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HYDE – Hyde

Se uno ha bazzicato nel magico mondo del metal abbastanza a lungo
leggendo progressive death affiora automaticamente un gruppo alla mente:
Opeth. E questo era ciò che temevo prima di ascoltare questo EP di
debutto degli italianissimi Hyde. E invece questo quintetto (a dire la
verità ora quartetto, un chitarrista solo si dovrà fare il mazzo doppio)
mi ha sorpreso, creando una particolarissima ricetta sonora in cui
riescono a far confluire death, mathcore, un po’ di jazz e quel bel prog
italiano dei tempi che furono che è sempre stato una notevole fonte di
ispirazione per il già citato gruppo svedese. Ma il progressive è sempre
stato un genere in cui noi italiani abbiamo fatto da maestri, per cui
ben vengano nuovi gruppi che riescono a guardare al nostro glorioso
passato integrandolo con soluzioni più attuali!

Analizzando in
profondità questo “Hyde” si scopre che è un EP solo sulla carta, in
quanto costituito da quattro brani che si attestano su una lunghezza
media di 8/9 minuti molto complessi, strutturati e ricchissimi di
spunti. L’iniziale Bereft of reason, dopo un’intro di schizofrenia
elettronica, comincia veramente tiratissima, molto vicina al technical
death metal, per poi rallentare un po’ il ritmo e arrivare a una parte
centrale strumentale in cui le chitarre e la tastiera si rincorrono in
un folle balletto fino ad arrivare alla parte dove il progressive puro
fa da padrone. L’asprezza del death si fa da parte ed emerge la parte
prettamente melodica degli Hyde, con chitarre acustiche e la voce
maschile e femminile che si rincorrono e incrociano creando melodie
sublimi. In altre band prog/death si ha la sgradevole sensazione che
tutta la canzone sia creata intorno al passaggio melodico, per fortuna
gli Hyde riescono ad incorporarlo naturalmente dentro la complessità dei
loro brani facendolo risultare solo un tassello del mosaico. Il
capolavoro dell’album a parere mio è il terzo brano, Chilling Secrets.
Qua il death praticamente è assente, i tempi sono molto dilatati e
ipnotici e finalmente la bella e suadente voce di Chiara assume un ruolo
più importante, accompagnando quella di Federico in una cantilena che
cresce di intensità fino ad esplodere nella parte centrale in un momento
carico di pathos.

I difetti del disco che ho riscontrato sono nel basso
poco in evidenza e nella pronuncia inglese a tratti maccheronica,
nonchè un growl un po’ monocorde. Anche quel meraviglioso inciso in
italiano viene un po’ penalizzato da un accento molto marcato che rovina
leggermente un connubio musica/parole che sarebbe stato altrimenti
meraviglioso. Per il resto un album validissimo, ricco di idee e di
contenuti che spero spingeranno gli Hyde verso un meritatissimo
successo.

  • 8,5/10

  • HYDE - Hyde

  • Tracklist

    1. Bereft of reason
    2. Cypress
    3. Chillin secrets
    4. Primordial
         


  • Lineup

    Nicola Traversa - chitarra, voce
    Federico Saggin - basso
    Chiara Giacon - tastiere, synth, voce
    Daniele Ferraro - batteria, voce
    Giulio Montagna - chitarra