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Threshold- Karl Groom

Noi di Heavyworlds.com abbiamo avuto modo di scambiare due chiacchiere con Karl Groom in occasione dell’uscita del nuovo disco “For The Journey” dei Threshold. Ecco a voi cosa ne è uscito fuori da questa chiacchierata. 

– Ciao Karl, benvenuto su Heavyworlds.com. Innanzitutto, come stai?

Stiamo davvero bene e siamo pronti per dare inizio a questa stagione di tour. Abbiamo uno show in Romania questa settimana e poi, la settimana prossima, arriverà il momento di salire sul tour bus per le altre date europee principali.

– Cominciamo a parlare di “For The Journey”…vuoi condividere qualche opinione con i fan italiani?

Sapevo che non c’era nulla da guadagnare nel battere il feedback ottenuto con “March Of Progress” e non avevo intenzione di fare un’altra versione della stessa cosa. Puoi dire che “Watchtower On the Moon” e “Turned To Dust” sono una qualche tipo di evoluzione di “March Of Progress”, ma il resto dell’album riflette un’atmosfera maggiormente scura e triste. Questo aspetto è qualcosa che ho sempre apprezzato della musica, in quanto traporta una maggiore profondità ed era appropriato a qualcosa che è accaduto in uno o due anni che hanno portato a “For The Journey”. Le esperienze personali di quel periodo hanno dato vita a canzoni tipo “The Box” e “Mystery Show”, dove c’è un contenuto emotivo nella scena musicale.


– Se analizziamo la stesura dei pezzi, sembra che avete scelto un percorso di composizione molto forte…avete programmato l’ottenere un album più pesante o si tratta di qualcosa che si è evoluta spontaneamente?

Credo che le persone abbiano differenti opinioni riguardo quali album siano più pesanti e noi non programmiamo in nessun modo cosa fare nella scrittura delle canzoni. Qualsiasi preconcetto mi suona spesso artefatto e carente nell’immaginazione. Mi piace lasciare che la stesura prenda una strada naturale nel momento in cui la stiamo registrano e che catturi l’umore di quell’attimo.


– Se ascoltiamo brani come “The Box” sembra evidente il vostro amore per le suite e le canzoni con parti varie e diverse…quando scrivete, sapete sin dall’inizio che una canzone diventerà un pezzo di oltre 10 minuti?

Avere degli elementi progressive nella nostra musica ci da libertà di composizione e nessun limite nell’arrangiamento. Io guardo spesso ad un genere metal un pò più quadrato e mi meraviglio di come si possa narrare una storia musicale attraverso uno schema predefinito. Possiamo scrivere di più o di meno in lunghezza, quanto è necessario per dare al pezzo ciò di cui ha bisogno e una traccia si evolverà naturalmente fino a che non trova una forma ottimale. Nel caso di “The Box”, ho cominciato con la linea del pianoforte e ho lasciato la canzone continuare finchè non ho avvertito la sua conclusione.

– ”Watchtower Of The Moon” and “Turned To Dust” sono state scelte come primi singoli…come mai avete scelto queste canzoni che son, in qualche modo, così diverse?

I lyric video sono stati una scelta della casa discografica e, come ho detto in precedenza, queste canzoni sono una sorta di transizione da “March Of Progress” a “Flavour”. Bilanciano l’album anche se non sono il tema principale. Penso che quando un vero fan dei Threshold ascolta la produzione interamente, sarà più facile giudicare qual è l’atmosfera generale dell’album.

– “For The Journey” mostra dei Threshold più compatti e d’impatto rispetto al passato. Pensi che abbiate trovato la giusta line up dalla registrazione di “March Of Progress”?

Non abbiamo mai programmato I cambi di line up e si può dire che quando abbiamo dovuto sostituire Mac in poco tempo abbiamo davvero giocato d’azzardo. In ogni caso, Damian sta vivendo il suo periodo migliore con I Threshold e abbiamo notato che la sua voce è maturata in qualcosa di speciale. Pete si è unito alla band nel momento in cui Nick Midson ha avvertito la necessità di lasciare il tour. La band è ora stabile per poter fare dei tour, anche se ho imparato a non rilassarsi mai sull’avere una solida line up!

– L’artwork mostra una ferrovia danneggiata con una persona che passeggia all’orizzonte…qual è il significato di questa immagine, combinata ovviamente con il titolo dell’album?

