Con “The Mystery of Faith” i palermitani Dionisyan giungono al debutto discografico, sotto l’egida dell’etichetta “Beyond…Productions” , tornata recentemente in attività, e la produzione dei Roxy Studios di Palermo.
Quello che abbiamo tra le mani è un album dalle tinte fosche, essenzialmente un doom/death metal che, accanto a momenti più ordinari, viene arricchito dalla voce femminile di Maryanne Bonfante, da canti gregoriani (a opera del mastermind Tregor Russo) e da inserti di strumenti atipici per il genere, quali violini, violoncelli e arpe, come nei tredici minuti di “Clouds Under the Moon“, che sotto questo punto di vista può essere considerato uno dei brani più rappresentativi del disco.
Il duo, formato dal già citato tuttofare Tregor Russo e da Ignazio Conticello alla voce principale, dimostra di essere a proprio agio nei momenti più pesanti, così come nelle orchestrazioni e negli arrangiamenti, di matrice medio orientale e classica, anche se in alcuni momenti forse difetta un poco di mordente. Proprio su queste orchestrazioni, a nostro avviso, si potrebbe insistere in maniera più importante, a discapito dei passaggi più tipicamente doom dell’album, in modo da esaltare e non nascondere la propria caratteristica principale.
Tirando le somme, questo “The Mystery of Faith” si presenta come un buon debut album. Il gruppo dimostra di voler tentare qualcosa di personale, volendo mischiare elementi atipici con la tradizione del doom/death metal, e questo è assolutamente positivo. Per quanto ci riguarda, i Dionisyan sono promossi e consigliati agli amanti del genere.
