Difficilmente si sentono demo praticamente perfette: a questo punto, la band si suppone sia agli inizi, senza facile accesso a strumentazione impeccabile e a mixaggio e master di eccezionale qualità, o almeno nessuno se lo aspetta. Eppure gli Hercunia per la loro demo arrivano preparati.
Sono tre le tracce presentate dalla band. Si parte con “Exobnos“, un brano in cui presentano di che pasta sono fatti. Si riconoscono tanti strumenti folklorici diversi, da cornamusa e flauti a ghironda e bouzouki, tutto perfettamente mescolato con chitarre distorte e growl. Musicalmente la struttura è quella tipica delle canzoni folk dove su un riff melodico si costruisce il resto, unica pecca è che potrebbe risultare un po’ ripetitiva esasperando la melodia principale.
La seconda traccia, “Uisonna“, parte con flauto e chitarra acustica, con ritmo leggero e lento per ingranare poi con growl e doppia cassa, spezzando l’atmosfera. Questa volta la sonorità sembra più familiare, molto vicina ai Furor Gallico del primo album (a tratti i riff e le melodie ricordano ‘La Caccia Morta’ ndr).
Chiude la demo “Hercunia“, brano che riassume perfettamente la band, con ritmi fomentanti, melodia ricercata adornata da tanti strumenti folklorici suonati con maestria. Tra questi spicca la ghironda che si alterna alla zampogna nel ruolo di strumento principale.
In tutta la demo domina un’atmosfera di allegra malinconia di una vita semplice spezzata dall’aggressività del growl e ritmi serrati.
C’è poco da aggiungere: la band ha tutte le carte in regola per uno studio album e il tipo di musica si presta moltissimo agli spettacoli dal vivo. Insomma, c’è grandissimo potenziale!