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Soul Secret

– Ciao ragazzi, benvenuti su Heavyworlds.com! Come va innanzitutto?

Ciao! Va tutto bene, siamo molto carichi e motivati!


– Partiamo a parlare di “4”, il vostro terzo disco…facciamo un percorso contrario:
cominciamo dal titolo e dal concept che lega le lyrics, vi va?

Il titolo “4” è carico di significati e riferimenti. E’ il nostro quarto prodotto contando la
demo “Never Care About Tomorrow”, è un numero che ha una forma di linee intrecciate
per sua natura che rappresentano nell’immaginario il crocevia di scelte che l’essere
umano imbocca durante la propria vita terrena.


– “4” propone un songwriting molto ispirato e avvincente, nel quale è difficile
riuscire a prevederne le evoluzioni…come è nato, musicalmente parlando?

Grazie, anche noi siamo molto soddisfatti del songwriting. Il tutto nasce da alcune note
buttate giù da Luca. Su quel “motivetto” che è poi diventato il tema del disco si è
sviluppato tutto il songwriting. E’ stato un lavoro che ha impegnato me e Luca per 6
mesi. Una volta completato lo scheletro del disco abbiamo presentato il lavoro alla band
che ha prontamente completato l’opera.


– “4” propone un rapporto chitarra/tastiera in veste agrodolce, a volte duellanti e a
volte amanti…come avete scelto di costruire melodie e soli nelle songs?

Io e Luca non ci ragioniamo troppo, anzi ti confesso che non amiamo fare troppi incroci
e virtuosismi…spesso il rischio di cadere nell’esibizionismo è molto alto. Le parti dolci e
complementari sono invece quelle che ci vengono in totale autonomia, tra di noi c’è
un’intesa speciale, mentre lui suona io so perfettamente come svilupperà l’idea e
viceversa.


– “4” vede l’entrata di Lino Di Petrantonio dietro al microfono…avete dovuto
rivoluzionare il songwriting per addattarlo alle sue corde vocali oppure avete
seguito il processo contrario?

Lino era esattamente quello che cercavamo dal primo disco. La sua voce era perfetta
per i brani e i brani per la sua voce. Un matrimonio spontaneo.


– Da un lato troviamo songs come “On The Ledge” e “Traces On The Seaside”
mentre dall’altra capitoli più intimisti come “As I Close My Eyes” e “In A Frame”…
com’è avvenuta la scelta della scaletta di “4? Avete dovuto lasciar altro materiale
da parte?

La scaletta è il viaggio che fa l’ascoltatore ripercorrendo il viaggio del protagonista
(Adam). Quando si compone un disco si lascia sempre qualche pezzo per strada…
sicuramente avremo cestinato almeno 30 minuti buoni di musica.


– Nel vostro songwriting è possibile riscontrare, oltre al prog, anche hard rock,
fusion, swing e heavy metal…quali sono le parti a cui dedicate maggior
attenzione, durante il songwriting?

Prestiamo attenzione a tutto, cerchiamo di non trascurare nessun aspetto compositivo.


– Avete appena effettuato due date a Roma e a Napoli ma sul vostro sito ancora non
sono presenti ulteriori date…in primis come sono andati i live di fine aprile? State
pianificando qualche tour?

I live sono andati abbastanza bene vista la ruggine che avevamo addosso e le varie
difficoltà che abbiamo incontrato nei locali. Stiamo pianificando altro, non vediamo
l’ora di presentare “4” in giro per l’Europa!


– Nel corso della vostra carriera avete avuto modo di suonare con artisti del calibro
di Pendragon, Neal Morse, Haken e VanDen Plas, oltre ad aver avuto numerose
esperienze all’estero…cosa hanno dato ai Soul Secret queste esperienze?

Hanno dato tanta consapevolezza di quanto lavoro dobbiamo ancora fare per poter
essere avvicinati a queste band e della pochezza della realtà metal in Italia.


– I Soul Secret sono attivi da più di dieci anni, cosa che al giorno d’oggi sembra
essere diventato un vero traguardo per una band…qual è il vostro segreto?

Il nostro segreto è: tanta pazienza, dedizione e amicizia.


– Ok ragazzi, siamo in chiusura. Vi va di aggiungere altro o salutare?

Aggiungo solo un grandissimo CIAO e un grazie per averci concesso questo spazio. Alla
prossima.