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Live Report Lizzy Borden + Nightglow + Bang Out @ Planet Live Club

Lizzy Borden, l’American Metal colpisce ed infiamma la capitale

30 anni di heavy metal. Questo è il riassunto breve ma poderoso di quel che sono i Lizzy Borden. E col loro tour di quest’anno, sono giunti anche a Roma, per la prima volta, portati qui dalla Erocks, giovane agenzia con tanto sprint. Un’ondata di classic metal dicevamo, che per l’appunto è arrivata al Planet Live Club. Bangout e Nightglow le band designate al supporto.

Iniziamo dai Bang Out…la band romana l’abbiamo già vista diverse volte e devo dire che non ha mai deluso. Certo, aprire a Lizzy Borden è una grande opportunità, ma i nostri ragazzi se la sono cavata egregiamente. Sempre giocherelloni sul palco, al tempo stesso riescono a coinvolgere tutti regalando un’esibizione pulita ed eccellente.”Friday’s Baby” apre le danze e nello stesso tempo fornisce a chi non li conosce, un perfetto riassunto del loro stile: glam quanto basta, fresco e spiritoso, dalle melodie molto orecchiabili. Nel corso del concerto a sorpresa un medley di gran classe: “I love rock’n’roll/Living after midnight/We’re not gonna take it” (Joan Jett/Judas Priest/Twisted Sister) e questo fa scatenare il pubblico presente fino a quel momento. “Rotten Roll”chiude la loro performance con grande grinta.

Setlist:

Friday’s Baby
Rock Is Not Dad
Comin’ Home
I Love Rock’n’Roll/Living After Midnigth/ We’re Not Gonna Take It
Rotten Roll

I Nightglow sono la band successiva. Emiliani, sono qui a Roma per la prima volta. Buona la performance in generale, soprattutto per quanto riguarda la parte strumentale, mentre la voce ha lasciato qualche dubbio. Se in alcuni brani è sembrata molto valente (specialmente su tonalità medie), quando si andava troppo in alto tendeva a perdersi. A influire, secondo me, è stato anche il pessimo fonico (mi spiace dirlo), che inseriva l’eco in punti della canzone in maniera molto casuale, probabilmente senza conoscere le canzoni stesse; oppure volume abbassato o rialzato senza motivo. Non saprei nemmeno posizionare la band in uno stile ben preciso. Alcune canzoni seguivano una pista molto groovy, mentre altre si basavano su uno stile puramente power e forse è questo che non mi ha convinto tanto. Mi riservo quindi un secondo ascolto, prima o poi sicuramente capiterà.

Setlist:

The Infection

Bloodway
Dreamland

On My Knees
Fuck You

Shine Of Life
Lead Me
We Rise

Improvvisamente il pubblico in sala è raddoppiato. Pessima abitudine, tutta italiana, di arrivare solo durante il turno dell’artista principale. In ogni caso ora c’è sul palco la band Lizzy Borden e tutta l’attenzione è puntata su di loro.
Sulle prime note di “Master Of Disguise”, dopo la band entra Lizzy, stupendoci fin dall’inizio con il primo dei suoi travestimenti, una maschera davvero ben fatta con tre volti in uno. Entrata teatrale dunque per il grande artista, che ha cambiato diversi abiti durante tutto il concerto. Riesce a calamitare tutta l’attenzione su di sè, con un pubblico direi ben “concentrato” ad ammirarlo, quasi ipnotizzato. Per chi non c’era e si chiede se dopo tutto questo tempo ce la fa ancora, la risposta è: “Ce la fa e alla grande!”. Infatti ecco una scaletta molto elettrizzante che ripercorre tutta la carriera di Lizzy, con brani come “Notorious”, “Eyes Of A Stranger”, “Under your skin”, “Me against the world”….. inclusa una gran cover di Ronnie James Dio, ovvero “Long Live Rock ‘n’ Roll”. Il chitarrista Ira Black, ci ha già dato tanto con questo nome ben congegnato ma alla chitarra non lo ferma nessuno! Gasatissimo, da una marcia in più al concerto. Capelli lunghissimi, degni della pubblicità di Jean Luis David, fanno invidia ai metallari un po’ più attempati del pubblico, ma fluttuano meravigliosamente su ogni riff. Nel frattempo, sulle note di “There Will Be Blood Tonight”, Lizzy pensa a cospargere la prima fila con un liquido rosso odor ciliegia e con un pubblico ora più variopinto, prosegue il suo show. Joey Scott alla batteria, fratello minore di Lizzy, non si ferma più. Per lui, la fatica sembra non esistere.
Ma purtroppo il concerto arriva alla fine e l’encore è del tutto inaspettato ma gradito: “Born To Be Wild” dei mitici Steppenwolf, ci riporta indietro nel tempo. In un tempo in cui per la prima volta furono accostate le tre parole “Heavy Metal Thunder”, in un tempo in cui sono state messe le basi di questo stile musicale che a noi di Heavyworlds piace tanto, nel tempo della nascita dell’heavy metal! Ed è così che Lizzy ha inteso chiudere il concerto, con questa grande celebrazione e la promessa di tornare.

Setlist:

Master Of Disguise
Notorious
Roll Over And Play Dead
Rod Of Iron
Eyes Of A Stranger
Tomorrow Never Comes
Long Live Rock ‘N’ Roll
Under Your Skin
There Will Be Blood Tonight
Me Against The World
American Metal
Red Rum
Born To Be Wild