Il 2014 è un anno campale per i fans mai troppo numerosi dell’eclettico Devin Towsend, a maggio l’uscita di “Casualties of Cool”, il concept album del progetto di Devin Townsend e la cantante Ché Aimee Dorval, ad ottobre questo doppio album “Z²” (abbreviazione di Ziltoid 2, da pronunciare “Zed squared”) che riunisce in sè due diversi progetti: “Sky Blue” è un album targato Devin Townsend Project e “Dark Matters“è il secondo capitolo del concept album “Ziltoid the Omniscient”.
Il legame tra questi due album ce lo svela Townsend stesso: “Ziltoid against the world”. Detto questo, vi confesso che dall’altra parte della barricata, da fan, se anche qualcuno stroncasse questo lavoro, solo per queste premesse darei volentieri i miei soldi a Devin Towsend perchè è un genio: guardate le foto promozionali che si trovano sul suo sito, per credere.
Ma per chi non si avvicina da fanboy a quest’artista, c’è comunque tanta sostanza e tanta varietà, difficile dire di che genere stiamo parlando, ogni pezzo dell’artista canadese è un mondo e qui si confrontano due mondi interi; le linee dirette a questi due album sono rispettivamente “Epicloud” del 2012, ottimo rock album con sfumature quasi pop, e “Ziltoid the Omniscient” (2007), esperimento interamente composto e suonato da Townsend (anche la batteria con il software “Drumkit from Hell” ).
In “Sky Blue” c’è un po’ di tutto, dal metal al pop e le canzoni risultano maledettamente efficaci; l’opener “Rejoice” con il suo groove è un pezzo heavy, ma ruffiano e divertente, mentre in “Fallout” c’è una raffinata prestazione vocale di Devin, che si ripete ad altissimo livello in “A New Reign“.
Meraviglioso il duetto seguente con Anneke van Giersbergen in splendida forma e incredibile prova di Ryan Van Poederooyen nella originalissima “Warrior“. Gli effetti di “Sky Blue” e il coro di “Silent Militia” vi stupiranno, così come l’ultima parte dell’album, inaspettatamente intensa e romantica, chiusa dalla struggente “The Ones Who Love“.
“Dark Matters” ci catapulta direttamente in una dimensione da “Guerre Stellari”, con un cast prestigioso: Dominique Lenore Persi (Stolen Babies), Chris Jericho (Fozzy, Y2J) e ancora Anneke.
“From Sleep Awake” è una vera chicca, semplicemente geniale, soprattutto per quanto riguarda i cori monumentali; la follia totale in “Ziltoidian Empire” e l’atmosfera incredibile di “Ziltoid Goes Home” sono davvero sorprendenti ed entusiasmeranno in particolare i fans più accaniti.
Ottima prova della cantante degli Stolen Babies nella dolce “War Princess“, spazzata via però violentemente dalla potente “Deathray“, apice di cattiveria dell’intero lavoro, con forti richiami al Rob Zombie dei tempi di “Astro-Creep: 2000“. L’album ha molti suoni anni ’90: ci sono molte sfumature qui, ma la base è metal, massiccio e consistente, non perdiamo di vista questo punto fondamentale.
Vedere nella tracklist un titolo come “March of the Poozers“, mi fa venire voglia di comprare l’album a scatola chiusa: per fortuna qui non c’è solo forma ma anche molta sostanza, ed eccovi servito un pezzo delirante, onirico, coinvolgente; “Wandering Eye” è malata ed inquietante, con ampie parti narrate; la fanfara di “Earth” è preludio di un pezzo pesantissimo, tirato e graffiante. “Through the Wormhole” è un’intro narrata alla conclusione di “Dimension Z“, dai cori epici e dal ritmo incalzante, è la degna conclusione di questo viaggio intergalattico.
Prendetevi del tempo per godervi questo doppio lavoro, concedetegli qualche ascolto, perchè i livelli su cui viaggia Devin Tonwsend sono altissimi e sembra incredibile che riesca a comporre così tanto, con una simile qualità. Non cercate qui il metal degli Strapping young lad, c’è un universo molto più complesso, dove però non mancano mai l’energia e la potenza.
