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Delain – Charlotte Wessels

In occasione della data italiana dei Delain a Romagnano Sesia, noi di HW abbiamo avuto occasione di passare una mezz’oretta di una piovosa giornata, in un bar, in compagnia di Charlotte Wessels che ci ha raccontato un po’ di cose sul nuovo album in uscita il 4 giugno e tanto altro! Ecco a voi la nostra chiacchierata ed il saluto di Charlotte a Heavyworlds.

Ciao Charlotte, benvenuta su Heavyworlds.com, siamo veramente contenti di averti qui. Come stai?

Tutto bene, sono veramente contenta di essere in Italia, avevamo del bel tempo stamattina ma ora non più (pioveva a dirotto ndr) ma yeah ci stiamo preparando per lo show e stiamo passando dei bei momenti.

Siete in tour dal 26 aprile, partenza da Amburgo e oggi siete in Italia. Beh, come sta andando questo tour?

Sta andando bene a dire il vero. E’ vergognoso che l’album non sia ancora uscito perchè noi volevamo fare questo tour dopo la sua uscita ma abbiamo avuto un sacco di ritardi. Questo si può notare dalla presenza ai nostri live di meno gente del previsto. Non abbiamo neanche del materiale promo perchè ci son stati problemi con la casa discografica. Sì, è proprio una vergogna. Dall’inizio del tour, nonostante tutto, ogni sera vediamo persone che sono molto prese dalla nostra musica e ne vanno veramente matte e passiamo dei gran bei concerti grazie a loro.
Come hai precedentemente detto, avete avuto dei ritardi/ problemi con la casa discografica. Puoi dirci qualcosa di più al riguardo?
Ciò che è successo è che noi eravamo sotto la Roadrunner Records, venduta da poco alla Warner Music, che è veramente una grande casa discografica. Il problema è che quando siamo stati venduti alla Warner, così come tutte le altre bands che appartenevano alla Roadrunner, eravamo sotto controllo di una grande casa discografica con cui non avevamo mai parlato e avuto alcun tipo di contatto. E questo ha preso molto tempo per la riorganizzazione perchè dovevamo farci conoscere di nuovo, conoscere una nuova squadra di lavoro, roba nuova di qua e di là. E dopo ciò, siamo riusciti a fare l’album e questo prese del tempo. E quando questo era pronto, abbiamo saputo che quelli della Roadrunner non volevano pubblicare alcuni album sotto la Roadrunner (e qui fa un’imitazione di loro che fanno “Naaa!” ndr). E questo noi l’abbiamo saputo durante la settimana in cui avevamo finito il nostro lavoro, quindi ti lascio immaginare che grande delusione sia stata per noi, stavamo veramente male per questo. 

Alla fine ciò che è successo è che il vecchio capo della Roadrunner, Cees Wessels, aveva una casa discografica in Olanda, la CNR Entertainment. Lui ha comprato il nostro album dalla Warner e ora siamo sotto di loro e la cosa è buona perchè ora lavoriamo con le stesse persone con cui abbiamo lavorato all’inizio nella Roadrunner ma siamo ancora sotto qualche label della Roadrunner al di fuori del paese e non so se hai sentito ma la Warner ha deciso di chiudere tutti gli uffici della Roadrunner questa settimana e a essere onesti non sappiamo cosa questo porterà per la nostra uscita dell’album. E’ veramente frustrante perchè l’abbiamo saputo mentre eravamo in tour, non c’è molta comunicazione e noi l’abbiamo appunto scoperto leggendo su internet e abbiamo detto “ok, va bene, il nostro album dovrebbe uscire con loro. E ORA?!”

Oh mi dispiace, speriamo in bene! Parlando del nuovo album, “We Are The Others”, qual’è il concept di questo  vostro nuovo lavoro?

