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Datakill

Uno dei punti di forza del Babylon Metal Fest di Cervo (IM) è stato quello di offrire una scelta di generi molto varia, dallo stoner al metalcore dei Datakill, band ormai storica per chi conosce il mondo underground ligure. Forti dell’uscita del loro nuovo album “La Soluzione”, ci hanno raccontato che cosa gravita intorno al loro mondo e alla loro proposta musicale, fatta di tanta gavetta, sacrifici e passione.
Ecco a voi il resoconto della nostra bella chiacchierata, enjoy
!

– Benvenuti su Heavy Worlds! Come vi sentite ad essere il gruppo più cattivo sul palco del BMF?

“Guarda siamo contenti perchè vedo che l’organizzazione è ben fatta e sono sicuro che sarà una bella serata! Poi ci piace suonare così all’aperto e qui al Babilonia, che è una figata!”

Voi qui praticamente siete di casa! Avete già suonato qui, in qualche evento simile a quello di stasera?

“In un evento simile no, però proprio qui dove stiamo parlando, ci abbiamo suonato decine di volte, quindi davvero siamo di casa, come in una grande famiglia… ci sentiamo coccolati, e va bene così!”

– Ho avuto il piacere di passare un vostro pezzo al mio programma radio “Sick Things”, e devo dire che il metalcore in italiano è una scelta davvero coraggiosa, come nasce questa scelta? Che cosa vi ha influenzato maggiormente?

“Noi in prevalenza sentiamo gruppi punk hardcore americani, che nel loro paese hanno un buon seguito e noi cerchiamo di trasmettere le stesse cose qui in Italia, per sostenere una scena simile anche qui. Anche perchè i nostri testi hanno un significato particolare e solo con la madrelingua riusciamo a farli capire davvero a chi ascolta.”

– Infatti era proprio una delle domande che volevo farvi! I testi sembrano essere davvero molto importanti per voi, come scrivete, come nasce un pezzo dei Datakill? Ad esempio “Siamo Barche” che mi ha colpita molto, ha delle liriche molto intense e trovo che sia stupenda…

“Innanzitutto devi pensare che tutti i nostri testi parlano di vita vissuta, ciò che non abbiamo vissuto tendiamo a scartarlo, perchè non lo sentiamo nostro e non arrivano ad avere quell’intensità di cui parlavi tu prima. Poi arriviamo a comporre tutti insieme, su quello che ci è capitato e creiamo il pezzo. Praticamente se ad uno di noi è successo qualcosa di particolare, prima se ne parla un po’ tra di noi, poi si cerca di esprimere con la musica un vissuto, uno stato d’animo. La parte musicale è al 33% mentre la parte dei testi è tutta opera del nostro compare Stefano, che dà voce alle idee e alle sensazioni, per farli conoscere alle altre persone, in modo tale che tutti possano farle proprie. In ogni caso, anche quando scrivono qualcosa gli altri, Stefano comunque ci mette l’ultima parola (risate, ndF), ma per adattarli al modo di cantare!”

– Come dicevate prima, siete molto attenti alla scena americana, ma in generale come vi sembra la scena Metal più estrema, in Italia ma anche all’estero? Ci sono ancora nomi di riferimento ora che i grandi iniziano a farsi da parte? Voi ad esempio in Italia siete un punto di riferimento per la vostra originalità, cosa consigliereste a qualcuno che vorrebbe avvicinarsi alla vostra musica?

“Noi soprattutto negli ultimi tempi siamo rivolti a gruppi come Agnostic Front, Biohazard, Suicidal Tendencies, la vecchia scena anni ’90 che ha influito tanto su di noi, ma anche la nuova scena che sta emergendo. Siamo un pochino nostalgici, abbiamo nel cuore quella scena e quella filosofia dei primi Novanta, sia per la musica che per l’attitudine. Ed è proprio quell’attitudine che cerchiamo di fare nostra, personalizzando il nostro modo di far musica, italianizzandolo, ma la nostra via è quella dell’hardcore americano da Sick of It All e Agnostic Front.”

– Ora che abbiamo nominato i Suicidal Tendencies, devo confessarvi che è il primo gruppo a cui ho pensato la prima volta che vi ho ascoltati! Io amo molto i Suicidal e Mike Muir, tra l’altro loro sul palco sono davvero unici perchè sono una vera e propria crew. Siete così anche voi, vi sentite una famiglia come loro?

