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Live Report The Answer + The Dead Daisies @ Magazzini Generali – Milano (MI)

Grandissimo interesse quello suscitato della data che ha visto come protagonisti due gruppi della caratura di The Answer e The Dead Daisies. Questo tour che sta infiammando in continente europeo vede come co-headliner le due band e per gli amanti del buon hard rock vecchio stampo rappresenta un must imperdibile. C’è stata all’inizio un poco di confusione perché molti dei partecipanti si aspettavano che la band di John Corabi e Marco Mendoza avrebbero suonato per ultima, mentre è successo esattamente l’opposto. Così, una volta che la notizia si è sparsa per la sala dei Magazzini Generali, si è venuta a creare una bella calca perché nessuno voleva perdere l’occasione di vedere i propri beniamini da vicino. Rispetto all’esibizione precedente (giusto un anno preciso, di supporto ai Whitesnake in quel dell’Alcatraz) c’è un’importante novità nei The Dead Daisies. Non sono più della partita Richard Fortus e Dizzy Reed, sostituiti (come sull’ultimo album in studio, lo straordinario “Make Some Noise”) dall’eccelso Doug Aldrich. Il cambio di line-up ha sicuramente giovato alla band, rendendo il loro sound ancora più esplosivo e dirompente. Bastano pochi secondi dopo l’attacco del singolo “Long Way To Go” per accorgersi della grande differenza. Doug Aldrich dona col suo tocco magico ed unico quella potenza e quella classe che rendono i The Dead Daisies una band da urlo. In più non si può non citare la grande carica che riescono a trasmettere il basso pulsante e sensuale di Marco Mendoza, la grande voce di John Corabi, la precisione e il vigore di Brian Tichy dietro le pelli e la compassata simpatia del leader David Lowy. Il concerto diventa così un’escalation di emozioni che si propagano tra il folto e rumoroso pubblico presente. “Mexico”, “Make Some Noise”, “Song And A Prayer” vengono accolte con dei boati. Nessuno rimane immune al fascino e alla carica di questi 5 ragazzi che non si risparmiano nemmeno per un secondo, regalando bellissime versioni di “With You And I” e soprattutto di “Mainline”, che fa tremare le pareti del locale. Spettacolare l’accenno a “Slow An’ Easy” (Whitesnake) che vede protagonisti solo Aldrich e Corabi e da incorniciare la seguente “The Last Time I Saw The Sun”. Non mancano certo le cover, rivisitate in maniera sontuosa come “Join Together” (The Who), “We’re An American Band” (Grand Funk Railroad), “Helter Skelter” (The Beatles”), “Fortunate Son” (Creedence Clearwater Revival) e la conclusiva “Midnight Moses” (Sensational Alex Harvey Band) che vede Mendoza scendere a suonare tra il pubblico. L’esaltazione scaturita dalla loro esibizione è palpabile e ben visibile sulle facce dei fan letteralmente stregati da questo grande gruppo. Non ci sbagliamo nell’affermare che i The Dead Daisies sono riusciti a sfoderare una prestazione superiore a quella dell’anno passato (ed erano già stati grandiosi) confermando in pieno di essere uno dei migliori act attualmente sul mercato.

Con un’apertura di queste dimensioni diventa difficile per i The Answer riuscire ad essere all’altezza. La Band nord irlandese ha tutti i numeri per essere considerata una delle migliori rivelazioni della scena europea degli ultimi anni. Hanno bravura, belle canzoni, un ottimo groove ed un gran cantante come Cormac Neeson. Il loro show è indubbiamente di alto livello, ma non si può evitare il confronto con la band precedente. Anche la maggioranza del pubblico non ha la stessa verve dimostrata solo pochi minuti prima, anzi molti lasciano il locale (fatto dimostrato dallo spazio molto meno compresso rispetto all’esibizione dei The Dead Daisies). Un vero peccato perché i The Answer sono dannatamente bravi e hanno ottime frecce al loro arco. La zeppelliniana “Tunnel”, “New Horizon”, “Demon Driven Man” o “Thief Of Light” (fortemente influenzata dal tipico sound irlandese) sono piccole gemme di un concerto fatto di passione e sudore. Cormac non si risparmia cercando di coinvolgere tutti anche scendendo a cantare tra la gente (in “Demon Eyes” e in “Battle Cry”, che chiude il concerto) regalandoci notevoli versioni di “Spectacular” e “Waste Your Tears”. Il resto dei ragazzi rimane sempre sul pezzo dimostrando una innegabile compattezza, senza sbavare mai di una virgola specialmente su “Untrue Color” e “Being Begotten”, grandi canzoni di una grande band. Tutto sommato non si può che lodare la grinta e l’impegno dei The Answer, ma purtroppo, pur essendo stati protagonisti di un concerto impeccabile, sono certamente stati “penalizzati” dalla folgorante performance dei The Dead Daisies. In ogni caso bisogna tributare loro un grandissimo applauso.

Concerti come questi, che vedono due grandi band a spartirsi il palco, sono sempre più rari, ma finché il pubblico reagirà come questa sera l’hard rock non morirà mai, anzi! Ringraziamenti particolari alla Shining Production per aver creduto e supportato in maniera egregia questo evento e a Doug, Marco e David per la loro disponibilità nell’after show.

  

The Dead Daisies

1. Long Way To Go

2. Mexico

3. Make Some Noise

4. Song And A Prayer

5. Fortunate Son

6. We All Fall Down

7. Slow & Easy/The Last Time I Saw The Sun

8. Drum Solo

9. Join Together

10. With You And I

11. Mainline

12. Helter Skelter

13. We’re An American Band

14. Midnight Moses

 

 

The Answer

1. Solas

2. Beautiful World

3. New Horizons

4. Demon Driven Man

5. Tunnel

6. Waste Your Tears

7. Untrue Color

8. In This Land

9. Thief Of Light

10. Nowhere Freeway

11. Demons Eyes

12. Being Begotten

13. Spectacular

14. Battle Cry