HEXVESSEL – When We Are Death

Gli Hexvessel nascono da un’idea di Mat McNerney, inglese innamorato del resto del mondo e della Scandinavia in particolare, che con questo “When We Are Death” si tuffa in una ricerca intimistica e profonda del senso della vita e della morte. Per fare questo, deve naturalmente esplorare il mondo degli stupefacenti anni della psichedelia, ripescando una connessione con l’energia cosmica. Se queste sono le premesse, il risultato è un album con moltissimo lavoro alle spalle e per i fan dei primi due album del gruppo sarà una sorpresa vera e propria.
L’etichetta Forest folk è qui fuorviante, i riferimenti sono più vicini ai Doors e l’uso massiccio dell’Hammond vi convincerà.
L’inizio non è facile da affrontare, con due pezzi un po’ ostici come “Transparent Eyeball” e “Earth Over Us”, non tra i picchi creativi di McNerney, che inverte però subito la tendenza con “Cosmic Truth”, originale, fresca e leggera.
L’album va avanti altalenante, tra visioni d’infinito, gradevoli sprazzi di rock ispirato ai Sessanta e ai Settanta come nell’evocativa “Mushroom Spirit Doors” e momenti di vertigine cosmica. “Drugged Up On The Universe” è uno dei pezzi migliori di questo lavoro, con una pesantezza più affine a palati abituati a psychedelic rock più corposo; degna di nota per la bella prova vocale di Mat è anche “Green Gold”, un momento molto delicato ed emozionante.
Siamo al confine tra generi,  sicuramente è una pubblicazione coraggiosa da proporre nel 2016, piacerà moltissimo a chi ama questo genere di rock nostalgico e probabilmente potrebbe riscuotere un buon successo proposto anche ad un pubblico new age ed ambient.