Non c’è un concept dietro, ci sono diversi temi. Per me il tema più importante è sicuramente quello della traccia omonima, “We Are The Others”, una sorta di inno nazionale per gli emarginati. Avevamo la canzone all’inizio, Martijn ha scritto la musica e io il testo e volevo veramente questa sorta di acclamazione agli esclusi. Una volta scritto il testo, però, non mi sembrava adatto. Lo abbiamo ricontrollato a Stoccolma con i produttori e loro mi dissero: “Questo è veramente quello che vuoi dire?” e io pensavo in me stessa di non esserne sicura, si volevo scrivere questa canzone riguardo le emarginazioni e sull’essere orgogliosi di se stessi. Allora mi sono ispirata al caso di Sophie Lancaster, la ragazza inglese che è stata picchiata a morte perchè si vestiva da gotica. Cioè, non è che queste cose non accadono più, sfortunatamente succede sempre a causa delle culture, del colore della pelle, degli orientamenti religiosi e sessuali. Beh quando ho sentito la strumentale, immaginavo già la scena di questo episodio. Raccontiamo la storia, non dobbiamo spiegare nulla, non c’è bisogno di altre parole.. ero nervosa all’inizio perchè è facile parlare di cose astratte ma quando parli di  cose reali è sicuramente coinvolto il dolore personale delle persone vicine a questa ragazza come i familiari e gli amici. Allora ho chiamato il “Sophie Lancaster Foundation” e hanno pensato che fosse fantastico. Si, mi ha reso felice sapere che per loro l’idea andava bene. Sono veramente contenta di aver parlato di questo argomento. Se le persone pensassero 2 volte a questo tipo di eventi, grazie alla canzone, sarebbe fantastico.

Penso pure io che quest’idea di includere la vicenda di Sophie Lancaster sia stata fantastica. Parlando invece della copertina dell’album, qual’è il suo significato?

(Ridendo ndr) Lo sai che non mi piace spiegare arte ma posso chiudere un occhio e dirti qualcosina. La copertina è stata realizzata da Glenn Arthur, un artista della california, e trova ispirazione da opere art nouveau e immagini steampunk, mi son sempre piaciute le sue opere, sono una specie di sua fan. Ero veramente felice quando ha deciso di farci la copertina. Gli abbiamo dato i testi di “We Are The Others” come ispirazione della copertina che è basata appunto su queste canzoni. Se guardi l’immagine, vedi che indossa un cappuccio, ha delle cuffie sopra le quali ci sono due fiori e vicino a lei c’è un uccellino con la musica e, come ho già detto prima, è dura spiegare arte, ma ciò che volevamo intendere è che lei trae energia dalla musica perchè quando la musica inizia a uscire fuori, i fiori riprendono a fiorire di nuovo. Ecco questa è l’idea.

Wow, bell’idea! E invece, qual’è la tua canzone preferita dell’album?

Ahia, questa domanda è difficile. Mi piacciono diverse canzoni, che sono belle ognuna per una ragione diversa dall’altra.  Per esempio adoro molto il duetto con  Burton C Bell nella canzone “Where is the blood” perchè sono veramente contenta che il ragazzo dei Fear Factory sia venuto a collaborare proprio in questa canzone.. Sai, ci sono canzoni che sono personali perchè ci hai lavorato tanto quindi le consideri come “le tue bambine”, come “I Want You” e “Are You Done With Me?”. Ma d’altra parte, uno diventa molto critico in queste. Sai per la prima volta in quest’album abbiamo cercato di scrivere io Martijn e Guus insieme e abbiamo lavorato in una fattoria. Di solito facevamo le cose autonomamente, ci vedevamo e ne parlavamo e decidevamo insieme come unire le cose o sistemarle. E ci sono un paio di canzoni in cui l’abbiamo fatto che si rivelano essere le mie preferite: una di queste è “Get The Devil Out Of Me” o “Hit Me With Your Best Shot”. Yeah direi che è tutto. (ride ndr)

Hai preso parte anche nella parte compositiva dei brani o solo nella stesura dei testi pure questa volta?

