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Deep Purple

Dal ’68 anno del loro esordio ne sono passati di anni, ma il loro spirito
non è cambiato. Gli inventori dell’hard-rock, coloro che hanno
posto le basi per la nascita del Metal, si presentano con i 3/5 del
loro storico “Mark II”
pronti a fare esplodere il pubblico dell’insolita location siciliana.
E proprio la sicilia è stata scelta da loro per due delle
cinque tappe che li vedranno impegnati nel nostro territorio
italiano. Il pubblico siciliano e non solo, ha capito la grandiosità
dell’evento e si è fatto trovare pronto ad accoglierli nel
miglior modo possibile. Piove su tutta l’isola ma ciò non è
servito a fermare la numerosa folla, che fin dalle prime ore della
sera si presentava ai cancelli nonostante la pioggia insistente.
Inoltre da notare la numerosa fila di autoveicoli che si presentava
ai caselli di Acireale, la quale ha rallentato ulteriolmente l’arrivo
del pubblico.

Il
concerto viene aperto dai Volver,
gruppo pop-rock catanese vincitori del “Sanremo music-Awards
2007” come “miglior gruppo”, ma certamente una
scelta fuori luogo per la serata che ci apprestiamo a trascorrere. I
Volver suonano per circa mezz’ora, possono contare dell’appoggio dei
propri fans venuti per l’occasione, ma da non dimenticare che il
boato più grande arriva quando la cantante annuncia che il
gruppo si appresta ad eseguire il loro ultimo brano.

Dopo
un’attesa di 20 minuti circa ecco abbassarsi le luci, e finalmente
arriva il momento, salgono sul palco loro, i Deep Purple.
L’incredulità è tanta, non si riesce neanche a
pronunciare il loro nome, la storia dell’hard-rock è davanti
ai nostri occhi. Si parte con la storica “Picture of
Home”
ed è subito
delirio. Il “Rapture of the Deep World Tour”
continua con Things I Never Said, bonus
track dell’omonimo album la quale spiana la strada ad un grande pezzo
del 1993 targato “Mark
II”
che
non veniva eseguito da molti anni: “The Battle Rages
On”.
Andiamo indietro
negli anni e chi troviamo? “Strange kind of Woman”!
Il pezzo prima fa andare il
pubblico in delirio, mentre la melodia centrale del brano accende il
Palasport dai tradizionali accendini (anzi telefonini). E se noi
siamo superb
i Deep Purple certamente sono absolutely superb.
Dopo si ritorna al nuovo album con l’orientale “Rapture
of the Deep”
, prima di
ritornare di nuovo indietro per assaggiare “Fireball”
e far si che la “palla
infuocata”
scenda sul
pubblico. Successivamente vengono eseguiti le nuove “Wrong
Man”
e “Kiss
Tomorrow Goodbye”
. Tra i
due brani si pone la storica “When I Blind Man Cries”
che spezza le forti sonorità dei brani precedenti, con il suo
blues degno di lode.

Dopo sale in cattedra Don Airey
con le sue tastiere e il suo organo che ci propone un medley pieno di
tecnica & puro rock. Da notare l’esecuzione del preludio di Mr.
Crowley
famosa track di Ozzy
Osbourne teso a sottolineare i precedenti dello stesso Don
Airey
, continuando
con la famosa canzone popolare siciliana “Ciuri
Ciuri”

prima della chiusura dell’assolo con un po’ di rock psichedelico che
da l’incipit per l’esecuzione di Lazy
arricchita dallo stesso Don Airey e dall’armonica di Ian
Gillan
.
Dopo l’esecuzione di “Kiss tomorrow
Goodbye”
ultimo brano di
“Rapture of
the Deep”
della serata, si
passa agli anni ’80 e in particolare a
“Perfect Strangers”,

canzone che ha segnato il ritorno in scena dei Deep Purple e accolta
con calore dal pubblico. E’ l’ora dei pezzi storici, in conclusione
di un concerto che fin qui è stato really
superb
. Così dopo la
precedente esecuzione di Lazy
non poteva mancare “Space
Truckin’”
che fa salire
in cattedra un grande Ian Paice
che nel finale ci regala uno
dei suoi rulli “monomano”.
Neanche il tempo di una pausa e immediatamente riparte il duetto
blues firmato da Roger
Glover
e
Steve Morse che
apre una maestosa “Highway Star”
arricchita dalla bella scenografia offerta dal duo Glover/Morse
e da un gran assolo di quest’ultimo il quale si afferma come degno
sostituto di Ritchie Blackmore.
Certo dopo tutti questi anni
gli acuti di Gillan
non possono essere paragonati ai vecchi “Made
in Japan”
ma
certamente considerando l’età, la sua voce appare in ottimo
stato. All’appello non poteva mancare la storica “Smoke
on the Water”
in versione
modificata date le circostanze: infatti “Smoke”
viene aperta per volere di Steve Morse da
“More than
a Feeling”
celebre
canzone dei Bostom dedicata a Brad
Delp
cantante dello storico
gruppo, morto la sera prima a 55 anni. Molti hanno capito il nesso
accennando ad un caloroso applauso. Alla fine di “Smoke
on the Water”
il gruppo
viene salutato da una standing ovation che coinvolge tutto il
pubblico presente: tutti in piedi per i Deep Purple.

Ma non è
finita qui. La band ci concede un bis e ritorna per presentarci altri
due dei suoi pezzi storici. Il Palasport si riaccende sulle note di
“Hush”
che apre l’ultima prestazione offertaci dalla band: dopo vari accenni
alla canzone da parte del pubblico per tutta la durata del concerto,
ecco finalmente sentire le note di “Black
Night”

in cui stavolta a farsi sentire è Roger Glover
e il suo basso.
Fine di uno storico concerto, quarantanni di musica
sotto i nostri occhi approdata finalmente sulla terra di sicilia a
dimostrazione che anche qui si può fare buona musica.