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OMNIVIUM FEST

Gli Obscura chiamano e Bologna risponde alla grande! Si potrebbe sintetizzare così questa splendida serata che vede sul palco del Blogos di Casalecchio la band technical death più in forma del momento supportata da validissime spalle. Ogni cosa di questo tour sembra andare alla grande, dalla splendida atmosfera rilassata ed euforica tra le band che ho già avuto modo di assaporare nel pomeriggio, al pubblico che accorre numeroso come a dimostrare che la città felsinea è il luogo ideale per certi concerti, alla faccia della Domenica sera e del derby d’Italia in tv.

26 THOUSAND YEARS

Il gruppo che inaugura la serata sono i locali 26 Thousand Years, gruppo giovane e di recente formazione che suona con impegno ed enegia ma lascia il segno fino a un certo punto. Il loro death metal con innesti hardcore ed elettronici appare quantomeno scolastico ed avrebbero sicuramente bisogno di un secondo chitarrista o quantomeno di uno bravo. Con un po’ di rodaggio sapranno dire la loro, ma stasera ne escono con le ossa rotte.

EXIVIOUS

La più grande sorpresa della serata. Nome totalmente sconosciuto a me ed alla maggior parte dei presenti, ma voci di corridoio mi dicono che all’interno c’è un ex componente dei Cynic ed il chitarrista dei Dodecahedron. Poi le illazioni e i pettegolezzi lasciano lo spazio alla musica e gli Exivious mi travolgono letteralmente. Il quartetto suona un progressive death metal strumentale con parecchie influenze jazz e fusion (i Cynic senza il cantante diranno poi molti, senza sbagliare più di tanto). Ammetto senza problemi di amare la musica strumentale fino ad un certo punto, soprattutto in sede live, ma stasera sono stregato dallo show degli olandesi, coinvolgenti, tirati ed emozionanti. E poi il piacere di vedere quel mostro di groove di Robin Zielhorst dimenarsi mentre accarezza il suo cinque corde è unico!

GOROD

I francesi si esibiscono in un live fatto di luci ed ombre. Le luci sono rappresentate dall’enorme tecnica e fantasia strumentale, mentre le ombre sono da imputare alla tremenda performance del cantante. Forse il terzo giorno di attività live senza soste ha intaccato le povera ugola di Julien Deyres, comunque la prova del ragazzotto è decisamente sotto la sufficenza, in bilico tra un growl catarroso e monocorde e lo screaming deathcore da “suino al macello”. Per non parlare degli sputazzi e la bava con cui cosparge senza sosta palco e prima fila! Peccato perchè gli altri quattro sfoderano una grande performance, soprattutto nei passaggi strumentali in cui al technical death alternano fasi più sperimentali alla Meshuggah. Meravigliosa anche la presenza scenica del bravissimo bassista Benoit Claus, un vero gigante buono da fiaba che sorride e ammicca verso il pubblico strappando non poche risate.

SPAWN OF POSSESSION

Gli svedesi mi fanno incazzare alla grande. Realizzano un album meraviglioso ed originale come “Incurso”, tra l’altro incensato e pompato dallo stesso cantante nel pomeriggio, e la sera decidono di suonare solo un brano dal suddetto album! Roba ai limiti dell’umana comprensione, comunque gli Spawn of Possession decidono contro ogni previsione di eseguire la maggior parte dei brani dai loro precedenti album “Noctambulant” e “Cabinet” risultando sì tecnici e brutali ma anche terribilmente monocorde. I brani vecchi hanno la potenza di una schiacciasassi e vengono eseguiti con precisione e perizia dal vivo, ma purtroppo peccano di quella varietà e raffinatezza che aveva contraddistinto l’ultimo lavoro. Anche quel mostro di Erlend Caspersen, forse il bassista death più dotato in circolazione, vede soffocare il proprio talento da volumi troppo bassi e una setlist che non gli rende giustizia. Peccato, occasione sprecata!

OBSCURA

E finalmente giunge l’ora degli Obscura. I tedeschi, da qualcuno ribattezzati in sala come “i nuovi Death”, salgono sul palco con la consapevolezza del gruppo ormai rodato e la tranquillità di chi si sta veramente godendo il tour e si diverte a suonare. C’è poco da dire, la band è in forma smagliante e il chitarrista/cantante Steffen Kummerer si rivela un frontman simpatico e sornione che interagisce a più riprese con il pubblico strappando risate in più di un’occasione. La scaletta è preparata benissimo e attinge un po’ da tutti gli album della band, anche se molti brani vengono giustamente tratti da “Cosmogenesis”. Canzoni come “Incarnated” e “Anticosmic Overload” dal vivo fanno sempre la loro degna figura scatenando anche un discreto movimento sotto il palco, mentre per la bellissima ed inaspettata strumentale “Orbital Elements” rimangono tutti a bocca aperta per osservare il duello tra le sette corde di Steffen e Christian. Non troppo convincente, a parere mio, la prova del nuovo bassista, molto bravo ma per ora un semplice esecutore senza troppa personalità. Dopo un’oretta scarsa di concerto gli Obscura scendono momentaneamente dal palco, per poi concedere come bis finale una cover dei… Indovinate un po’? Bravi, dei Death! Concerto meraviglioso, non solo ad uso e consumo di musicisti in cerca di un gruppo ultra-tecnico da osservare e provare a capire, ma anche per chi volesse semplicemente assistere a uno dei migliori gruppi death metal del pianeta.