L’immagine cattura un sentimento di solitudine che qualche volta ci prende nel nostro percorso di vita. I testi riguardano battaglie personali e il contesto dell’artwork è azzeccato. Alcune persone pensano che può non essere così importante, essendo utilizzato nell’epoca dei download, ma credo che la copertina sia qualcosa che voglio abbia una buona connessione con la musica.
L’artwork è stato realizzato dal polacco Leszek Bujnowski e l’ho conosciuto cercando delle frasi chiave delle nostre canzoni. Io e Rich volevamo entrambi usare una cover fotografica e percorrere una strada comune con I soliti artisti dei nostri CD conosciuti in precedenza.

– Sei praticamente pronto a tornare sul palco…cosa dobbiamo aspettarci da te questa volta? Suonerai tutto il nuovo album?

Con una scelta così grande sulle spalle e il suonare in posti nuovi, un grosso numero di live set si sceglie da sè. Aggiungeremo 5 tracce del nuovo album e un paio di canzoni più vecchie, che non suoniamo da molto tempo. All’improvviso abbiamo 2 ore di spettacolo da mantenere.

– All’inizio del 2015 prenderete parte al 70000 Tons Of Metal e si tratterà di 4 giorni da passare con altre band e una folla pazza…credi sia importante per un musicista essere così raggiungibile dai fan?

La mia visione è che le persone siano più esposte con l’ossessione per I social network e che molte cose importanti si stiano perdendo. C’è una saturazione di informazioni non specifiche nella nostra vita e mi manca molto del fascino che circondava i gruppi che apprezzavo durante la crescita. Se ho mai incontrato uno dei musicisti dopo uno spettacolo, è stato qualcosa di davvero speciale e ha lasciato il segno. Molte delle persone con cui ho lavorato con I Threshold e lo studio sono raggiungibili e felici di parlare.

– “For The Journey” è il secondo album dal terzo ritorno di Damian Wilson…credi sia quello in cui Damian resterà in maniera permanente?

Ho imparato una cosa dalla mia carriera musicale, cioè che tutti gli elementi del business sono transitori: è meglio non fare programmi a lunga scadenza con i musicisti. Pensavamo che sarebbe stato un disastro se qualcuno della band, all’inizio avesse lasciato, ma ora sono l’unico membro originario rimasto e le cose vanno ancora bene. Questo è perchè l’essenza dei Threshold è stata la stesura e l’aver riposto importanza nelle melodie e negli arrangiamenti più che nei singoli membri della band. Con questo non voglio dire che volessi che le persone se ne andassero!

– Se diamo un’occhiata al vostro sito, c’è una notizia che spiega che state per realizzare il vinile degli album più vecchi…credo che il vinile possa portare maggiore “effetto” alla musica dei Threshold?

Personalmente amo il vinile per due ragioni. Io e la mia famiglia abbiamo un buon fonografo, ma un lettore CD terribile. Che si combina con il fatto che il vinile è realizzato da maestri di migliore capacità e suona decisamente meglio. In secondo luogo, appare più d’effetto quando l’artwork è visibile in una misura che rende giustizia alla cover. Il resto del nostro materiale dovrebbe essere rilasciato in doppio vinile nei prossimi due mesi e questo compiacerà l’intera band.

– Tu e Richard siete nel gruppo sin dall’inizio..se guardi alla tua intera carriera, quale sarebbe il miglior momento che hai vissuto?

Richard si è unito alla band quando abbiamo finito il nostro primo album, “Wounded Land”. Anche se si sa ben poco, ci ha lasciati per un breve periodo nel 1999, ma è tornato prima che arrangiassimo uno show o un album senza di lui. Abbiamo sopportato negli anni tutti i soliti alti e bassi che riguardano una band. Ho apprezzato particolarmente il nostro unico show in Grecia nel 2008, in quanto vi era un’atmosfera speciale alla fine dell’estate, all’aria aperta. Certamente, devo indicare la perdita di Mac come il momento peggiore.

– Ok Karl, abbiamo finito. Grazie per il tuo tempo prezioso. Puoi salutarci e aggiungere qualcosa se ti va.

La band si sta preparando seriamente al periodo di tour ed è bellissimo interagire con le persone dopo una lunga sessione di registrazione. Speriamo di vedere molte persone in tour nei prossimi mesi, e spero che tutti voi potrete trarre qualcosa da “For The Journey”.