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[Live Report] Release Party Gentle Storm + Stream Of Passion @ Melkweg (NL)

Live Report by Stefano Liuzzi
Pics by Eddy Jolen 

Tanta attesa per il release party Gentle Storm, nuova creatura musicale pensata e voluta da Arjen Lucassen in collaborazione con Anneke Van Giersbergen. Siamo nel cuore di Amsterdam, al Melkweg, storico locale in zona Leidseplein, il “divertimentificio legale” di Amsterdam. Una pioggia battente nel pomeriggio scoraggia i fans nel mettersi in coda, ma noi incuranti arriviamo prima degli altri e ci imbuchiamo dentro il locale dove abbiamo la possibilità di sentire le prove all’asciutto, due battute con gli Stream Of Passion, supporter di lusso della serata e anche con Lori Linstruth, chitarrista degli Stream Of Passion nel periodo Embrace the Storm e attuale compagna di Arjen e strumentista in tutti i suoi progetti.

Si avvicinano le 19:30, corsa verso il The Max, il palco grande, alla fine sarà un sold out da 1000 biglietti. Pubblico in arrivo da mezzo mondo ed è la prima apparizione live di Lucassen in NL dal release party Ayreon del 2008; prima fila dominata dai fotografi e dagli italiani, americani, tanti inglesi e cileni persino fans dalla Russia e Sud Africa!

Puntuale alle 20 l’intro di “Monster”, opener dell ultimo “A War Of Our Own”. Stream Of Passion, solita gioiosa macchina da guerra dal vivo, Marcela, addirittura con i tacchi, parte in quarta sui pezzi nuovi. “The Curse” e “War of our Own” scorrono via tra le consuete acrobazie di Johan e Steve, “Deceiver” e “Haunted” sono degli antipastini in vista del concerto decennale dell 8 maggio in cui suoneranno tutto Embrace The Storm (unica nota stonata della serata: molto probabimente Lori e Arjen non saranno presenti come guests sul palco a Zoetermeer ndr), l’ormai classica cover “Street Spirit” ( tranquilla Marcela, non maltratti mai quel brano dal vivo ndr) e “In the End” chiudono il set da 35 minuti. La serata è conclusa per molti Stream Of Passion, ma non per tutti.

Rapido cambio palco, fondale con la copertina di “The Diary”, postazioni rialzate per batteria e tastiere, mini pedanetta centrale. The Diary ha un concept, un tema che si snoda lungo l’album per quanto riguarda i testi , stesse canzoni sui due cd ma con arrangiamenti diversi, una parte Gentle, prevalentemente acustica e orchestrale e un altra Storm che esalta il classico suono rock-prog tanto amato da Lucassen. Avendo ascoltato in anticipo l’album, personalmente ritengo migliore la prima parte Storm rispetto a quella Gentle, mentre nel finale Anneke risalta maggiormente sulle parti acustiche e questo cambia di molto la valutazione.

La scelta di portare in tour questo album ovviamente necessitava di una line up che soddisfasse le esigenze (come sempre altissime) di Lucassen, Abbiamo Joost Van Den Broek (tastierista After Forever, ora produttore per Epica, Xandria e Stream of Passion), lo storico batterista in studio di Lucassen, Ed Warby, alle chitarre Ferry Duijsen, dal 2009 sul palco con Anneke e Merel Bechtold (MaYaN e ultimamente in pianta-quasi-stabile nei Delain) a chiudere abbiamo Johan Van Stratum al basso e Marcela Bovio ai cori e seconda voce.

21:00 e parte l’intro di “Endless Sea”, sua Vocalità Anneke è la prima a salire sul palco, pantaloni e giacca nera in pelle, maglietta rossa svolazzante. A seguire entrano gli altri, tutti in nero, Marcela in abitino corto. Ricordo che è pur sempre la prima uscita di questo super gruppo, ma i suoni sono molto buoni e, seppur con un po’ di nervosismo, si parta bene. “Non è ironico cantare Heart of Amsterdam nel cuore di Amsterdam?” Certo che no. “Brightest Light” è la prima divagazione dall’ordine dei brani del cd ma è il primo momento in cui Marcela non si limita alle backing vocals ma duetta 50 e 50 con Anneke. Per una vocalist che ha adorato da ragazzina album come “Nighttime Birds” e “How To Measure a Planet” e che era ospite fisse nei fan club day messicani dedicati ai Gathering, è un bel momento. The Storm scatena il putiferio, suona molto più heavy rispetto al cd Storm. Ferry prevalentemente cura la ritmica, mentre la ” ragazzina” Merel non sbaglia un assolo per quasi 2 ore. “Eyes of Michiel” è il momento ” tutti con le mani in aria”, un arrangiamento a metà tra il Gentle lo Storm. Personalmente mi viene da canticchiare su quale verso da “Dance of Death” degli Iron Maiden 2003, stesso discorso con “Heart of Amsterdam” che ricorda “Volta la carta” di De Andrè in versione P.F.M.

