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Blind Guardian – Marcus Siepen

Per chi ascolta una band da più di vent’anni , ogni membro diventa qualcosa simile ad un amico. Anche se nemmeno si conosce il tono della voce o le sfaccettature del carattere, sembra che dalle songs e dai visi stampati sui booklet si possa dedurne tutto. Quando poi si azzeccano queste previsioni, quando la persona che ti ritrovi ad intervistare è paurosamente identica a come l’hai prefissa, allora tutto diventa più facile…Marcus Siepen è un uomo riservato, contento, soddisfatto e ringiovanito…l’occasione di incrociare il chitarrista dei Blind Guardian per fare il punto su “Beyond The Red Mirror” avviene con la complicità dell’Alcatraz meneghino, da sempre uno dei luoghi ‘portafortuna’ del sottoscritto…

– Ciao Marcus, benvenuto su Heavyworlds.com! Come stai, per prima cosa?

Benone, grazie…davvero bene. Abbiamo avuto qualche giorno libero qui in Italia in modo da ricaricare le batterie, per cui siamo belli riposati e pronti per dare il meglio (RIDE)!

– “Beyond The Red Mirror” è uscito a gennaio…a distanza di qualche mese, posso chiederti quali sono stati i responsi?

Incredibilmente positivi, davvero…”Beyond The Red Mirror” è un ennesimo passo avanti nella definizione del nostro sound e, come sempre, le reazioni rappresentano un enorme punto di domanda. Siamo consapevoli di suonare musica piuttosto complessa e ricca di arrangiamenti e che assimilare ogni nuova release avrebbe richiesto tempo; ma al contrario di altre release, ad esempio “A Night At The Opera”, è stato assorbito in pochissimo tempo e le recensioni entusiastiche non han fatto altro che renderci felici di quanto avevamo realizzato. Un ulteriore conferma ce la stanno dando i lives: in scaletta suoniamo normalmente quattro o cinque canzoni nuove e le reazioni sono quasi paritarie con i vecchi classici…per cui, “Beyond The Red Mirror” ha centrato l’obiettivo.

– “Beyond The Red Mirror” perpetua la vostra dedizione per le partiture di musica classica…come vi trovate ad abbinare riff di chitarra con le evoluzioni orchestrali?

Nel nostro caso è tutta una questione di bilanciamento e di capire in ogni canzone quale sia la struttura primaria…non si tratta solo di scrivere musica metal e poi aggiungerci un quartetto d’archi, è un lavoro più profondo e meno facile di quanto possa sembrare; se in un punto sta bene uno stacco orchestrale, devi comporlo al momento e non inserirlo successivamente perché va a discapito della magia finale. Ma è divertente alla fine perché, da “At The Edge Of Time” in poi, possiamo interagire con una vera orchestra e realizzare in che modo le idee prendono forma; suoniamo un genere in continua progressione, ed ogni album è sempre qualcosa di diverso, per cui può darsi che per il prossimo lavoreremo in un altro modo ancora (RIDE).

– …ed è per questo che ormai realizzate album ogni quattro o cinque anni?

(RIDE) Ah ah ah, in effetti può sembrare davvero strano. Purtroppo una band come i Blind Guardian non ti permette periodi troppo lunghi di riposo. Il disco è uscito a gennaio, in primavera abbiamo fatto le reheals per lo show live e poi saremo in tour fino alla fine del prossimo anno. Poi inizieremo a scrivere nuovo materiale, e questo porterà via un ulteriore anno, e le successive registrazioni e post produzione prenderanno altri dodici mesi. Il tempo di sistemare le ultime cose e le varie pratiche burocratiche e l’album è pronto per uscire nel 2020. E queste sono le tempistiche che abbiamo ultimamente. Molte band compongono mentre sono in tour ma nel nostro caso ci sono due motivi per i quali non possiamo farlo: non abbiamo tempo fisico per mettere mano a idee nuove e, soprattutto, queste suonerebbero esattamente come l’album appena pubblicato, cosa che ci deprimerebbe. Ci piacerebbe essere più veloci, ma come puoi vedere è impossibile (RIDE).

– Nelle vostre ultime uscite le parti folk/medievaleggianti sono scomparse in favore dell’approccio orchestrale…in futuro sarà magari possibile rivederle?

Chi può dirlo, tutto dipende dal concept musicale che avremo imbastito. In “Beyond The Red Mirror” ci sono numerose componenti orchestrali e parti che si rifanno a sonorità futuristiche, per cui inserire delle situazioni di stampo folk o medievale avrebbe creato confusione…se ascolti una canzone come “The Ninth Wave” puoi realizzare che è completa così, senza stacchi acustici o cori richiamanti i nostri vecchi dischi. Per il futuro, ovviamente, non so darti una risposta semplicemente perché non ho idea di quale direzione prenderemo.

– In termini di lyrics “Beyond The Red Mirror” continua la storia di “Imaginations From The Other Side” uscito vent’anni fa…anche il concept riparte dal protagonista vent’anni dopo…coincidenza o avevate già programmato tutto quanto?

(RIDE) E’ vero hai ragione, grazie di avermelo fatto notare…si tratta comunque di una piacevole coincidenza, niente di programmato in tempi remoti. Quando abbiamo realizzato “Memories Of A Time To Come”, il greatest hits uscito un paio di anni fa, ci siamo accorti che c’erano delle parti della storia di “Imaginations From The Other Side” che potevano avere un seguito…terminato di scrivere le musiche abbiamo realizzato che le lyrics si adattavano naturalmente e che potevamo dare un seguito a quanto detto vent’anni prima. E’ stato tutto deciso circa un’anno e mezzo fa, non prima.

