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Hell In The Club – Dave & Andy

Noi di Heavyworlds.com abbiamo avuto modo di incontrare Dave & Andy degli Hell In The Club poco prima del concerto dei Temperance & Elvenking del 21 novembre 2014 a Modena per scambiare due chiacchiere (e troppe risate) sul nuovo disco e altro! Enjoy!

Premessa: l’intervista è stata fatta dopo quella agli Elvenking quindi i due intervistati erano già presenti da un po’ nella location dell’intervista. 

Andy (a Dave): Non fare rumori molesti che poi non si sente.
Dave: Ho finito.
Andy: Dammi una sigaretta va che qui bisogna parlare.
Dave: Sì ma durante l’intervista devi avvicinare il telefono a lei se no lei non si ricorda.
Pinka: Tranquilli che le so le domande e poi si capiscono dalle risposte!
Dave: Sai che risposte! (ride)
Andy: Guarda che parli anche te scemo. (ride)
Pinka: Vi avviso che posterò anche questo discorso nell’intervista eh. (risate)

– Siamo qui con Dave e Andy degli Hell In The Club, benvenuti su HeavyWorlds.com! Come state?

Andy: Eravamo già qui prima, ecco (risate)

– Ma dai, dovevi proprio dirlo? (ride)

Vabbè però bisogna essere onesti nelle risposte, no? Diciamolo come vanno le cose (risate). Comunque stiamo molto bene, grazie, tanto quanto cinque minuti fa durante l’altra intervista (ride) però io dormivo in realtà però adesso si sta meglio perchè Davide ha finito di parlare quindi si sta bene. (risate)

– (ride) Non ce la faccio più a continuare questa intervista.

(risate)


– Allora, la prossima settimana, precisamente il 29 novembre, farete il Release Party del vostro nuovo disco al Live 23. Cosa vi aspettate da questa data? Dobbiamo aspettarci delle sorprese, qualche setlist speciale, qualche ospite?

Andy: Esatto, brava. Più che un concerto vero e proprio, sarà una festa in onore del nuovo disco per festeggiare questa cosa. Mischieremo sia la classica situazione da concerto, dove c’è il gruppo che suona e in più ci saranno degli ospiti che verranno a fare dei pezzi con noi, qualche cover e qualche pezzo
proprio nostro rifatto insieme a loro. Poi ci saranno delle ballerine e, insomma, si cercherà di ricreare la situazione da festa, quindi principalmente è divertimento, quello che poi dovrebbe essere a tutti i concerti. C’è gente che si rompe ad andare ai concerti..

Dave: Cerchiamo per lo meno di farli divertire.

Andy: Eh esatto, cerchiamo di farli divertire. La serata poi continuerà con il DJ-set di Alteria, sempre con lo spettacolo delle ballerine. Ci saranno poi svariate sorprese e ovviamente la possibilità di comprare il disco nuovo, il banco del merchandising… insomma, le classiche cose da concerto più piccole chicche qua e là.

– Tornando al discorso del divertimento, è una cosa tipica anche del vostro sound.

Andy: Allora, tu fai conto che io sono il tecnico del divertimento.(risate) Quindi la domanda è dedicata alla persona giusta, cioè IO (altre risate) perchè durante un concerto c’è il tecnico del suono che è il fonico, i tecnici che seguono il concerto e poi ci sono io, che sono il tecnico del divertimento, ovvero che porto la felicità nelle persone (si scoppia a ridere) Vedi? Ci stiamo divertendo, basta un’intervista e toh il tecnico del divert.. (risate) ahhh non riesco manco più a parlare.. (risate) dicevo del divertimento, ecco ci si diverte anche in un’intervista. Ecco, qual era la domanda più? (risate)

– Io non ce la posso fare (altre risate)

Andy: Ah ecco la domanda sul sound e il divertimento, sì. Beh, che poi alla fine il Rock ‘n Roll è quello lì, principalmente divertimento. Il genere che noi facciamo è molto legato al divertimento. Poi vabbè, ci sono anche i momenti più “seriosi”…

– Tipo adesso (risate)

Dave: Sì dai è calata una tristezza.. (risate)

Andy: .. però fondamentalmente anche nelle canzoni si ricrea questo concetto qui, alla fine il Rock ‘n Roll è nato come una cosa che si ballava, come una cosa che portava…

Dave: Gioia.

