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OVERKILL – Bobby “Blitz” Ellswoth

Dopo aver ascoltato con grande entusiasmo il nuovo album “White Devil Armory”, è davvero un piacere parlare con il leader storico degli Overkill, Bobby “Blitz” Ellswoth. Nonostante qualche piccolo problemino tecnico nella conversazione telefonica dal New Jersey, il leggendario Blitz si dimostra non solo un professionista esemplare, ma anche un uomo divertente, intelligente e molto disponibile, che condisce con le sue meravigliose risate tutta la nostra chiacchierata. Enjoy!

– Ciao Bobby! Benvenuto su www.heavyworlds.com è un vero piacere e un onore per me fare questa chiacchierata con te!

Ciao italiana (in italiano, ndr)! Grazie è un piacere per me!

– La mia recensione a “White devil Armory” è piena di entusiasmo perchè ho ritrovato tutto lo stile Overkill, il vostro marchio di fabbrica, ma in un contesto fresco e moderno. Da dove riuscite a tirar fuori tutta questa energia?

Ovviamente sono contento di questo, devi pensare che poter registrare ben 17 album è un’opportunità fantastica per mostrare che siamo sempre qui, siamo fortunati perchè non dobbiamo preoccuparci troppo, il nostro lavoro è suonare e procedere nella produzione degli album, non è solo una questione d’ispirazione, ma anche sentirsi sempre in competizione con il resto del mercato. 

– In un’intervista hai descritto “The Electric Age” come una sorta di rinascita per il gruppo e “White Devil Armory” la giovinezza che naturalmente segue. Dobbiamo quindi aspettarci un nuovo, intero, ciclo vitale per gli Overkill?

Penso che questa sia davvero una buona domanda, perchè le cose cambiano naturalmente e tutto questo è un processo molto naturale; proviamo sempre a far andare le cose in questo senso e vale anche per il nuovo album. Penso che in questo lavoro ci siano tutte le caratteristiche che hanno reso unico il sound degli Overkill, c’è l’heavy metal, quello tradizionale, quello che riconosci sempre come “Overkill”; probabilmente è più pesante rispetto a “The Electric Age”, ma è normale che ci sia sempre un passaggio in più da un album all’altro, bisogna restare concentrati sulla possibilità di potersi esprimere al meglio.

– “Armorist” è una opening­ track assolutamente potente, accompagnata da un nuovo video. Pensi che girare dei video rappresenti sempre un passaggio importante per le bands?

Penso che sia assolutamente necessario fare nuovi video, devi mostrare al pubblico che ci sono delle persone vere dietro ad uno schermo, che la band è fatta di persone vere, che c’è molto altro oltre l’album. La situazione era molto diversa quando ho cominciato questa carriera, non era così semplice realizzare un video ed era uno dei tanti mezzi in più per farsi conoscere, adesso invece viviamo in un mondo tutto fatto di informazioni visive, diventa necessario farsi vedere e credo che sia davvero utile farsi vedere dai fans, per creare quel clima di partecipazione all’uscita dell’album che è vitale per la band.

– Parliamo anche del songwriting, “Freedom Rings” ad esempio è molto intensa, ci racconti qualcosa su questo pezzo?

Sai, penso che “Freedom Rings” sia stato il primo pezzo composto per l’album, ci sono diversi passaggi che portano alla realizzazione di un pezzo, a volte devi rifarli tante volte e per quanto riguarda questa canzone, penso che tenti di spingerti semplicemente da qualche parte, è un bel pezzo di heavy metal tradizionale, ci sono molti elementi validi, tutti concentrati in questo brano. Penso che qui si sposino bene sia il thrash che l’heavy metal, è una buona anticipazione anche del corso che abbiamo intrapreso.

– Sono passati trent’anni dal primo demo “Power In Black”, poi è iniziata la vostra grande avventura con “Feel The Fire”. C’è una chiave per il successo degli Overkill? Una volta hai detto che la concentrazione su un solo progetto è importante, gli Overkill sono il tuo unico pensiero e lavoro.

No vedi, non c’è un solo motivo. Certamente la concentrazione sulla band e sulla nostra carriera è fondamentale, non è un hobby, sono le nostre vite.

– Cosa può dare ancora oggi una thrash metal band, alla luce delle regole di mercato sempre più soffocanti? Quali sono le differenze rispetto ai vostri inizi?

Credo che gli Overkill abbiano iniziato proprio come tutti gli altri, per una grande passione, cavalcando l’onda di un buon momento. Credo che ci sia stato riconosciuto il valore di ciò che facciamo, non c’erano vie più semplici o trucchi, dovevi contare solo su te stesso e questa forse è stata la chiave di tutto. Gli Overkill
erano una garage ­band, però evidentemente avevano qualcosa di più cool. E ancora, dipende molto anche dalle persone che si sono affiancate e succedute in tutti questi anni. Il punto è sempre sedersi e dire “Bene, vogliamo andare per questa strada”, stando ben attenti ai cambiamenti. Ecco, forse questa sì che è una chiave per il successo, stare al passo coi tempi, cambiare così come cambiano i tempi.

