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FOMENTO – To Persevere Is Diabolic

I Fomento trasudano romanità da ogni poro. E questo va preso assolutamente come un complimento, sia ben chiaro. Quella romanità che porta i gruppi più estremi della Capitale a suonare più forte, più incazzati, più brutali, perchè la storia non si dimentica, rimane semprè lì a ricordarti che chi viene da Roma ha il dovere di essere di più che una semplice copia sbiadita di Hauted o At the gates.

E se i Fomento nel loro Thrash/Death ci mettono il “Core” non vuole dire che cercano di seguire le ultime mode per adolescenti ciuffosi, semplicemente che suonano con tutta la passione e la rabbia tenute dentro per quattro lunghi anni di silenzio. “To persevere is diabolical” si presenta alle orecchie dell’ascoltatore come uno degli album estremi più intransigenti dell’anno, capace di guardare non solo al passato ma anche al futuro grazie alla perfetta miscela di Thrash massiccio e ricco di groove mescolato a Death metal dal tasso tecnico decisamente alto, capace di soddisfare anche i palati più esigenti. Formula non originalissima sulla carta ma decisamente vincente perchè l’album non perde un colpo per tutta la sua durata, grazie a brani delle durata giusta (non andiamo mai oltre i quattro minuti) ed a una registrazione perfetta che enfatizza la potenza strumentale e l’efferatezza della voce. Ecco, la notevole crescita dei Fomento rispetto al discreto debut-album è rappresentata anche dal cantato del frontman Marco Krasinski, veramente brutale ed abrasivo, ottimamente coadiuvato e supportato dai classici “coroni” nei ritornelli. Geniale l’idea di aprire l’album con la breve “Beware the ides of March” che idealmente distrugge i ponti con i vecchi Fomento per presentare al meglio la nuova band. Infatti il vecchio album si chiamava “Either Caesar or nothing”. Capito il nesso no? Difficile individuare all’interno dell’album i brani migliori in assoluto, anche se uno dei miei preferiti è senza dubbio “Predominance”. Non uno dei più tecnici per antonomasia e dominato più dal thrash che dal death, ma molto articolato, ricco di cambi di tempo e di un basso così carico di groove che ti colpisce direttamente allo stomaco e ti lascia senza fiato. Ma il vero capolavore rimane “Necropotency”, brano velocissimo e di una cattiveria talmente viscerale da lasciare senza fiato. Meraviglioso poi il testo in cui Marco si lancia all’attacco di tutti le band che hanno deciso di fare le reunion per soldi e cocaina. Profetiche le parole in cui si chiede quanto tempo sarebbe passato tra la morte del buon Ronnie James e la reunion dei Black Sabbath.

La storia gli ha dato tristemente ragione… Tirando le somme, “To persevere is diabolical” risulta essere uno dei migliori album estremi di questa annata, brutale ma accessibile, con l’unica pecca di risultare probabilmente monotono per i non amanti del genere.

  • 8/10

  • FOMENTO - To Persevere Is Diabolic

  • Tracklist

    1. Beware the ides of March
    2. The skeleton coast
    3. Devil's trill
    4. The dysteleological argument
    5. Predominance
    6. Monster mobster
    7. Desecrators
    8. Blood pact
    9. The mud machine
    10. In the sixth day
    11. Necropotency
    12. On my father's grave


  • Lineup

    Marco Krasinki - basso, voce
    Umberto Maliziotti - batteria
    Tommy Aurizzi - chitarra
    Fabrizio Damiani - chitarra