Andy: Comunque come genere è divertente di suo, poi ovvio sì noi essendo delle
persone molto allegre e molto felici, è ovvio che si rifletta questa cosa nel nostro modo di fare musica.

Dave: Anche perchè poi gli Hell in the Club nascono PER divertirsi.

– Ecco, parlando di questa cosa, dato che è la prima volta che vi intervistiamo, introducete un po’ il progetto tipo come è nato…

Andy: Ti ringrazio per la domanda. (ride) In realtà erano un bel po’ di anni che cercavo di creare una band su questo genere, perchè poi alla fine è il genere che più amo e che più ascolto, anche se ascolto praticamente di tutto, da quando ho 8 anni fino ad adesso, quindi tantissimi anni (risate)

Dave: Minchia son passati come minimo almeno 46 anni (risate)

Andy: Ecco, esatto (risate) L’Hard Rock e il Rock ‘n Roll sono i generi che non mi hanno mai stufato e sono sempre le cose che hanno accompagnato tutta la mia vita. Ci ho provato però per un po’ di tempo, ma non riuscivo mai a trovare le persone giuste perchè per svariati motivi c’era chi non era coinvolto pienamente o chi non ne aveva più voglia dopo un po’ perchè magari preferiva fare altro e cose simili. Finchè poi non è successo che ho conosciuto il nostro chitarrista, Pico, gli ho fatto sentire delle idee che avevo in questo genere e gli sono piaciute. Abbiamo poi coinvolto anche Fede, il nostro batterista, che era già batterista dei Secret Sphere, abbiamo iniziato a provare un po’ così, per vedere se queste idee avevano senso oppure no e andando avanti ci è piaciuto quello che stava venendo fuori. Nel mentre ho conosciuto questo stupido essere qui (risate) e scoprendo che anche lui aveva la passione per questo genere, gli ho parlato di questo progetto, gli ho fatto sentire le canzoni, gli sono piaciute e da qui è partito
tutto. Poi tra l’altro soprattutto tra me e questo essere stupido qui presente (risate) è nata una forte amicizia al di là del suonare insieme e questa è una cosa che ti spinge ancora di più ad andare avanti perchè sai, suoni e tutto quanto, ma è anche bello che si crei questo tipo di rapporto umano. E… adesso ci sposiamo (risate)

Dave: Cioè io sto aspettando il nostro bambino, son tre mesi che aspettiamo di sposarci (risate)

Andy: Purtroppo a volte ci sfugge di mano la situazione.

Dave: Vabbè, cambiamo discorso. (risate)

– E’ uscito il 4 novembre il vostro disco, “Devil on my Shoulder”. Qual è, se c’è,, il concept del disco e quali sono le differenze con “Let the Games Begin”? E com’è stata la risposta del pubblico al disco nuovo?

Dave: Ma questa domanda è scritta!

– Sì alcune le scrivo, alcune le improvviso..

Andy: E’ bella questa cosa, mi piace che ci sia improvvisazione ma anche delle cose non improvvisate.

– Ma cerca di capire, qui ho il tecnico del divertimento, mi tocca improvvisare! (risate)

Dave: Bisogna stare al passo, ecco brava!

– Allora dicevo qual è, se c’è, il concept del disco e quali sono le differenze con “Let the Games Begin”…? 

Andy: Sta guardando te, quindi devi rispondere tu.

– ..altra cosa: com’è stata la risposta del pubblico al disco nuovo?

Andy: Quale?

Dave: Quale secondo te? Quello nuovo no? Vuole sapere di quello vecchio secondo te?

Andy: No vabbè, mi son perso dato che ha detto due titoli.

Dave: Vuoi che ne parlo io?

Andy: Dai sei stato zitto per un bel po’, quindi adesso potresti anche parlare eh.

Dave: Ecco appena c’è una domanda più impegnativa.. (risate)

Andy: Certo perchè io non sarei in grado di rispondere.

Dave: Eh, sono d’accordo. Appena c’è una domanda impegnativa… (risate) Non c’è un vero e proprio concept dell’album. Il filo conduttore è quello del divertimento, ogni tanto della spensieratezza. Al di là delle band con cui già suoniamo.. oh mi son già annoiato da solo! (risate)

Andy: Dai che che ce la fai!

