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Live Report Folkstone + Nanowar @ Orion Club (Ciampino – Roma)

I Folkstone sono una di quelle band che vanno viste ogni volta che si ha l’occasione. Ovunque vadano fanno sentire il pubblico a casa, mettono a proprio agio e uniscono tutti come vecchi amici che si incontrano in una taverna in festa. Dopo più di un anno di assenza dalla capitale, sono tornati per presentare il nuovo album “Oltre… L’abisso”, offrendo una serata di allegria e fomento ai fan romani.

NANOWAR OF STEEL

Ad aprire la serata sono stati i romani di Nanowar of Steel che hanno saputo scaldare il pubblico con grosse risate e pogo generale. Anche loro in teoria presentavano il “nuovo” album, “A Knight at the Opera”, ma in pratica hanno fatto divertire il pubblico nel modo in cui sono soliti fare, schernendo la serietà mondana.
Dal loro repertorio non sono mancati i grandi classici come “I 400 Calci”, “Giorgio Mastrota” e “Odino e Valhalla” è i nuovi hit come l’inno di “Feudalesimo e Libertà” e “Il Cacciatore della Notte” che hanno cantato insieme al pubblico. Ottima apertura all’insegna della “Qualità”, tra stacchi goliardici e costumi, gag e heavy metal.

FOLKSTONE

Ed ecco dunque che salgono sul palco gli attesissimi Folkstone e da subito si parte in modo energico con “Nella Mia Fossa”, brano del’ultimo album che nonostante fosse uscito da solo un mese è riuscito ad essere facilmente assimilato dai fan che hanno cantato insieme a Lore i ritornelli. Dopo un inizio lasciato ad alcune canzoni del nuovo album, la band ha cominciato a inserire brani ormai classici e immancabili partendo con “Frerì” di “Damnati ad Metalla”, accolto con fragore dal pubblico che fa partire un pogo esagerato.
Anche nuovi brani però destinati a diventare pezzi cult della band portano a effetti simili: “In Caduta Libera” è stata cantata a squarcigola, e il duetto con Roby, “Mercanti Anonimi”, ha fatto ballare tutti. Immancabile “Anime Dannate” che ha fatto scoppiare l’intero locale in un pogo pazzesco.
Dalla scaletta non è mancata nemmeno “Luna”, la ballata dall’anima bergamasca che la band, come spiega Lore, ripropone ovunque in Italia perché parlare un dialetto non deve essere considerato una debolezza, ma una ricchezza unificatrice, e tale è stato in questo caso, con il pubblico che ha tentato di cantare in bergamasco insieme alla band.
In più di due ore di live, la band ha dato fondo a tutte le loro energie che troppo sporadicamente sono state ripristinate da boccali di birra, lasciando una Roby con la gola secca a cantare “Un’Altra Volta Ancora”, ma ciò non ha inciso sull’effetto sortito dal brano, poiché il pubblico ha ballato la “macabra danza” e ha cantato allegramente insieme ai bardi orobici. Dulcis in fundo, per finire la serata in bellezza sono stati scelti tre grandi classici eseguiti come “bis”: “Omnia Fert Aetas”, “Rocce Nere” e “Con Passo Pesante”. Alla fine di quest’ultimo, il pubblico non volendo che i Folkstone finissero,  ha continuato imperterrito a cantare il ritornello di “Con Passo Pesante”, e ciò ha li ha convinti a fare il bis del bis, eseguendo “Lo Stendardo”.
Unico pezzo che la cui mancanza si è fatta sentire, nonostante la grande richiesta del pubblico, è stato “In Taberna” che è stato, ripensandoci, forse giustamente, lasciato fuori dalla scaletta, che ha coperto in 26 brani tutte le perle di ogni album.
Come detto anche in introduzione, un concerto Folkstone è un evento imperdibile, una serata che senza dubbio lascia l’impronta, un must see ad ogni occasione che capita. Non esagero quando dico che sono la band italiana più artisticamente valida al momento e che ai live è impossibile rimanere impassibili davanti alla loro esibizione. Bravi ragazzi! Continuate così!

SETLIST FOLKSTONE:

Nella Mia Fossa
Fuori Sincronia
La Tredicesima Ora
Frerì
In Caduta Libera
Frammenti
Non Sarò Mai
Oltre… L’Abisso
Mercanti Anonimi
L’Ultima Notte
Alza Il Corno
Anime Dannate
Prua Contro Il Nulla
Soffio D’Attimi
Simone Pianetti
Ruggine
Folkstone
Un’Altra Volta Ancora
Manifesto Sbiadito
Luna
Grigie Maree
Nebbie
Omnia Fert Aetas
Rocce Nere
Con Passo Pesante
Lo Stendardo