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Epica + Dragonforce + Dagoba @ Alcatraz (Milano)

E’ rarissimo di lunedì vedere uno show rock metal sold out in Italia a Milano. Ma gli Epica, a quasi 10 anni dalla loro
prima apparizione in Italia, riescono nell’impresa, complice anche due buoni supporter di livello come Dagoba e Dragonforce.
Un insolito mite novembre accoglie già dal primo pomeriggio fans da tutto il centro nord (il giorno dopo lo show Epica
+ Dragonforce viene replicato a Roma ndr) insolitamente in orario si entra all’Alcatraz, ovviamente palco B.

I francesi Dagoba macinano palchi e festival nel centro Europa da quasi 15 anni ma a quanto sembra il loro groove metal
“modernista” non ha mai riscosso i favori del pubblico italiano. Il loro set da 35 minuti scorre via in maniera professionale
ma il coinvolgimento delle prime file è minimo: rimandati, da rivedere in un altro contesto.

Gli Epica, dopo quasi 13 anni, sono ancora un gruppo in ascesa, i 700 e passa tagliandi venduti nel 2012 sempre a Milano
con Stream Of Passion e Xandria opener lasciavano intuire un possibile sold out. Chiaramente portarsi dietro un gruppo amatissimo
come i Dragonforce ha aiutato nella prevendita.
Dopo un rapidissimo cambio palco i londinesi partono in quarta, 45 minuti di set. Personalmente, avrei gradito qualche pezzo in più dall’ultimo CD “The Power Within” ma nulla da dire sulla scaletta “Best Of”  che entusiasma i fans e fa partire dei mini pit anche sul fondo del locale. Dragonforce: nulla da dire.. un nome, una garanzia.

Mentre qualche fans abbandona le prime file e si fionda al bar per godersi l’headliner da dietro, si nota come gli allestimenti
di palco degli Epica stiano diventando sempre più ambiziosi. Ormai riescono – quasi- a replicare nei tour europei le esibizioni
che Mark Jansen &co sono soliti fare in Olanda: fondale a tema “The Quantun Enigma”, ottimo impianto luci, buonissima resa sonora, non male per uno show
“low cost”, biglietto a 30 euro.

Gli Epica si lanciano in una cavalcata da 105 minuti con pochissime pause. Molti pezzi forte da “The Quantum Enigma”, “Second Stone”, “The Essence of Silence”, il nuovo singolo “Victims Of Contingency”, “Natural Corruption”, personalmente avrei gradito anche “Sense Without Sanity”, ma in queste prime date europee
stanno ruotando i pezzi. A Milano resta fuori anche la ballad dell’ultimo disco, “Canvas of Life”.
Ormai gli Epica sono una gioiosa macchina da guerra da vivo. Arien e Rob sono una sezione ritmica di tutto rispetto, Isaac sempre preciso nei solo e Mark Jansen e Coen, i veterani del gruppo, tirano avanti senza sbavature. Simone
conferma il suo ottimo 2014, forse meno chiacchierona del solito e poca interazione con i fans delle prime file, ma buonissima prestazione vocale
con pochissime sbavature – purtroppo -concentrate sui pezzi da “The Divine Conspiracy”. Se “The Obsessive Devotion” è sempre presente nelle setlist 2014, “Fools of Damnation” è la chicca pensata da Mark e Coen per la data milanese. Presenti ovviamente anche i primi singoli da “Requiem For The Indifferent” e “Design Your Universe”: “Storm the Sorrow”  e “Unleashed”. Ovviamente non possono mancare “Sancta Terra” e “Cry For The Moon” con tanto di presentazione del gruppo e solito – lunghissimo -assolo finale
di Arien.
Mark Jansen aveva promesso un altra sorpresa ed è stato di parola ,la chiusura prima dei bis non è affidata
alla solita “The Phantom Agony” ma a “Design Your Universe”, lunghissima suite del 2009, un pezzo amatissimo dai fans e accolto da un boato. Personalmente, avrei preferito risentire “The Quantum Enigma – Kingdom of Heaven”, parte 2, magistralmente eseguita al release party di Tilburg ad aprile, ma nulla da eccepire sulla scelta.
Bis affidati a “Chemical Insomnia” e “Unchain Utopia”, sicuramente il pezzo più cantato dalle prime file. Immancabile chiusura affidata a “Consign to Oblivion”,
ringraziamenti da parte di Coen per il sold out “la prossima volta suoneremo sul palco A dell Alcatraz” mentre Simone “ci rivedrete esibirci a Milano prima di quanto pensiate”, un’apparizione in un grande palco nell’estate italiana 2015 è quindi sicura.

Che altro aggiungere? Show ultra professionale, tutti molto concentrati nelle loro parti, forse qualcuno/a dalle prime file
avrebbe preferito qualche cinque in più scambiato con i fans durante lo show o una maggiore partecipazione di Mark, ma in fin dei conti si paga il biglietto anche per non sentire strafalcioni sul palco.. la professionalità prima di tutto.