Dave: Dicevo, al di là delle band con cui già suoniamo in cui c’è una concezione un po’ più impegnata, un po’ più complicata, con gli Hell in the Club la dichiarazione di intenti è¨ stata quella di liberarci un attimino, di divertirci. Anche sotto l’aspetto dei testi ci lasciamo un po’ andare, quindi è una cosa un po’ più leggera, anche se non mancano delle canzoni un po’ più serie, un po’ più profonde, perchè comunque i testi derivano da noi, dalle nostre emozioni e dalla vita che viviamo tutti i giorni. Quindi c’è il divertimento, c’è il tecnico qua, e poi ci sono anche momenti un po’ più bui, di depressione, rappresentati da me (risate). Depressione qui e divertimento lì.

Andy: E’ per questo che stiamo bene insieme, perchè ci compensiamo uhuhhh (risate). Tra l’altro oh ma stiamo registrando? Qui è tutto buio.

– Guarda, vedi che stai parlando?

Andy: Pronto, pronto, pronto? Sì, è vero! (risate)

Dave: Ecco, cosa stavamo dicendo? Non ricordo più. Ah sì, concept dell’album e..

– … la risposta anche del pubblico.

Andy: è un po’ presto per dirlo.

– Vabbè dai alcune recensioni sono già uscite!

Dave: Oh non risponderle male!

Andy: No, non le stavo rispondendo male, ci mancherebbe anche!

Dave (imita Andy): Eh, “E’ PRESTO EH”. (risate)

Andy: Ma no, scusate il tono, scusami il tono, non volevo assolutamente, è stato un attimo di euforia eccessiva (risate). Però quest’album è più serio del precedente. il precedente era veramente di pessimo livello, c’era poca serietà.

Dave: Ma cosa stai dicendo?

Andy: Possiamo dire che siamo contentissimi

Dave: Più che contentissimi, siamo stupiti che piaccia a qualcuno.

Andy: Per il fatto che le recensioni sono tutte positivissime, anche noi ce ne stupiamo.

– Guardate avete creato dipendenza a molti miei amici.

Andy: Ah, bene, sono contento! Comunque il disco è stato recepito bene, sia dagli addetti ai lavori, sia dagli ascoltatori che hanno avuto la possibilità di ascoltarlo. ASCOLTATORI! (risate) No, non diceva ascoltatori..

Dave: Ma come no? Cari amici ascoltatori (risate)

Andy: Sembra che piaccia a tutti, anche a nostri amici che magari prima non ci consideravano di striscio: hanno ascoltato questo CD e bum! Infatti c’è una sorta di delirio collettivo.

Dave: Possiamo spegnere il calore? Spegni proprio la macchina. Devi girarla verso di me, woooohoooo!

Andy: Morale della favola pare che questo disco piaccia e funzioni, quindi questo vuol dire che nella vita siamo capaci a fare qualcosa (risate). Io più che divertire non ho mai fatto nulla, son un giullare di corte (risate), ho capito che so fare qualcosa, scrivere qualcosa al di là di far lo stupido.

Dave: C’è voluto un po’ di tempo eh.

Andy: Ci son voluti 34 anni eh ma finalmente l’ho capito. (risate)

– La copertina del vostro nuovo disco è molto particolare…

Andy: Questo significa che ti ha fatto cagare. (risate)

– … no invece lo trovo bello, c’è qualche significato preciso dietro la copertina?

Dave: Il significato è un po’ quello della canzone che dà il nome all’album o l’album dà il nome alla canzone, non me lo ricordo. Ma parlane un po’ tu, l’hai scritta tu la canzone!

Andy: Praticamente il concept della canzone, il concept della copertina, no dai parliamo in italiano.. (risate) Ma forse il riscaldamento sta andando ancora.. Girala di più la chiave.. Ecco bene, dicevamo.. la copertina rappresenta questo diavolo che invita a questa super mega festa che c’è dietro, si dice dietro? Ecco nello sfondo della copertina

Dave: Parliamo italiano diceva, lasciamo perdere. (risate)

Andy: Ecco lo sapevo (ride) e la canzone parla di quanto a volte può essere più divertente il diavoletto, perchè a volte è un bastardino, a volte fa fare cose un pochino più divertenti rispetto a quelle che ci dice l’angioletto sull’altra spalla, che palle star sempre ad ascoltare questo angioletto, no? Quindi il messaggio fondamentale è diamo retta ogni tant al diavoletto che ci fa divertire di più.