“Proviamo ad esserlo ma questo vorremmo che fossero gli altri a dirlo! C’è da dire anche una cosa, abbiamo nominato quello che ascoltiamo tutti, ma in realtà poi ci differenziamo molto, ascoltiamo generi diversi e questo influenza molto anche il nostro modo di comporre”

– E allora stupiteci con un album che i vostri fans non si aspetterebbero mai di trovare nella collezione dei Datakill!


Davide: “Io ad esempio ascolto tanto power metal, i Gamma Ray li ho visti sette volte! Una figata pazzesca, li adoro! Poi ascolto davvero di tutto, dal blues alla musica leggera, cerco di essere a 360 gradi perchè la musica non è solo una cosa che fai, è una questione di vita. Questo ti rende anche originale nelle tue composizioni, perchè queste influenze si sentono, scondo me”
Stefano:”Riguardo all’ascolto musicale, non ci sentiamo assolutamente vincolati dall’ascoltare esclusivamente punk hardcore o metalcore, io guarda mi spingo anche ad ascoltare musica tradizionale corsa, come un gruppo che si chiama Diana di l’Alba, che mi ha affascinato moltissimo con questo modo di cantare della loro terra, quando ascolto il loro CD mi sembra di vedere il mare e mi sento in paradiso!

– Ma che meraviglia, grazie per aver condiviso questa cosa! Però ora vorrei chiedervi qualcosa di più specifico sulla vostra attività, quali sono i progetti dei Datakill, promozione, date live?

“Il nostro nuovo album è uscito a gennaio 2016, si chiama “La Soluzione” e comprende alcuni pezzi che suoneremo questa sera. Per le date live ne abbiamo una importante il 23 agosto, suoneremo sullo stesso palco degli Agnostic Front a Caramagna in Piemonte, è un bel banco di prova ma ci sentiamo abbastanza pronti: non vogliamo peccare di presunzione, ma è una data a cui aspiravamo, dopo tanti anni di gavetta. Aprire per dei nostri idoli è riuscire a coronare un sogno, anche dopo 20 anni che si suona! Ci riteniamo fortunati e speriamo che porti un susseguirsi di altre date e che porti anche un po’ di fortuna, che finora è un po’ mancata.”

– Speriamo ragazzi, ve lo meritate perchè siete originali e colpite davvero il bersaglio! Noi non vediamo l’ora di vedervi stasera e naturalmente consigliamo la data del 23 agosto a tutti i nostri lettori: gli Agnostic Front è un gruppo da vedere assolutamente e in più ci sono i Datakill, quindi forza! Mandate anche voi il vostro messaggio, senza filtri, non metterei mai dei limiti ad un gruppo metalcore!

“Sono 22 anni che suoniamo, ascoltatevi su You Tube il nostro vecchio singolo “22”, che nella Smorfia napoletano il 22 è la pazzia e questa canzone simboleggia la pazzia dell’uomo”

– Ricordo molto bene il singolo “22” e le recensioni stellare che avete avuto, ad esempio su Metal Shock! Secondo voi, oggi con le webzine e le radioweb, c’è un po’ di dispersione delle informazioni?

“Sì, un po’ si disperde infatti, quando c’è troppo alla fine non c’è più niente! Sembra difficile trovare una via di mezzo, tutti hanno la possibilità di farsi notare ma in questo “tutti” c’è il buono e il cattivo. La stessa possibilità che abbiamo noi e band molto più valide di noi, ce l’ha anche chi è meno valido e questo non va bene. I canali che filtrano ci dovrebbero essere, una volta le vecchie fanzines servivano a questo. Quando si compravano i CD era una specie di rito, si andava al negozio, nessuno doveva toccarlo, si lasciava la carta intatta e immacolata (risate, ndF), perchè era prezioso. Ora invece si scarica e in attimo le cose sono diventate più dispersive, inizi ad ascoltare cose su Internet e gli artisti scivolano via troppo veloci: senti un pezzo, a metà non ti piace, non finisci di ascoltarlo e passi ad altro. Invece una volta, dopo aver comprato un CD, una cassetta o un vinile, prima di decidere lo ascoltavi cento volte! Anche dover emergere scrivendo alle case discografiche, si vedeva anche lì quanto potevi essere bravo, non solo a suonare, ma anche a nella tua voglia di fare.”

– Voglia di fare che a voi di certo non manca! E allora io spero di avervi di nuovo ospiti su Heavy Worlds e in onda su “Sick Things”, intanto grazie per il vostro tempo e andiamo a vedervi all’opera sul palco!

“Grazie a voi ragazzi, ciao!”