“Ok, volete sentire anche un pezzo dei Gathering? ” un ruggito conforta Anneke. L’intro di “Eleanor”, classicone era “Mandylion” (20 anni dall’uscita, i tempi passano), erano quasi 8 anni che non la eseguiva dal vivo, qualche piccola imperfezione, una sbirciatina al monitor con i testi piazzati davanti al microfono e via. Se Johan Van Stratum finora era rimasto calmo, non dico quasi intimidito dall’evento, su Eleanor (ri)cominciano i suoi classici salti spericolati. Anneke, te lo sei scelto per il tour, ora te lo tieni, occhio a dove atterra!

“New Horizon” è un altro momento particolare, i pezzi son scritti e suonati da Lucassen e vengono riproposti in maniera abbastanza fedele al cd, non qui. Joost “colora” qua e là con i suoi assoli ultraterreni, bello rivederlo su un palco dopo la fine -prematura- degli After Forever. “l Orso uscirà dalla caverna” è il mantra che ha preceduto il release party. Dopo una “Wish You Were” con solo Anneke sul palco, ecco Arjen salire sul palco per il suo show acustico.

 “The Moment” è il momento maggiormente acustico da “The Diary” mentre su “Comatose” si realizza il mio personale sogno, ritengo da 20 anni Anneke la miglior voce mai sentita dal vivo. punto ma Marcela Bovio a poco a poco sta scalando la vetta delle mie preferenze, in particolare nei momenti acustici la distanza è minima, sentirle duettare su “Comatose” e “Valley of the Queens” è il Top del 2015. So già che sarà impossibile eguagliare il Melkweg 2015.


Come chiusura di questa parte acustica non può mancare “Come Back To Me”  da The Human Equation (2005), album Ayreon, che verrà portato in teatro il prossimo settembre. Saluti e nessun “a presto” come molti avrebbero voluto. Speriamo di non dover aspettare altri 8 anni per rivedere un simile personaggio tornare ad esibirsi. La pausa birra è finita per i musicisti e l’intro di “Cape of Storms” ci riporta in viaggio. Tutti più rilassati ed ecco Merel e Johan saltare da una parte all’altra mentre Marcela ci ha preso gusto a duettare con Anneke.  “Waking dreams”, altra incursione dal repertorio Ayreon, era in scaletta nel duo tour fatto da Anneke e Arjen a febbraio ma non in questa versione, solo in abbondanza da parte di Merel e Joost..semplicemente perfetti!

“Witnesses” è il pezzo ” rumoroso” meglio riuscito da Air, primo solo cd post The Gathering, l’intro a seguire è quello di “Strange Machines”. Ormai il sonnolento pubblico olandese è vicino a far partire il pogo. “Isis and Osiris” è una maestosa chiusura di set direttamente da The Electric Castle. Breve pausa e via con “Fallout”, altra collaborazione illustre, stavolta dal Devin Townsend Project. Delirio totale!


Presentazione musicisti e si chiude dopo due ore con Shores of India, ultimo video appena uscito da The Diary. Pubblico partecipe, ottimo concentrato di talenti sul palco, interessante progetto musicale che potrà solo essere migliorato con il tempo. Post concerto in zona merchandise per una birra e due chiacchiere, presenti tanti musicisti NL come pubblico. Lucassen è Lucassen e Anneke è Anneke, chiaramente bisognerà verificare come imposteranno le scalette nelle prossime date, se si terrà un momento acustico senza Lucassen e se si terrà l’ordine dei brani sul disco ma sono dettagli, in attesa-temo vana- di una data italiana per i Gentle Storm, vi consiglio di controllare le date del loro tour 2015, strameritano d’esser visti da headliner!