– Detto dal tecnico del divertimento poi. (risate)

Andy: Io ascolto sempre lui, ecco perchè la mia vita va sempre a rotoli. (risate)

– Come funziona il vostro processo creativo, quando scrivete e componete le canzoni?

Andy: A questa puoi rispondere pure tu, io ho un male alla bocca allucinante e devo avere un alito che devasterebbe anche un mostro penso, dai ho parlato sei ore.

Dave: Ma tranquillo, vuoi che ti reggo pure questo? (riferito al mio telefono che registrava l’intervista ndr)
Al di là del fatto che negli Hell in the Club c’è più un lavoro di squadra, quindi tendiamo alla fine a lavorare insieme sui pezzi. Ovviamente ognuno di noi lavora individualmente alle proprie idee, anche perchè io vivo a 400 km da loro, fortunatamente, altrimenti sarei già morto (risate), e quindi lavoriamo individualmente sulle canzoni e poi ci spediamo delle bozze, ci vediamo in sala prove e si lavora agli arrangiamenti e ai ritocchi finali. Per questo disco avevamo un sacco di materiale, alcune canzoni le abbiamo addirittura lasciate fuori perchè già 13 pezzi sono una follia, figurati se fossero stati di più!

Andy: Ma possiamo riascoltarle e usarle per un nuovo disco.

Dave: Sì infatti poi vediamo.. Comunque alla fine funziona così, è tutto molto spontaneo, come hai potuto vedere (risate). Ci affidiamo un po’ anche all’istinto perchè noi suoniamo da tanti anni, abbiamo avuto modo di vedere tante cose, di fare tante esperienze, ci siamo anche un po’ inquadrati in un certo genere, in un tipo di sound, quindi con gli Hell in the Club dev’essere qualcosa di istintivo, con il quale ci divertiamo, viva l’istinto e speriamo di far divertire e che il divertimento che ci mettiamo noi si propaghi anche a chi ci ascolta, cioè che si crei questo contatto tra chi suona e chi ascolta.

– Comunque si sente: ogni volta che ascolto il disco sono allegra di brutto!

Andy: Ah bene bene, ne sono contento!

Dave: Perchè è una cosa che nasce per far star bene noi e alla fine riesce a far star bene anche qualcun altro e penso che questo sia la cosa più bella di quando scrivi musica.

Andy: Esatto quando raggiungi questa cosa, significa che la cosa stai facendo la stai facendo anche bene appunto la cosa principale è, secondo me, che chi suona e chi ascolta siano sulla stessa lunghezza d’onda ovvero che in questo caso che ci sia questa sensazione di benessere sia per noi che suoniamo e chi ci ascolta cioè quei quattro stupidi.. (risate) Ok, non ricordo più cosa volevo dire..

Dave: Volevo aggiungere che questo è anche un po’ il nostro messaggio, di stare bene e di divertirsi.

Andy: Nonostante noi non stiamo bene (risate)

Dave: Magari non abbiamo un concept pazzesco, torniamo a parlare in inglese che è meglio (risate), ma il nostro messaggio è quello di voler fare star bene noi e le personeche ci ascoltano.

– Mamma mia che discorso serio.

Andy: Vero? Mi ha anche toccato abbastanza, mi son commosso.

– Sì, ci son rimasta anche io un attimo. Livello di serietà elevato..

Dave: Ho sentito un silenzio incredibile e ho detto..

Andy: Mi è venuta voglia di abbracciarti un attimo. (risate)

Dave: stavo dicendo delle cazzate enormi, probabile.

– No, ma hai detto cose profonde..

Andy: Sì con mille parole ma il succo è quello.

Dave: Ma che poi mi stavo chiedendo, come band, che cazzo di messaggio diamo?

Andy: Te l’ha detto anche lei guarda.. lei potrebbe fare le domande e le risposte, tanto l’aveva già detto lei, ha copiato semplicemente una cosa che ha detto.

Dave: Esatto.

– Questa intervista è più un discorso tra voi due che con me (ride). Qual è la vostra canzone preferita del disco?

Andy: Questa è una domanda sempre un po’ balorda, nel senso che fondamentalmente..

– Sì lo so, può cambiare di giorno in giorno tipo a me piacciono tutte ma magari un giorno sono più fissata con una, il giorno dopo come quell’altra..

Andy: Massì fondamentalmente è quello che succede anche a noi..

– Adesso, in questo momento, quale ti piace?