Beh questa volta abbiamo fatto molte cose insieme. Sai quando scrivo, di solito o parto con la melodia fatta al pianoforte e poi il testo o viceversa. Poi vado da Guus, che lavora con noi, che fa gli arrangiamenti… sa suonare un po’ di tutto (ride ndr). Si solo testi praticamente perchè a volte faccio proprio la struttura della canzone. Ma questa volta è stato diverso, in alcune canzoni io scrivevo i testi e Martijn la musica e in altri lo facevamo insieme e come ti ho detto prima, le mie canzoni preferite sono quelle composte tutti insieme perchè è più stimolante. Quando fai da solo, canti più di 100 volte e poi dici “ok questa mi piace, ok questa no”. Quando si scrive/compone insieme, non hai il tempo per fare questo, devi presentare tutte le tue idee a tutti anche se non sono buone. Martijn dice sempre “è come stare nella tua biancheria intima”.

Quindi farete uso di questo lavoro di squadra anche per un altro futuro album?

Allora abbiamo già pianificato nuove date in cui incontrarci e scrivere in questo modo (intende il lavoro di squadra ndr), che sarà il nucleo della stesura dei testi ma lavoreremo anche individualmente perchè quando sei a casa e ti viene un’idea, non aspetti di vedere gli altri per proporla ma cerchi di farci qualcosa subito. Questo continua sempre a succedere.  Penso che certe canzoni suonino bene quando ci lavori da sola mettendo del personale ma sai uno dei motivi per cui abbiamo iniziato a lavorare di squadra è che avevamo una canzone che non ci piaceva in diversi punti di vista e avevamo cose diverse e le abbiamo messe su insieme. E’ iniziato con un testo con melodia che io avevo fatto e Jacob, che fa parte del nostro “production team”, mi ha detto “questa sembra una canzone scritta da un metallaro!!” e ha aggiunto “devi trovare un modo di fondere le tue identità in una cosa unica” ed era una cosa a cui pensavo già. Dobbiamo cercare di ottenere qualcosa in cui tutti manteniamo la nostra individualità ma che suona come una cosa concisa. E penso che sia stimolante, quando lavori da solo non hai critiche, invece quando lavori con altri le hai e come.. sai alla fine è per ottenere il meglio, anche quando lotti per fare una cosa in quel modo e gli altri ti sono contro.

L’anno scorso avete presentato in tour alcune nuove canzoni che ritroviamo in questo album. Una domanda che mi è sorta spontanea, come mai avete cambiato “Manson” in “Mother Machine”. Qual’è il concept della canzone?

Beh, non avevamo un nome per la canzone quando siamo andati in tour. Mi ricordo che quando abbiamo iniziato a lavorare per “Mans..” (qua  scoppia a ridere e si corregge ndr) ehm.. “Mother machine”, si lo so ho sbagliato, non sono ancora abituata a chiamarla così.. beh quando l’avevamo finita, avevamo questo riff iniziale che sembrava molto Marilyn Manson quindi abbiamo chiamato la canzone “manson” per questo motivo. Ma alla fine non abbiamo usato quel riff ma il nome è rimasto. Vedi, non era il nome definitivo, era il classico nome da demo. Ora la canzone si chiama “Mother Machine” perchè è il titolo adatto per riferirsi al testo.

In questo tour non c’è più Timo Somers come chitarrista ma troviamo l’ex membro degli After Forever, Bas Maas. E’ un chitarrista temporaneo cioè che sostituisce momentaneamente Timo o proprio una nuova entry nella band?

Allora, Bas condivide il lavoro di chitarrista con Timo per ora. Timo è veramente tanto impegnato con i suoi progetti musicali. All’inizio abbiamo preso Bas come sostituto ma a lui è iniziato a piacere il lavoro e ora i ragazzi hanno deciso di vedere come andrà e di decidere più in là se condividere alternandosi il ruolo di chitarrista nella band in parallelo con gli altri loro progetti.  Questo tour è la prima volta in cui abbiamo Bas con noi e per ora si è mostrato veramente fantastico.