– State affrontando la parte europea del tour…ma come funzionano le reheals dei Blind Guardian? Preparate una scaletta standard oppure lavorate in modo diverso?

Prima di arrivare alle reheals officiali, quelle dove proviamo le songs per reinquadrare groove e affinità, ci sono diversi step…partiamo da una prima lista di songs, che normalmente includono cinque o sei del nuovo disco e quei tre o quattro brani che dobbiamo eseguire sempre per evitare la crocifissione da parte dei fans (RIDE). In seguito pensiamo a qualche songs che non suoniamo da tempo e a qualche brano che abbiamo a cuore…lo step successivo è di ripassare o ristudiare questa lista di quaranta canzoni, ognuno per conto proprio; è un passaggio che richiede tempo ed energie, specie perché dopo più di vent’anni è difficile ricordare un brano (RIDE). Quindi ci troviamo tutti assieme in studio per provarle e riprovarle per un paio di settimane, studiamo qualche arrangiamento diverso e proviamo anche soluzioni nuove. Non standardizziamo mai la scaletta per due motivi: molti fans vengono a più di un concerto ed è giusto che abbiano due shows diversi e, molto egoisticamente, sarebbe noiosissimo per noi suonare la stessa scaletta per un anno e mezzo. Se conti poi che stiamo registrando tutte le date per un nuovo live album, puoi capire che variare sia la soluzione migliore per tutti (RIDE).

– Dopo il tour europeo cosa avete di pianificato, a livello di tour?

Saremo a casa per ben quattro giorni, il tempo del cambio biancheria, e poi partiremo per Giappone e Australia…l’estate sarà dedicata all’ascolto di tutto il materiale live registrato in questo tour, un lavoro discretamente pesante, e quindi ripartiremo per il Nord America e il Sud America e metteremo piede a casa verso metà dicembre. Per il 2016 sembra che si prospetti un tour in Gran Bretagna e poi stiamo organizzandoci per andare a suonare in qualche posto dove non passiamo da molto tempo…quindi arriveranno i festivals estivi, che non saranno pochi, e qualcos altro in autunno prima di chiudere definitivamente il “Beyond The Red Mirror tour”.

– Dopo molti anni con Virgin siete passati a Nuclear Blast, dove approdate al terzo disco in dieci anni…a distanza di tempo siete ancora contenti di questo passaggio?

Per noi è importante avere un team affiatato e che possa permetterci la massima espressione. Quando siglammo il contratto con Virgin, nel 1990 se non erro, lo staff era davvero fantastico e le cose procedevano al meglio; ma con l’assorbimento di Virgin da parte di EMI le cose sono cambiate: i nostri collaboratori sono stati licenziati e il modo di lavorare è cambiato molto; eravamo una band nel calderone…per cui entrare in Nuclear Blast ci ha fatto tornare l’euforia di un tempo, grazie a un’organizzazione eccellente e a un gruppo di persone che considerano i Blind Guardian nel modo giusto.

– Tu, Andre e Hansi siete i membri permanenti della band da quasi trent’anni…qual è il segreto della vostra alchimia?

Ah ah ah, non sai quante volte ci chiedono questo…e non solo giornalisti sai? L’ultima volta mi sembra che fu Mille dei Kreator a farmi questa domanda…il segreto? Boh; siamo partiti tre decenni fa con la stessa passione e la stessa visione musicale e ad oggi continuiamo ancora nel medesimo modo. Ci si conosce, siamo amici e ci si rispetta sempre e in ogni situazione. Ognuno ha i propri problemi e casini, sia nella band che al di fuori, ma è parlando e ragionando che si trovano le soluzioni…ho sempre pensato che licenziare un membro per uno screzio non sia il modo giusto di agire, anche perché con un nuovo membro potrebbe succedere lo stesso ed innescarsi una reazione a catena, ma che discutere e trovare un compromesso porti maggiori risultati.

– Nel 2005 Thoman Stauch ha lasciato il posto a Frederick Ehmke…quali sono le differenze, da musicista, che hai trovato tra questi due batteristi?

Wow, che domanda…Thomen aveva un approccio molto potente mentre Frederick ha uno stile più tecnico. Thomen è stato nella band per vent’anni e ha dato sempre un’energia e un corpo fondamentali per il percorso musicale di quegli anni; Frederick ha cercato di prendere le caratteristiche fondamentali di Thomen, per non snaturare il sound della band, e ha inserito il suo modus più versatile e vario, e questo ha fatto rendere al meglio il materiale degli ultimi tre dischi.

– Ultima domanda…lasciamo i Blind Guardian e parliamo di Sinbreed. Novità per questa band?

Nessuna, anche perché io e Frederick siamo impegnati qui adesso (RIDE)…non è possibile portare avanti due band nello stesso momento e i Blind Guardian rimangono sempre e comunque il nostro progetto primario. Anche per Hansi e Jon (Schaffer) è lo stesso nei Demons & Wizards: i progetti paralleli ridiventano attive quando le main band sono a riposo (RIDE).

– Ok Marcus, abbiamo terminato. Vuoi aggiungere altro?

Ciao a tutti, qui Marcus dei Blind Guardian…se non parteciperete allo show di stasera cercate di accorrere a uno dei prossimi, altrimenti perderete la grande occasione di vivere un’emozione unica (RIDE)!!!

…grazie a te grande Marcus! Heavyworlds.com sarà sempre presente quando i Blind Guardian calcheranno il suolo italiano.