Andy: Allora adesso prima ti faccio un piccolo “antipus”.

Dave: Che cosa fai? L’octopus? (risate)

Andy: Per me l’antipus è un’introduzione.

Dave: E’ un disinfettante, l’anti-pus? (risate)

Andy: No, è l’introduzione, ho voluto chiamarla così. Per noi è un po’ difficile perchè poi quando lavori tanto su un disco, ti impegni allo stesso modo su ogni canzone, quindi è difficile dire se preferisci una piuttosto che un’altra. Però è¨ anche vero che a seconda dello stato d’animo che hai, che poi cambia a seconda dei giorni, come dicevi appunto tu, a volte sei più spensierato, a volte più riflessivo, etc etc. a seconda dei momenti hai una canzone cui sei piùlegato. In questo momento, se proprio devo dirtene una, ti dico “Bare Hands”, la prima. Non saprei dirti il motivo (risate) però quando salgo in macchina e metto il nostro CD cioè sempre, mi dimentico sempre di portare un altro CD in macchina, c’è sempre quello dentro che tra l’altro non ne posso più, a volte mi escono i conati di vomito però la prima canzone è quella che ascolto più volentieri di tutte. La preferisco alle altre perchè evidentemente sono più in sintonia con quella canzone in questo periodo… cioè oggi.

– E tu?

Dave: Io… “We Are The Ones”, per lo stesso motivo, insomma. Me lo chiedessi domani, magari ti direi un altro titolo, ma in questo momento è quella. Non l’ho ascoltata per un po’, mentreadesso me la sto riascoltando.

Andy: Sì, poi c’è anche quello. Ci sono i periodi in cui ascolti tantissime volte alcune canzoni e ne trascuri altre e dopo un po’ non ne puoi più di sentirtele, quelle che hai considerato meno all’inizio sono quelle che poi dopo finisci per ascoltare di più.

Dave: Anche perchè bisogna dire che quest’album ha avuto una gestazione lunghissima.

Andy: Come partorire 7/8 gemelli contemporaneamente.

Dave: Sì, perchè dopo il primo disco abbiamo fatto un sacco di live, però poi con le altre band si sono accavallati mille impegni e quindi abbiamo dovuto lasciare lì a fermentare il tutto. Diciamola tutta, ci siamo anche un po’ rotti le scatole e non vediamo l’ora di farne di nuovi.

Andy: No, in realtà ci siamo rotti le scatole di ascoltare. Adesso è venuto il momento di suonare dal vivo e finalmente sabato cominciamo seriamente a suonare dal vivo, a proporre anche le cose nuove dal vivo. Poi un conto è ascoltarle, ma dopo un po’ viene la voglia anche di vedere la reazione che ha il pubblico, perchè per adesso leggiamo solo recensioni, complimenti, solo per l’ascolto. Vedremo poi dal vivo come funziona il tutto.

– Parlando di date, ci sono altre date in futuro che farete, che avete già programmato o che state programmando?

Andy: Sì, allora, per adesso faremo il release il 29 novembre, poi da gennaio partiremo con un tot di date in Italia. Usciranno più avanti i comunicati con tutte le date. Inizieremo in Italia con un giro che bene o male percorre tutta l’Italia in una decina di date o giù di lì, poi sicuramente faremo dei festival estivi come quello in Repubblica Ceca a maggio, il Metal Camp in Sicilia ad agosto e poi sicuramente faremo altri festival estivi e sicuramente si andrà a suonare anche all’estero a partire appunto dal festival in Repubblica Ceca e si evolverà in altri Paesi, con l’agenzia Truck Me Hard stiamo cercando di organizzare anche il giro all’estero.

– Parlando invece di influenze musicali, quali sono le vostre band preferite o quelle che vi hanno influenzato durante la vostra crescita musicale?

Andy: Come ti dicevo prima, il nostro è il genere che ascolto più spesso, quindi sono tantissime le influenze. Diciamo che, se proprio ti devo dare dei nomi, le band che non mi hanno proprio mai stufato sono i Motley Crue, i Guns’n Roses del primo periodo, poi a me piacciono tantissimo i Gotthard, gli Aerosmith, gli AC/DC, tutti quelli che poi sono comunque i grossi nomi di questo genere. Anche band che sono emerse più tardi, come gli Hardcore Superstar o i Backyard Babies, questa scena svedese relativamente nuova.

