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Haggard

Una mite serata di febbraio accoglie gli Haggard a Milano,
per uno dei pochissimi show confermati
dopo lo slittamento del tour europeo al prossimo autunno.
Questa data ha quindi un sapore speciale, soprattutto per i fans,
in quanto è una delle poche occasioni per poter
assitere a un concerto dell’ensemble tedesco:
un dono speciale da parte della band per i supporter italici.

Un Alcatraz abbastanza gremito attende gli Haggard,
nonostante il gruppo si esibisca sul palco piccolo,
cioè quello posto sul lato destro rispetto all’entrata del
locale.
L’attesa è piacevole, nonostante l’assenza di gruppi di supporto:per ingannare il tempo nella sala viene
diffusa la colonna sonora del film “Il Gladiatore” (composta da
Hans Zimmer), molto azzeccata in questa circostanza.

Verso le 21 il concerto prende il via. Gli Haggard si presentano sul palco in versione ridotta: presenti alcuni rappresentanti della sezione archi, una pianista e due
soprani, mentre mancano tutti i fiati. In totale il gruppo è rappresentato da una decina di musicisti, tra i quali non mancano ovviamente il possente Asis e il chitarrista di
origine italiana Claudio.

La scarna scenografia sul palco contribuisce a creare un atmosfera intima, soprattutto per la presenza delle candele che, oltre ad avere una funzione scenica, illuminano gli
spartiti posti sui leggii. I brani proposti spaziano un po’ in tutta la discografia e non mancano i più grandi successi, come Herr Mannelig, Per Aspera ed Astra, Eppur Si Muove.
Durante il concerto il leader della band intrattiene il pubblico, prendendo in giro i “Campioni del mondo” perché a suo parere non si fanno sentire abbastanza.
Anche Claudio, il chitarrista, prende la parola diverse volte (la prima praticamente distruggendo il microfono di Asis) per ringraziare i fan direttamente in italiano.
Quella degli Haggard è una performance più che buona. Dal punto di vista dei suoni vanno sicuramente fatti i complimenti alla persona che si è occupata del soundcheck
e che ha contribuito a una resa sonora di alto livello, nonostante le caratteristiche non proprio agevoli del locale.
Dal punto di vista musicale mi ha colpito molto la pianista, capace di un’espressività fuori dal comune. Inoltre non posso esimermi dal citare i due soprani dalle soavi voci in
grado di regalarci momenti molto emozionanti.

Tra i momenti più coinvolgenti del concerto sicuramente sono da citare le già menzionate Per Aspera ed Astra, insieme ad Eppur Si Muove, nelle quali il pubblico partecipa
con entusiasmo. Inoltre, durante il bis, la soprano Susanne coinvolge particolarmente gli spettatori, istruendoli sul ritornello di The Final Victory, cedendo anche il microfono
a qualcuno in prima fila.

Ascoltando gli Haggard su cd si potrebbe avere l’impressione che una proposta di questo tipo possa perdere di spessore nell’esecuzione dal vivo,
invece ho potuto constatare quanto questo pensiero sia sbagliato. Pur non suonati dal gruppo in formazione completa i brani hanno acquistato aggressività, potenza ed efficacia.

Asis durante il concerto ricorda più volte con grande calore il Fanclub Italiano, che a sua volta risponde con molto entusiasmo, omaggiando con dei bellissimi mazzi di
fiori le musiciste. Infine il leader della band, dopo aver espresso il suo disappunto per la presenza dei soliti venditori di merchandising abusivi al di fuori del locale,
preannuncia l’uscita dell’album “Tales Of Ithiria”
per la fine di giugno e il ritorno degli Haggard in Italia per il tour europeo del prossimo autunno.

Al termine del concerto, che si conclude con Awakening The Centuries, il gruppo da appuntamento a tutti i fan fuori dall’Alcatraz, per fare foto e firmare autografi.
Davvero una disponibilità fuori dal comune!


Set List:
1.Pestilencia (intro) 2. All’inizio E la morte 3. Prophecy Fulfilled / And The Dark Night 4. Herr Mannelig 5. Per Aspera Ed Astra 6. The Day As Heaven Wept 7. The Observer 8. De La Morte Noir 9. Eppur Si Muove 10. Heavenly Damnation 11. In a Pale Moons Shadow ----Encore--- 12. In A Fullmoon Procession 13. The Final Victory 14. Awakening The Centuries