Naked And Wild

Con un nome del genere, in pochi non sarebbero in grado di indovinare cosa suonano quel maiale di Mike (bassista della band) e i suoi amici. In tanti, per inquadrarli, volgerebbero il loro sguardo all’Australia e al nome principe di quel paese in fatto di musica dura: Ac/Dc. Azzeccato solo in parte, Angus Young e soci si sentono eccome nelle quattro tracce che vanno a comporre Naked And Wild, ma non sono l’unica band che possiamo tirare in ballo per descrivere le gesta dei rockers di Giovinazzo, provincia di Bari. Perché qui andiamo a parare su sonorità più ruvide, scorticate da schitarrate sporche, abrasive, la cui grezza furia è fomentata da massicce dosi di alcool e da un sottile spirito punk, che non può non avere una band con così poca grazia e gentilezza nel proprio sound. A incorniciare il tutto, una vociastra alla Dee Snider, molto più sgraziata dell’originale, e un’attitudine generale rivolta all’intrattenimento puro. Così, con l’unica pretesa di far esplodere qualche piccolo pub pieno di fumo, umidità e loschi figuri avvinazzati, i Pig Mike And The Dirty Deeds piazzano nel loro primo demo canzoni semplici semplici, divertenti, ignoranti quel che basta a farsi ascoltare con sommo piacere da ogni rocker che si rispetti.
Nascono così inni sboccati e irriverenti quali Devil In Your Kiss, Mature Fuckin’ Boy, song che hanno impresso il marchio del blues, oltre a quello del rock, e che vivono su quattro accordi in croce, quelli necessari a rapire l’attenzione degli astanti in un locale qualsiasi della nostra penisola. Non c’è molto altro da aggiungere, i Pig Mike And The Dirty Deeds sono una party band, nata per assecondare gli istinti primordiali di ogni appassionato di rock’n’roll che si rispetti: energia, divertimento, un po’ di scena (leggo nella bio di uno spogliarello di Alfredo, chitarrista solista, durante i concerti…) e un amore sconfinato per la musica.
Come dicono loro, è una questione di “rock and roll attitude”.