– Sono assolutamente d’accordo con questa idea di modernità e come ti dicevo all’inizio, in “White Devil Armory” c’è una grande attenzione al presente, ma senza dimenticare il passato, visto che si sentono benissimo addirittura le vostre radici punk.

Esatto, per sapere dove devi andare, devi ricordarti da dove vieni. Questo è il motivo per cui le nuove tecnologie possono portarti da qualche parte, aggiungere qualcosa alla tua esperienza, deve venire tutto in maniera spontanea. Non ci capita mai di sederci e dire “Oh aspetta, ecco qui le nostre radici punk, facciamole sentire alla gente”, ciò che facciamo viene fuori spontaneamente, è tutto nella nostra testa. Noi sappiamo benissimo che esperienze abbiamo fatto e da dove viene la nostra musica e questo non solo si vede nella nostra storia, ma si sente anche nell’esecuzione della nostra musica.

– Abbiamo parlato delle vostre origini punk, come sai bene è di qualche giorno fa la triste notizia della morte di Tommy Ramone, vuoi dirci qualcosa in proposito?

Avevo diciassette anni e facevo la scuola superiore nel Jersey quando ho iniziato a sentire i Ramones e tutti ne hanno preso subito lo stile. Posso rivedermi quando andavo dal New Jersey a New York City con la mia giacca di pelle nera, t­shirt nera, jeans e sneakers della Converse! Era quello che facevano tutti, potevi bere una birra per strada perchè nonostante l’età potevi sempre trovare un posto dove comprare una birra a New York e con quella birra tra le mani te ne andavi in giro e finivi sempre per incontrare qualcuno dei Ramones (ride ndr) o sentivi suonare i Ramones. Questa è una cosa che ricordo molto bene, creavano davvero qualcosa di molto speciale che mi portavo dietro quando tornavo a casa, penso che vadano ricercate lì le origine di tanta musica, il suono di Tommy prima e di Marky poi ovviamente, era qualcosa di irripetibile e questo verrà sempre ricordato nella storia dei Ramones.

– Sta per partire il nuovo tour, c’è un paese dove non avete mai suonato e dove vi piacerebbe suonare, “thrashing ‘til death”?

Abbiamo suonato veramente in moltissimi posti, ma c’è ancora un sacco di mondo da vedere! So che può sembrare strano, con oltre ottomila shows in giro per il mondo, ma ci sono posti dove non abbiamo mai suonato anche nel nostro paese! Spesso ci sono molte difficoltà quando devi organizzare un tour, vorresti fare molte più cose ma spesso non puoi. Non sono mai stato in India, in Cina, in Sudafrica, molti paesi aldilà dell’Oceano, in Malesia, in Indonesia, ci sono molti paesi dove portare ancora l’energia degli Overkill!

– Sicuramente i nuovi pezzi saranno fantastici dal vivo! Pensi che c’è qualche canzone del nuovo album, che sarà particolarmente bella on stage?

Ah sì! Sono sicuro che ad esempio “Armorist”, la canzone del video, è perfetta per essere suonata dal vivo, quando un pezzo lo costruisci in fase di registrazione, di produzione e ti entra nel sangue, bè sarà fantastico allora sul palco! I nuovi pezzi sono molto potenti, molto veloci, penso ci stiano bene in un concerto thrash (ride ndr)! Penso che sia ottima anche “Bitter Pill”, perchè è breve, ha carattere e un grande grande impatto, in pieno stile Overkill, perfetta per l’atmosfera di un concerto degli Overkill!

Adoro “Bitter Pill”, è uno dei miei pezzi preferiti dell’album! Ma aspetto anche “Where There’s Smoke”, ha tutta l’aria di essere uno sballo dal vivo! Se c’è un pezzo veramente punk, è questo! Non avevo realizzato davvero quanto fosse veloce questa canzone prima di sentirla tutta finita! Questo pezzo è interessante perchè è molto difficile nell’esecuzione e naturalmente anche la voce è spinta al massimo, devi essere davvero al top, questa canzone dà delle vibrazioni davvero buone. Penso che sia molto difficile scegliere i pezzi da suonare, anche dopo migliaia di concerti ogni volta che hai dei pezzi nuovi, sono i più eccitanti da suonare, è sempre stato così per me negli Overkill!

– Siamo arrivati alla fine della nostra chiacchierata, ci vediamo senz’altro in Italia a Novembre, a Milano. Vuoi lasciare un messaggio ai tuoi fans e utenti di Heavy Worlds?

Sì certo! Sono sicuro che il nuovo tour sarà fantastico, così come tornare in Italia, specialmente a Milano, una città favolosa. Nel vostro paese c’è un bel pubblico che segue il thrash e in particolare gli Overkill, e abbiamo sempre ottenuto grandi risultate da questa bellissima combinazione di amanti della musica e abbiamo sempre ottenuto grandi risultate da questa bellissima combinazione di amanti della musica e scatenati fans degli Overkill! Quindi sarà fantastico suonare per i fans e per i lettori di Heavy Worlds!

– Grande! Allora ti ringrazio moltissimo, sei stato molto gentile e disponibile, grazie mille e ci vediamo a Milano!

Ciao Italiana! Grazie! (in italiano mi sfonda un timpano e ride ndr.)