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DECAPITATED – Blood Mantra

La storia dei Decapitated è abbastanza nota a tutti; dopo il mortale incidente durante il tour europeo di promozione del disco che si portó via il fratello (nonché batterista dei Decapitated ndr) di Vogg, fondatore e chitarrista della band, il gruppo praticamente si sciolse.
Vogg, però, dopo aver lavorato in negozio in cui vendeva chitarre, sorprendentemente nel 2011 tornò, con una nuova formazione e il nuovo album, tanto atteso, “Carnival is Forever” che divise nettamente l’opinione pubblica per le eccessive influenze dei Meshuggah, nota metal band svedese.

Siamo nel 2014, sempre per la Nuclear Blast, Vogg ritorna con “Blood Mantra” e anche questa volta ci si trova davanti a un nuovo lavoro di difficoltosa assimilazione dove, nuovamente, i metalhead si sono espressi con valutazioni discordanti (molti, addirittura, dichiarando il progetto “Decapitated” morto, ingiuriosamente invitando Vogg a proporre qualcosa di nuovo ndr).

Blood Mantra” propone sonorità nuove e moderne, le influenze dei Meshuggah sono ancora presenti ma in misura inferiore rispetto al precedente lavoro di oramai tre anni fa.
Questo album difficilmente si può ricollocare in una singola macro categoria nell’ambito del metal estremo; il Death Metal è una base solida, su cui si intersecano riff dalla compattezza del Thrash metal e passaggi irregolari, con tempistiche sincopate e dispari.

Sempre in relazione ai riff, la tecnicità non è messa completamente in secondo piano, ma i Decapitated hanno deciso di virare verso uno stile meno brutale ma più immediato, duro e aggressivo.
Nonostante questo Vogg non rinuncia totalmente alla ricercatezza nei drappeggi solisti con cui arricchisce i brani, che in assenza di questi risulterebbero vuoti e troppo monotoni ( ne sono un esempio, “Nest“, “Veins” e “Instinct“).
Come non si rinuncia a tracce più canoniche, delle quali un esempio è il singolo “The Blasphemous Psalm to the Dummy God Creation“.

Blindness” è il brano migliore, con un riff vorticoso e intersecato dalle tonalità crescenti che sembra esplodere da un momento all’altro ma che nel punto “climax” ritorna sui propri passi.
È una traccia complessa, trascendentale e sintetica nel finale che trasporta l’ascoltatore in un tunnel, dai tratti, anche psichedelici.Sicuramente un brano atipico e di spicco; un valore aggiunto all’intero album.

Nonostante le sonorità siano, eccezioni a parte, immediate, più groovy e dirette, l’assimilazione dell’album non è semplice. Difficilmente dai primi ascolti si riesce bene a comprendere il lavoro creato da Vogg e soci.

In conclusione, “Blood Mantra” è un album fresco e dal sound innovativo. Oggettivamente è una produzione alla quale difficilmente si riesce a dare una valutazione imparziale e distaccata.
Non tutti riescono ad apprezzare il radicale cambio di direzione preso soprattutto per i “fattacci” extra musicali accaduti a Vogg (Io in primis, cresciuto con l’estro e brutalità di “Wind of creation” e dei lavori successivi); semplicemente bisognerebbe prenderne atto e accettare che anche eventi esogeni possono segnare la vita di un artista in modo irrimediabile, senza calunniare in modo ingiurioso quelli che sono i risultati attuali.

  • 8/10

  • DECAPITATED - Blood Mantra

  • Tracklist

    01. Exiled in Flesh

    02. The Blasphemous Psalm to the Dummy God Creation
    03. Veins
    04. Blood Mantra
    05. Nest
    06. Instinct
    07. Blindness
    08. Red Sun
    09. Moth Defect

  • Lineup

    Wacław "Vogg" Kiełtyka - Guitar

    Rafał "Rasta" Piotrowski - Vocals

    Paweł Pasek - Bass

    Michal Lysejko - Drums