Loading

BE’LAKOR – Of Breath and Bone

Terzo capitolo discografico per questa band che arriva direttamente dall’Australia e che si è guadagnata con esso possibilità importanti come l’esibizione al Summer Breeze. Sicuramente è una band che sa il fatto suo sul piano tecnico e la loro proposta è davvero interessante: un death metal molto gotico come sonorità e con atmosfere doom in pieno stile Katatonia, adatte alle giornate scure e plumbee dell’ormai arrivato autunno.
Tutte le otto tracce, di discreta durata, godono di una composizione varia e caratteristica, giocata molto bene sulle alternanze melodiche di chitarra e tastiere, che rendono i brani decisamente orecchiabili e trascinanti, vuoi anche perchè fatti di un drumming che non è certo monotono e di pregevole fattura.
La parte del leone però non la fanno tanto le parti veloci ma stranamente la band sembra più trovarsi a suo agio sulle parti più lente e goticheggianti, alla Therion o Tristania per capirci, esempio piu lampante di tale caratteristica è sicuramente l’inizio di “Fraught”, dove nonostante la batteria spinga col doppio pedale il fraseggio atmosferico della chitarra resta piacevolmente impresso, accompagnato anche dalle classiche poche note ma ben piazzate eseguite dal piano, che insieme al growl gutturale di George Kosmas garantiscono quella melodia nostalgica che non può lasciare indifferenti.
Davvero degli alchimisti delle atmosfere nostalgiche questi Be’lakor, che canzone dopo canzone dipingono delle immagini romantiche degne di Friedrich o poemi sonori degni di William Blake.
Se non foste ancora convinti, vi basterà ascoltare” Absit Omen” per ricredervi.
I Katatonia devono davvero guardarsi le spalle.

  • 7/10

  • BE’LAKOR - Of Breath and Bone

  • Tracklist

    1. Abeyance
    2. Remnats
    3. Fraught
    4. Absit Omen
    5. To Stir The Sea
    6. In Parting
    7. The Dream And Waking
    8. By Moon And Star


  • Lineup

    Shaun Sykes: chitarra
    George Kosmas: chitarra e voce
    Steven Merry: piano, tastiere
    John Richardson: basso
    Jimmy Branden Broek: batteria