Ma allora è per questo che Timo non compare nelle foto promozionali del nuovo album?

Beh quando le abbiamo fatte non avevamo ancora parlato con Bas ma sapevamo anche che Timo non riusciva a fare tutte le cose e quindi eravamo al punto “bene, come facciamo ora?” quindi non eravamo sicuri.

Oggigiorno c’è photoshop, si poteva fare qualcosa con quello.

Ahahahah un’idea di usarlo c’era stata però!

E’ uscito di recente un video per la vostra canzone “Get The Devil Out Of Me” fatto da te. Carino, mi è piaciuto! Pensate di far uscire un altro singolo in futuro magari con un video non fatto da voi?

Grazie (ride ndr). Sì certo, questo non è un singolo ufficiale perchè avevamo altri singoli ma, dato che eravamo in ritardo, abbiamo pensato che forse potevamo fare una canzone extra che le persone potessero già sentire. Nonostante avessimo i singoli, non avevamo budget per il video e noi volevamo un video quindi ce lo siamo fatti noi. Ahahah molte persone hanno detto  “ehhh ma bleah questa è un’idea orrenda per un video” ma come ho già detto è un extra. Le cose serie verranno più avanti!

Parlando un po’ di te, ti sei diplomata da poco in arte e ora stai continuando mi sembra. Come sta andando?

Si mi sono laureata in storia dell’arte ma quando ho preso il diploma ho deciso di non continuare con storia dell’arte come master ma di fare studi di genere perchè ho fatto un corso di studi di genere durante il mio corso di storia dell’arte e all’inizio pensavo “siete solo un gruppo di persone incazzate” ma alla fine mi ha proprio preso. E se c’è una cosa che mi dà fastidio è rendere stereotipato o discriminare. Perchè alla fine gli studi di genere incentrati su questo, su come le questioni siano diverse tra i generi, le età, le etnie, orientamenti religiosi, come queste influenzano le cose culturali e politiche. Questo è veramente ciò che mi ha preso. Questo ti cambia davvero, non il tuo punto di vista eh. Ho sempre avuto cose della quale pensavo “PENSO che sia sbagliato” e ora penso ” SO che è sbagliato” (scoppia a ridere ndr) Si, è magnifico. Due giorni fa ho ricevuto la lettera che sono stata presa per il master quindi. (e qui si mette a saltellare da seduta ndr)

Congratulazioni Charlotte!

Grazie, grazie! (sorride ndr)

Da quando fai parte dei Delain, hai collaborato tantissimo con grandi artisti/membri di altre band. Ci sono altre collaborazioni che desideresti fare? Se sì, quali?

Beh come hai appena detto, abbiamo fatto un sacco di collaborazioni e la mia lista si sta sempre più accorciando e questo è grandioso, sono riuscita a collaborare con chi volevo. Ognuno ha i suoi sogni e desideri nelle collaborazioni con le persone di cui sei fan e vederle poi realizzate è fantastico. Un po’ come la nostra collaborazione con Burton C Bell  dei Fear Factory, sai l’ho incontrato veramente per caso durante il Wacken Festival. E’ stato un po’ ridicolo, ero arrivata nel backstage e stavo guardando delle band che stavano suonando e le stavo filmando. E lui mi ha visto e mi ha chiesto: “Wow, lo hai filmato?” e io “sisi” e lui “ok, e cosa ci faresti qui?” della serie pensava che fossi un’intrusa  (ride ndr) e io “sai ho cantato proprio là” e ho indicato il palco grande e io gli ho chiesto “e tu invece cosa ci fai qui?” e lui “io ho cantato là” puntando un palco ancora più grande.. ahaha io non l’avevo riconosciuto, ero così imbarazzata!! (ride ndr). Sì ci siamo incontrati e abbiamo fatto una bella chiaccherata e ora ci sentiamo qualche volta. Sai questi tipi di incontri secondo me sono fantastici, l’incontrare le persone che ti piacciono, come sai io amo questa band! E lui è stato veramente felice di collaborare con noi! Sai cerco questo tipo di incontri perchè è più personale, non è come chiedere a qualcuno che ammiri “hey, ti va di collaborare nel nostro album?” e non incontrare questa persona mai e non rimanerci in contatto. Io spero in altre collaborazioni basate su incontri del genere! (Pochi secondi di pausa) Cavolo, sta piovendo davvero tanto oggi!

