Loading

DARE – Sacred Ground

Le emozioni rappresentano una parte della vita di cui non abbiamo pieno controllo; con il giusto apporto di sensibilità, l’universo di sentimenti che portiamo dentro permette di capire dove vogliamo andare e quali persone o situazioni intendiamo ‘cogliere’, anche se nella maggior parte dei casi reprimere sembra essere la migliore soluzione…con l’aiuto della musica, alla pari di altre forme d’arte, si può sciogliere quel nodo contenitivo e lasciarci andare ad ogni piccola sfumatura.

Perdonate l’incipit sdolcinato e romantico, ma non ho modo migliore per introdurre il nuovo lavoro dei Dare. Con una carriera altalenante alle spalle, i cinque rockers britannici hanno sempre rappresentato una band dalle capacità infinite ma alla quale è sempre mancato il ‘colpo grosso’ per alzare il proprio status…questo almeno in termini di vendite e successo, perché per quel che riguarda la creatività il livello non è mai venuto meno. La fonte a cui attingere è sempre un hard rock leggero e melodico, infarcito di carattere celtico e folk che dona alla proposta di Darren Wharton e soci quell’alone di tristezza e malinconia che ne è il marchio di originalità. In “Sacred Ground” le cose vertono più sul lato prettamente rock, grazie anche al reinnesto di Vinnie Burns alle chitarre e di Nigel Clutterbuck al basso, e le soluzioni appaiono fresche e piacevoli.

La produzione, seguita dallo stesso Wharton, è fluida e lucida come acqua di sorgente, capace di sostenere sia la verve rockettara sia i passaggi melodici; le performance trasudano esperienza e grande coesione, lasciando ‘aperto’ il brano per agevolare il lavoro, sempre immenso, del buon Darren alla voce, mentre i suoni appaiono un po’ troppo moderni per il contesto rock/AOR abbracciato dal gruppo; sopra a tutto, comunque, rimane il lavoro di Vinnie Burns il cui tocco non perde mai un’oncia di classe.

Sedetevi in poltrona, allungate le gambe e chiudete gli occhi perché si parte…”Home”, “Everytime We Say Goodbye” e “On My Own” vi lanceranno su ali musicali dotate di cori semplici e strutture dirette, mentre con “All Our Brass Is Gold” e la conclusiva “Along The Heather” si ha la sensazione di correre in libertà in mezzo a prati verdeggianti..”I’ll Hear You Pray”, “Strenght” e “Days Of Summer” pulsano irrefrenabili nel profondo del cuore mentre con “Days Of Summer” e “Until” è facile perdersi grazie alle soavi venature celtiche che le caratterizzano. L’unico capitolo sottotono rimane “Like The First Time” che si candida a pieni voti per il titolo di riempitivo furbetto.

Sia che vi siate innamorati dei Dare con “Out Of The Silence” o “Blood From Stone” sia che ne siate diventati adepti da “Belief” in poi, troverete “Sacred Ground” prolisso ad un primo e fugace approccio. Il consiglio è di permettere al fiore di schiudersi e di concedere molti e ripetuti ascolti perché la magia, per poter aver efficacia, deve essere evocata con convinzione.

  • 7,5/10

  • DARE - Sacred Ground

  • Tracklist

    01. Home

    02. I'll Hear You Pray
    03. Strenght
    04. Everytime We Say Goodbye
    05. Days Of Summer
    06. On My Own
    07. Until
    08. All Our Brass Was Gold
    09. You Carried Me
    10. Like The First Time
    11. Along The Heather

  • Lineup

    Darren Wharton: Vocals & Keyboards

    Vinnie Burns: Guitars
    Kev Whitehead: Drums
    Marc Roberts: Keyboards
    Nigel Clutterbuck: Bass