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BELPHEGOR – Conjuring The Dead

L’arte è qualcosa in cui si crede, in cui ci si rispecchia e in cui riversiamo il clou di noi stessi; ci sono musicisti che per portare a casa la pagnotta infrangono questo assioma vitale, ma messi in condizioni di ‘umana natura’ lascerebbero scaturire ciò che nel cuore fa provare passione, genio e compiacimento, anche a costo di mettere a nudo le proprie debolezze o ciò in cui si crede.

Da sempre, i Belphegor non nascondono nulla…anzi, sinceramente credo che il diffondere al mondo il
proprio verbo li renda ancora più audaci. Da sempre annoverati tra le band estreme più blasfeme, l’act austriaco giunge all’uscita n° cinque per la Nuclear Blast, segno che il percorso intrapreso sia quello migliore per tutti. A livello compositivo non cambia molto rispetto al passato: grandi sfuriate in blast beat, growl acido e tormentato, pochi momenti di respiro (ma molto intensi) e la sempre grande capacità di essere mostruosamente infernali, sia nelle lyrics che nel songwriting.

Conjuring The Dead” gode, finalmente, di una grande produzione…già con il precedente “Black Magick
Necromance
” del 2011 erano stati fatti notevoli passi avanti dietro alla consolle, ma i tre anni passati in silenzio hanno permesso alla band di capire come migliorare ulteriormente la proposta. I suoni sono limpidi e oscuri, carichi di odio malsano e potenza, mentre le performance sono mostruosamente veloci (in particolar modo i due sessioners non si risparmiano un secondo). Il mixing adeguato e il mastering ottimale permettono di godere di questi dieci brani in tutta la loro ‘congiura’ (con l’ausilio dell’artwork di Seth Siro Anton, già collaboratore della band ai tempi di “Pestapokalypse IV” del 2006).

Gasmask Terror” apre le danze in maniera oltranzista: un assalto ragionato ma fatale…”Conjuring The Dead”, “Legions Of Destruction” (con le ospitate di Attila dei Mayhem e Glenn Benton dei Deicide) e “Flesh, Bones And Blood” rappresentano a pieno il sound della band, capace di sfuriate animali e refrain dal carattere doomy…”Rex Tremendae Majestatis” e “Black Winged Torment” appaiono come i momenti più ispirati del platter, mentre “In Death” e “Lucifer, Take Her!” invece rimangono anonimi e, a dir il vero, un po’ ripetitivi.

A quasi vent’anni da quel “The Last Supper” che diede inizio alla loro avventura, Helmut e soci riescono a proseguire la fortunata serie di album , aggiungendo sempre ‘qualcosa’ al loro ormai inconfondibile sound.

  • 7,5/10

  • BELPHEGOR - Conjuring The Dead

  • Tracklist
    01. Gasmask Terror 
    02. Conjuring The Dead 
    03. In Death 
    04. Rex Tremendae Majestatis 
    05. Black Winged Torment 
    06. The Eyes 
    07. Legions Of Destruction 
    08. Flesh, Bones And Blood 
    09. Lucifer, Take Her! 
    10. Pactum In Aeternum

  • Lineup
    Helmuth: Heretic Grunts & Chainsaw
    Serpenth: Bass Devastation
    Marthyn: Drums ( Session )
    Schoft: Guitars ( Session )