Si parecchio! Parlando del rapporto fan- artista, con i social network tutto ora è cambiato. Ora non si usano più i forum come una volta, tutti guardano solo le pagine Facebook e Twitter. Avete intenzione di riaprire il forum o fare un portale in cui postare le cose?

Beh il forum è stato chiuso e non penso lo riapriremo. Abbiamo un blog in cui mettiamo le cose del backstage, visto i problemi con la casa discografica, non sul nostro sito dove le persone possono vedere cose su di noi e ciò che facciamo in tour.

Ma l’unico modo di comunicare dei fans con voi sarà solo via facebook?

Nooo, via facebook, via  twitter e tempo fa avevamo un Google+ account e tutti si possono unire a un profilo e si può fare una  chat unica con tutti dove le persone possono chiedere quello che vogliono, è stato carino. Noi vogliamo sempre tante opportunità per parlare con i fans. Sai molte band hanno questi forum, a me non piace postare nei forum perchè non mi piace aggiungermi a un dibattito di persone che dicono quanto una cosa sia bella o no.  Penso che i forum siamo più adatti a contatti tra fans che tra fans e la band e so che c’è un forum sui Delain online ed è gestito dai fans quindi..

Tempo fa avevi postato un video di te che cantavi Schubert. Una domanda che mi è sorta spontanea: studi per caso canto lirico?

Allora, cantavo canto lirico ma ho smesso molto ma molto tempo fa.

E pensi che in futuro riprenderai?

Non ne sono sicura, mi piace farlo ogni tanto. Sai quando le persone sanno che sai fare qualcosa, si aspettano che tu lo faccia.. Sai faccio un corso di canto ora in cui devi saper cantare in tutti gli stili dal lirico al pop e il mio scopo è riuscire a fare entrambe le cose ma non voglio dire che mi metterò a fare canto lirico ora. E quindi diciamo che quando mi va, mi metto a fare Schubert. (ride ndr)

Ora ti faccio una domanda che ultimamente faccio un po’ a tutti: pensa di dover scappare per qualche assurdo motivo in un’isola deserta. Puoi portare solo 5 cose con te. Cosa ti porteresti e perchè?

Uhm.. il mio ragazzo, i miei gatti (sorride, ndr). Ah ma i gatti sono due!! Li contiamo come una cosa unica o separata?

Giusto perchè ami i gatti te li faccio contare come una cosa unica dai!

Ok (ride ndr) allora acqua, cibo e in questo includo il cioccolato (e qui scoppia una risata perchè era tutto il giorno che sgranocchiava della cioccolata) e un ombrello contro il calore!
Nooo, aspetta! Ma gli amici e la famiglia li consideresti come una cosa unica o no?

Boh non saprei, facciamo come una cosa unica se no ti tocca scegliere!

Ok (ride ndr), allora rinuncio al cioccolato e mi porto dietro loro!

Direi che è tutto per ora. Grazie Charlotte per la tua disponibilità per quest’intervista. C’è qualcosa che vorresti dire ai fans o ai lettori di Heavyworlds.com?

Beh, innanzitutto grazie per il supporto! Poi spero che vi piaccia il nostro nuovo album “We Are The Others” e non vedo l’ora di incontrarvi ai concerti. Grazie mille per il supporto, ciao!