sono stati per voi i maggiori achievements della carriera?
Sono stati diversi: il numero di dischi venduti, le recensioni positive, aver suonato al fianco dei grandi nomi del metal mondiale anche in prestigiosi festival, aver portato la band fuori da un Paese che non è proprio molto generoso col nostro genere.

– Avete esordito nella scena del metal estremo nella seconda metà degli anni ’80 in Italia. E’ stata difficile l’entrata sulla scena? Come si viveva l’underground musicale di quegli anni?
L’entrata è stata sicuramente difficile, ma completamente naturale. Noi ci impegnavamo molto, eravamo dediti al progetto come lo siamo ancora oggi. Molto non era ancora stato fatto a quei tempi e le leggi di mercato non erano sporche come adesso. In quegli anni l’underground si viveva con un alone di magia attorno che a parole non si può descrivere. Poi c’erano molte meno band e tutto era più sincero.

– In 30 anni la band ha affrontato notevoli cambi di line up e ci e situazioni difficili…Ci sono mai stati momenti in cui avete pensato allo scioglimento e cosa vi ha fatto andare avanti?
Si ci sono stati, ma per volontà del nostro inossidabile cantante tutto ha continuato a testa bassa dritta sul pezzo. I Mortuary Drape per lui sono una necessità. Quindi da lì la forza e la determinazione per continuare sono sempre rigermogliate.

– Avete sempre dedicato molta attenzione ai tour e ai live, cosa che vi ha reso noti a livello mondiale. Qual è stato per voi il live più memorabile?
Ci ha resi noti sicuramente il periodo in cui siamo nati, la vena molto personale di scrivere i pezzi, diversa da ogni altra band, il fatto di aver fatto degli album che sono diventati un riferimento nell’underground. E soprattutto la coerenza. Un live memorabile che ricordo tra i tanti è quello al Maryland Death Fest, molto ben riuscito. Tanti altri ancora, ma devi sapere che ogni live dopo che si è concluso passa nell’archivio della nostra mente e sei completamente proiettato in quello che devi fare dopo e così via fino alla fine del tour.  Dirtene uno più importante degli altri sarebbe impossibile!

– Siete più apprezzati e conosciuti all’estero che in Italia (sfortunatamente per l’Italia aggiungerei!). Come vivete la scena metal italiana attuale e cosa ne pensate di ciò?
La scena metal italiana la viviamo più come un “sovrappiù”; sappiamo che i maggiori consensi li riscuotiamo all’estero, sappiamo che è tutto molto più attivo e vivo all’estero. E suonando più all’estero che qua, ci tocca poco, anche se fa arrabbiare purtroppo che le cose siano cambiate così tanto rispetto a vent’anni fa’. Ma il pubblico Italico in ritardo si sta accorgendo di noi e quindi siamo contenti comunque , piano piano facciamo tutto.

– Come si è evoluto il vostro rapporto con i fan nel tempo?
E’ cambiato il metodo di comunicazione, dalle lettere ai social. Questo ha fatto si che la band forse perdesse, in piccola parte, quell’alone di mistero che aveva prima. Ma allo stesso tempo ci ha permesso di avvicinarci molto di più, di poter interagire maggiormente, di poter essere più attivi nella promozione, nella vendita, nella “vita sociale” della nostra musica.

– Avete annunciato un live celebrativo per i 30 anni di carriera per il 12 novembre ad Alessandria. Dobbiamo aspettarci anche un possibile tour successivo, con magari più date italiane?
Noi ovviamente questo lo speriamo anche se visto come vanno le cose qui in Italia sarà difficile, perlomeno per una band come la nostra, che non scende a compromessi di nessun tipo. Per il momento nulla ci fa pensare a questa possibilità, staremo a vedere. La festa sarà un nostro concerto con l’intervento di ospiti di eccezione che saliranno con noi sul palco… Abbiamo avuto qualche problema gestionale, ma invitiamo tutti a continuare a chiederci l’anniversary Pack e il biglietto per non perdersi questo evento che stiamo cercando di fare diventare unico mai fatto fino ad oggi da una band Italiana, ce la mettiamo tutta poi si vedrà. Vi aspettiamo, gente! 

– Sono passati già due anni da “Spiritual Indipendence”. Quali sono i piani per il futuro dei Mortuary Drape? C’è la possibilità di un ritorno in studio prossimamente?
I piani per il futuro sono di fare il più possibile concerti e tour e di rientrare in studio per un prossimo album non appena sarà pronto per essere registrato. Al momento abbiamo 8 nuovi brani che devono essere suonati, provati e rodati per farli girare a giusto regime, poi comunque ti voglio segnalare che nel 2015 è uscito uno split LP e CD insieme ai Necromass, dove abbiamo pubblicato due canzoni inedite…Vi invitiamo ad ascoltarle o venirle a sentire dal vivo alla nostra festa. 

– Grazie della possibilità che ci avete accordato! Volete chiudere con un messaggio per i fan e per i lettori di Heavyworlds.com?
Grazie a voi dello spazio concessoci! Invitiamo tutti (chi ci conosce e chi non) a seguire le prossime novità sulla band ed a partecipare al trentennale che è INTERAMENTE organizzato da Wildness Perversion in persona, senza nessun intermediario. Sarà un evento davvero unico e soprattutto UNDERGROUND nel senso più vero e sincero del termine, con lo stesso spirito degli anni ’80.
Mortuary Drape