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BLEED SOMEONE DRY – Subjects

E’ di per sè complicato essere oggettivi e distaccati nello scrivere di un album, ma davanti a un gruppo nostrano che propone come genere musicale il Mathcore la faccenda diventa complicata. 
Questo genere infatti ha trovato una nuova spinta con le nuove leve del deathcore moderno, riscontrando un modesto interesse, ma di per sé il genere non è mai sparito dalle scene musicali mondiali, sebbene la sua difficoltà di assimilazione pressoché totale. 

Doverosa introduzione del genere a parte, “Subjects“, pubblicato per la casa discografica Wormhole Death, dei Bleed Someone Dry è un album delirante dove la reattività e la rabbia della Hardcore incontrano lo studio metodico e maniacale della musica, in ogni singolo frammento con l’attenzione ossessiva-compulsiva di un misofobo che cerca di levare un granello di polvere dalla superficie della propria abitazione. 
Il risultato di tutto questo è un tunnel elettrostatico dove, in musica, rabbia, reattività e la progressione di Marinetti, incontrano la sadica sintassi esasperata di Proust, in un crescente climax di tecnica sopraffina.
Subjects” è un album di complicata assimilazione, dove le di per sé intricate trame musicali si influenzano con la durezza del Deathcore e non solo: abbiamo tracce, come “Corrosive Whispers“, che strizzano l’occhio un po’ al Nu metal e pezzi, come “The Law Is Not Equal For All” e “By My Horny Hands” dai fraseggi Jazz, fusion e swing.
Menzione speciale per “Till The End” dove i sinth offrono un momento di stacco dai complicati algoritmi musicali della band.
Per fare una visione di insieme dell’intero lavoro, il prodotto è tecnicamente freddo e parecchio distaccato, dove le costanti variazioni ritmiche e stilistiche, i tempi dispari e sincopati non lasciano spazio alcuno alla melodia, dove di “umano” vi è la rabbia espressa dal Growl ineccepibile. Da questo punto di vista l’album è impeccabile. “Subjects” è però un album in grado di creare una spaccatura netta. La troppa tecnica per molti risulta essere stancante e disperatamente fine a se stessa, tanto da non rendere apprezzabile fino in fondo un album come simile. Per altri (io, personalmente rientro in questa “categoria” e qui mi ricollego al discorso iniziale sulla difficoltà di una valutazione oggettiva) album simili non sono solo un mero esercizio tecnico, ma il frutto di assidui studi che danno alla luce vere e proprie perle da lasciare a bocca aperta, tanto da provare anche un certo senso di invidia per la bravura e la capacità.
Concludo lasciando a voi una vera valutazione, ascoltando attentamente le note di questo lavoro formidabile. 

  • 8/10

  • BLEED SOMEONE DRY - Subjects

  • Tracklist
    01. Bleed
    02. As broken shards
    03. Subjects
    04. Corrosive whispers
    05. Wide open Jaws
    06. Jab of Hatred
    07. By my horny hands
    08. The law is not equal for all
    09. ‘Till Death
    10. It’s a secret

  • Lineup
    Alessio-Voice
    Jonny-All Six Strings/Programming
    Math-Bass
    Alfeo-Drums