La neonata ma già effervescente etichetta QUA ROCK RECORDS, inizia il suo cammino con un disco di gran classe: “30 Years 1984-2014” del maestro, chitarrista, produttore e discografico Gabriele Bellini. Si tratta di una raccolta di diciotto brani del maestro toscano, per omaggiare tre decadi di musica ad altissimi livelli e per celebrare la nascita della nuova etichetta discografica. Mossa azzeccata, con un prodotto veramente ben strutturato e curato nei minimi particolari, suono impeccabile e grande attenzione a produzione e mixing.
Diretto da Adriano Giotti in collaborazione con Multiversodanza Quarrata, è stato presentato proprio in questi giorni il video ufficiale di “Endangered“, pezzo coinvolgente e dinamico, che ha il difficile compito di aprire un disco molto variegato che pur esaltando la tecnica e i virtuosismi dell’artista, riesce ad essere anche fresco e leggero. Si tratta di un disco perfetto per ripercorrere la storia del rock, il maestro Bellini qui si destreggia dal punk al metal, proponendo una miscela entusiasmante di suoni dagli anni ’80 alle soluzioni ultramoderne, come la futuristica “Hyperman Stratos” o la viscerale “Primitive“.
Ci troviamo di fronte ad un prodotto da prendere nella sua interezza, da gustare in ogni momento, impossibile sezionarlo in un resoconto track by track, dovrete ascoltarlo tutto d’un fiato e lasciarvi trascinare dalla musica.
Il carattere di “World Breath“, le contaminazioni folk e classiche dell’incredibile “D.R.O.C“, il gusto retrò di “Ecstasy“, tutto è perfettamente incastonato nel buon gusto del maestro Bellini, che incanta e si diverte ad esplorare generi e a sviscerare gli spunti dati dai grandi del rock.
Una piacevolissima sorpresa è “L’ isola di niente“, un pezzo squisitamente rock in italiano che ricorda il primo corso dei Timoria, con una corposa parte centrale, tripudio di tecnica. La poesia di “Fears Away” chiude un lavoro che non aggiunge un nuovo capitolo alla carriera di Gabriele Bellini, ma ripercorre per sommi capi un percorso evolutivo ed intenso, una parabola ascendente di un artista che porta davvero in alto l’orgoglio italiano.