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CRANIAN – Birth

Dopo aver mescolato e rimescolato le carte, i connazionali Cranian raggiungono una stabile line-up e successivamente a un demo e una costante attività live, riescono a metà 2014 a pubblicare “Birth”, prima uscita discografica ufficiale, prodotta presso i Brickstone Studio in Slovenia.

Birth” è un album che prende tanta ispirazione dal moderno Groove e Thrash Metal; Riff cadenzati, solidi e rocciosi con spunti “Southern”, fraseggi rapidi e taglienti nel pieno della tradizione Thrash, ma con una produzione più pulita del classico “pestaggio” e passaggi ricollocabili al Metalcore con Breakdown e molta melodia (questo ultimo elemento è a dir la verità poco sfruttato e rimane marginale nel complesso della produzione).
Ad ampie vedute, l’album risulta essere pesante subito dai primi ascolti; la prima frazione (dall’intro fino alla traccia “Life” compresa) è ripetitiva e prevedibile; i riff di chitarra sono troppo canonici e ripetuti allo sfinimento, alimentando solo la voglia di arrivare a fine brano.
La tentazione di “skippare” qualche pezzo è molto forte a essere franchi, nonostante le canzoni siano comunque ben strutturate e le lyrics non banali.
Con “Crepe d’Autunno”, fra le tracce migliori, ci sono miglioramenti; un atipico growl in italiano che sta bene con un riff di chitarra aggressivo, una parte centrale più rallentata e l’esplosivo Breakdown sono frammenti che costruiscono un pezzo esaltante e molto innovativo.
Molto meglio anche in “The Shame of God” dalla struttura più complessa, con riff più articolati, i cori a metà canzone pongono un ottimo stacco alla violenza espressa e un malinconico arpeggio che trascina alla conclusione del pezzo.
Ressurrection” è un’altra perla che supera i 10 minuti di durata dove abbiamo una perfetta miscela fra Thrash spuro e il moderno Metalcore, sfruttato a dovere nel ritornello molto melodico.
Molto evocativo e delicato il passaggio arpeggiato a metà canzone.
A primo impatto la durata puo’ spaventare, vero, ma nonostante questo i Cranian propongono un pezzo fresco e innovativo, dove la continua varietà di sonorità, fa scivolare in un battito di ciglia il tempo.

Birth” è un album troppo altalenante e incostante, la band non riesce a sfruttare a pieno le proprie capacità risultando, soprattutto nella prima parte, essere troppo canonica e quasi intimorita dal voler proporre quali sono le proprie idee musicali. La padronanza nella melodia è palpabile nella seconda parte, che surclassa di non poco la prima.
Ci si chiede soprattutto perché non si sia voluto osare di più su queste ultime influenze, invece di ricadere troppe volte nella prevedibilità.
D’altra parte un debutto discografico non è mai semplice.
Non resta che rimanere fiduciosi sul futuro, il gruppo ha capacità encomiabili e con la maturità sarà in grado di sfruttarle.

  • 6,5/10

  • CRANIAN - Birth

  • Tracklist

    01. Origin

    02. Paralyzed

    03. Mother’s Tears

    04. Breakdown the wall of Conformism

    05. Life

    06. Crepe d’Autunno

    07. Produce, Work and Die

    08. In my veins

    09. The shame of God

    10. Resurrection


  • Lineup

    Gianluca Cepparo – Voice, Guitar

    Marcella Piantanida – Guitar

    Manuel – Bass

    Daniele Barison – Drums