Dave: Per me la risposta è praticamente uguale, nel senso che anche io sono cresciuto con questa musica. Sono cresciuto con i Motley Crue, i Guns’n Roses, gli Aerosmith e tutto l’Heavy Metal di quegli anni, quindi gli Iron Maiden, i Metallica, e simili. E’ stata una figata iniziare a suonare con gli Hell in the Club proprio per esprimere finalmente questa passione e questo è amore per questo tipo di musica, che coltivo da un sacco di tempo. E poi, come ha detto lui, le band degli ultimi anni, come i Sixx:A.M., gli Hardcore Superstar piuttosto che i Backyard Babies; sono tutte band che hanno portato al livello successivo tutto quello che era il Rock e l’Hard Rock degli anni ’70 e ’80. Quello che noi facciamo con gli Hell in the Club è appunto di esprimere la nostra passione per questo tipo di musica cercando ovviamente una nostra identità, una nostra personalità , pur proponendo un genere che amiamo. Non è sempre facile uscirne vittoriosi perchè quando vai ad esplorare un genere su cui ormai è stato detto praticamente tutto, non è poi così semplice riuscire. Però, come dicevamo prima, la gente sta apprezzando e hanno detto delle cose fighe sulla nostra personalità , sul fatto che sì, proponiamo un genere che ormai conoscono tutti, però lo facciamo con un’energia, con un modo di fare tutto nostro e questo, secondo me, è il segno che abbiamo centrato l’obiettivo, al di là del fatto di divertirsi e stare bene.

– Altro momento di serietà incredibile..

Andy: Sì sempre lui.

– Ora ci facciamo del ridere con questa domanda.. Andy, dato che sei un esperto di supermercati, spiegaci come faresti la spesa un giorno qualsiasi.

Dave: Far la spesa senza soldi è già difficile eh. (risate)

Andy: Allora, la conquista della conoscenza della spesa parte proprio dal fatto che non ho una lira (risate) Uno però in qualche modo deve campare, allora cosa succede? Diventi un esperto perchè si comincia a conoscere tutti i vari prodotti, tutti i vari prezziari che ci sono nei vari supermercati. Fortunatamente sotto casa mia ci sono più supermercati che persone..Innanzitutto la spesa si deve fare in più supermercati, non la puoi fare in uno solo, perchè comunque..

Dave: Oddio dove sta andando a finire (risate) Vado a farmi una passeggiata..

Andy: No no ma è vero, questo bisogna rendersene conto..

Dave: Ma questo si sa, si fa il confronto dei prezzi.

Andy: Ma no io una volta cosa facevo? Prima..

Dave (cerca di uscire dalla macchina): Ma eri stupido tu!

Andy: No ma dove vai? (lo trattiene) Dicevo, prima andavo a fare la spesa, buttavo tutto nel carrello e andavo alla cassa, mentre adesso ho tutto il mio tour di supermercati dove, spendendo poco, porto a casa cose buonissime.

Dave: Che è quello che faranno praticamente tutte le famiglie italiane (risate). Cioè ti rendi conto che crede di aver scoperto una cosa incredibile?

Andy: Però io spendo sicuramente meno di loro.

Dave: Certo, perchè sei da solo. Pensa chi ha 10 figli, insomma…

Andy: E vabbè, io sono da solo, ma comunque spendo meno anche di un altro da solo. Voglio fare questa gara, lancio la sfida a tutti. La sfida della spesa! (risate) Vedrete che vinco io. Con un budget di 10 euro voglio vedere di porta a casa più cose.

Dave: Sì, e dopo vai a quelle trasmissioni tipo, come si chiama quello con quello con i baffi, pelato che fa la spesa, i prezzi..

Andy: Non ne ho idea, non guardo la televisione da anni.

Dave: Ma era negli anni ’90!

Andy: Ah sì la guardavo, ma ho perso la memoria.

Dave: In questo ti posso capire (risate)

– Penultima domanda: se doveste scappare su un’isola deserta, quali sarebbero le cinque cose che vi portereste e perchè?

Dave: Io le dimenticherei tutte a casa.

Andy: Ho a disposizione 5 cose? Io porterei sicuramente le mie due gatte, perchè senza le mie gatte non posso andare da nessuna parte, quindi questa sarebbe la prima cosa.

Dave: Sono due, contano per due cose?

