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[Live report] Wacken Open Air 2014

Pronti, partenza via. WACKEEEN!

Heavyworlds per l’ottavo anno consecutivo è stato presente al Wacken Open Air, il più importante festival heavy metal del mondo. Anche quest’anno, come era facile attendersi, le performance sono state di livello assoluto, il cibo e la birra ottimi e, forse molto meno atteso, il meteo è stato una favola dall’inizio alla fine. Non ricordo infatti un clima così benevolo in una terra come quella del nord della germania, perennemente dominata dalla variabilità incontrastata e piogge che davano non poco fastidio ai presenti del festival. Forse tutto questo ha avuto un piccolo side effect quale la polvere. Si perché la situazione era così secca che a tratti era necessario improvvisarsi tuareg di fortuna e munirsi di bandane, fazzoletti e magliette attorno al viso per poter respirare in tranquillità. Anche questo piccolo inconveniente però non ha fermato minimamente 70000 e più metallari dal divertirsi, bere e scatenarsi accompagnati da Hammerfall, Skid Row, COB, King Diamond, Emperor, Amon Amarth, Avantasia e decine di altri big della scena. Ma andiamo con ordine con uno spaccato delle giornate e dei vari concerti.

31 luglio

Come ogni apertura di festival il primo giorno ci si ritrova carichi come non mai per seguire sin dall’apertura le band che danno il via al woa 2014. Ad aprire tappa fissa con gli Skyline, gruppo dell’organizzazione che milita da tempi immemori per i campi di Wacken. Guest singer, inno di wacken e cover varie danno il via alla venticinquesima edizione. Alle 18 ecco iniziare gli Hammerfall reduci da una performance gloriosa due anni prima. Scenografia multimediale e suoni potenti fanno da contorno ad uno show energico che non fa rimpiangere il precedenti su questi palchi.

La prima serata è affidata ai Saxon, oramai anch’essi assicurati a tempo indeterminato in questo festival. Lo show però anche se per una parte accompagnato da un quartetto d’archi non aggiunge né toglie gran che aciò che oramai da anni e anni Biff e soci propongono. Fa sempre piacere tuttavia vedere la grinta che dopo tutti questi anni riescono ancora a tirare fuori in maniera praticamente immutata.

A seguire come chiusura dei palchi principali ecco entrare gli Accept. Prestazione decisamente da urlo, con una scenografia basata su Blind Rage. Un’ora e mezza tirata senza lasciare un attimo di pausa ai presenti che mandano tutti a nanna soddisfatti. Il top della giornata

1 agosto

Va bene che non parliamo più di quelli di una volta, ma mettere alle 11 di mattina gli Skid Row è stato un colpo basso, soprattutto per la sveglia. Ciò non ci ha scoraggiato. La qualità sonora non era proprio curatissima, probabilmente anche per via dell’orario, ma lo show è apprezzabile.

Andando avanti nella giornata ecco manifestarsi per via del sole polvere, polvere ovunque. Giornata terribilmente secca. Un clima così non si era mai visto a Wacken ma ciò non spaventa il pubblico munito di mascherine di fortuna fatte con magliette e altro ancora.

Il pomeriggio giusto per farne alzare ancora un po’ ci sono gli Heaven Shall Burn con il loro muro sonoro impareggiabile. Impossibile non farsi coinvolgere da tanta energia. A seguire con giusto giusto un dieci minuti di intervallo arrivano i Children of Bodom. Non il migliore dei loro show ma sufficente a lasciare i fan belli cotti e doloranti da pogo e wall of death vari. Ci saranno poi gli Apocalyptica in orario di cena (a mio avviso decisamente troppo presto per l’atmosfera musicale che propongono) a rilassare un po’ la tensione. La setlist proposta non è delle migliori ma l’accompagnamento dell’orchestra è quando di più azzeccato e pulito. Nonostante siano il classico gruppo che si ama o si odia, con questo fattore si sono guadagnati anche una fetta di curiosi che hanno apprezzato l’atmosfera.

La sera invece è tutta dedicata agli Slayer. Che dire, uno dei loro migliori concerti da anni a questa parte. Sentir rimbombare le note, le urla e l’aggressività di pezzi quali Angel of Death, Death Skin Mask e South of Heaven in questo festival fa un effetto strano ma affascinante, come se si fossero tenuti da parte un qualcosa in più per un evento di tale portata.

Tornati in tenda soddisfatti e doloranti da una giornata decisamente aggressiva, si lavano le mascherine e ci si prepara per l’ultima giornata.

2 agosto

Giornata sempre all’insegna del pulviscolo stile tempesta sahariana. L’organizzazione tuttavia facendo tesoro del giorno passato ha provveduto a bagnare il terreno, cosa che ha dato giusto giusto qualche oretta di tregua.

Iniziamo presto anche oggi con gli Arch Enemy. Curioso dalla nuova cantante Alissa. Voce potente e aggressiva, giusto un po’ comprensibilmente emozionata dalla situazione. Un concerto nella media ma un buon debutto in società.

Puntuale all’ora del the ecco entrare il polistrumentista Devin Townsend. Proponendo molti pezzi dall’ottimo Epicloud la strada è spianata. Devin coinvolge, trasmette allegria e scanzonatismo. Incita persino ad abbracci di gruppo. In questo ultimo periodo a mio avviso sta dando il meglio di se con dischi di una varietà elevatissima e il concerto di oggi è un susseguirsi di sonorità dall’elettronica al metal più aggressivo eseguite ottimamente. Spettacolare.

L’apericena dal gusto vichingo e affidata agli Amon Amarth. Qualche anno prima Jhoan e compagni hanno letteralmente infiammato (proprio con il fuoco) una notte di Wacken con tanto di drakkar di legno e combattimenti on stage, l’aspettativa è quindi alta. Purtroppo quest’anno hanno ripiegato sul tradizionale con uno show nella media senza infamie ne lodi. Rivedere gli Amon Amarth è comunque un piacere e cantare Guardians of Asgard a questo festival regala sempre belle emozioni.

Arriva la sera e con lei uno dei concerti più attesi di questa edizione, Tobias Sammet con i suoi Avantasia. Consci del successo delle edizioni passate anche loro avevano un bel fardello da portare. Purtroppo lo show si dimostra senza mordente, fiacco e Toby non riesce a coinvolgere come con gli altri show. Per nulla eccezionale ma alla fine dopo aver assistito sui 4-5 loro concerti negli ultimi 5 anni uno sottotono glielo si può concedere.

A chiusura abbiamo deciso di assistere un po’ ai Van Canto giusto per concederci una buona notte tranquilla. Non avevamo tuttavia preso molto sul serio il sottotitolo ‘with guests’ presente a cartellone e infatti lo show è stato un susseguirsi spettacolare di ospiti quali Matos e Tarjia che hanno eseguito cover, cantato insieme e dato spettacolo in questa ultima notte del Wacken Open Air. Nel suo piccolo una chiusura del nostro festival con il botto.

Anche quest’anno è andato, tra sole e polvere, birra e vichinghi, musica e spettacolo. Edizione che si definirebbe caliente. Al momento nel quale scriviamo i biglietti dell’edizione 2015 sono già soldout, e visto che tra i primi annunci ci sono i Savatage era lecito aspettarselo.

Al prossimo anno, rain or shine!