Andy: Eh, no! Sono cinque cose in totale, contiamole come una sola… Facciamo che le metto nello stesso trasportino, così diventa una sola (risate).

– Vedi c’è convenienza, stesso discorso del supermercato..

Andy: Vedi che tu non ci arrivavi a questa cosa?

Dave: Non ci son arrivato perchè ho un gatto grande così stavo già pensando come cavolo metterlo.

Andy: Comunque loro due sicuramente vengono con me, che poi poverine, non so quanto possano essere contente di venire su un’isola deserta, perchè sono abituate ad un appartamento…

Dave: Ma saranno contente, finalmente un po’ all’aria aperta in libertà queste povere piccole!

Andy: Ma cosa in libertà , sono due fifone! Dove vuoi che vadano queste qui? Vedono una noce di cocco e scappano. Ma vabbè, adesso non dilunghiamoci su questa cosa perchè poi attacco a parlare delle mie gatte.. Allora, dicevamo… le gatte, poi porto sicuramente mio fratello e mia cognata…

Dave: No, ma COSE, non persone.

Andy: Eh, ma io voglio portare le persone! Poi, porto sicuramente una donna, perchè sennò non posso continuare a… ok non posso dirlo (risate). Quindi una donna che mi piaccia la devo pur portare.

Dave: Vabbè, ma si parlava di cose…

Andy: Sì, ma io le cose non me le voglio portare. Sono più sentimentale, io preferisco le persone. Ho bisogno di affetto.

Dave: Oppure vedi le donne come oggetti.

Andy: No, altrimenti vedrei anche mio fratello e mia cognata come oggetti.

Dave: E le tue gatte. (risate)

Andy: No, assolutamente no. Anzi, le vedo come delle persone, quindi puoi capire. E poi, ne ho dette tre, le altre due sono… non lo so… improvviso sul momento quando sto facendo le valigie, mi guardo intorno e capisco, perchè adesso in questo momento non saprei cosa dirti.

Dave: La chitarra!

Andy: No, il basso no…

– La musica!

Andy: Sì, la musica, anche perchè è un’altra cosa senza la quale non posso stare. Poi direi basta, le cose ci sono tutte. Sono un ragazzo semplice. (risate)

– Eh, ti porti mezza famiglia! (risate) E tu non mi dici nulla?

Dave: Eh, ma io cosa vuoi che ti dica? E’ stato 3 ore a dire le sue! Figurati se adesso mi metto a dire le mie.

Andy: Vabbè, allora tre cose.

Dave: Vabbè , due gatti anch’io, senza non se ne fa nulla, non parto. E che ne so, un computer con dentro qualsiasi cosa per farmi passare il tempo, perchè se devo stare là tutta la vita qualcosa dovrò pur fare.

– Peccato che la batteria si scarichi (risate)

Dave: Sai che non hai tutti i torti? E cosa faccio quando si scarica la batteria?

– Eh, non c’è elettricità … rimani senza, direi.

Andy: Infatti è una cazzata grossa come una casa.

– O attacchi qualcosa ad energia solare e trovi un modo..

Dave: Geniale!

Andy: Ma infatti è una cavolata. Ma cosa ti porti un computer su un’isola deserta, sei scemo?

Dave: Ma sì, se voglio ascoltare una roba…

Andy: Ma ci sono io di fianco con la chitarra, no?

– Allora la quinta cosa che volevi portare… era lui!

Andy: Esatto!

Dave: Aaaaaaah, nooooooo! (risate) che, tra l’altro, rientrando come “cosa”, non ho diritto a portare le mie cinque cose!

Dave: Esatto, sì. Mi spiace. (risate)

– Va bene. è tutto, per ora. Vi ringrazio della vostra disponibilità. C’è qualcosa che vorreste dire ai vostri fan o ai lettori di Heavyworlds.com?

Andy: Beh, innanzitutto grazie a te che ci hai sopportato durante l’intervista (risate) e grazie a tutti quelli che ci seguiranno e che leggeranno questo delirio e, ovviamente, come sempre invitiamo tutti a seguirci anche dal vivo, a seguire le cavolate che mettiamo su Facebook e date un’ascoltata al disco!

Dave: Lo trovate anche gratuitamente su Spotify, se non volete spendere soldi, almeno fatelo su Spotify che bene o male un centesimo va a qualcuno, sicuramente non a noi, e basta. Grazie grazie, grazie! Evviva e divertitevi!