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JUNKSTARS – This Means War

Dopo i vari ascolti di questo album, la prima parola che ci viene in mente per descriverlo nel modo migliore e più efficace, è semplice: ENERGIA.

L’opener “Kill The Ravens” è un inno che tutte le band rock nate in una sala prove dovrebbero scrivere nella loro carriera, brano incalzante , suonato con quell’energia citata in precedenza.

La seguente “Romance Of Death” percorre la strada aperta dalla prima canzone, dove la voce è sgraziata, un urlo, uno sfogo, un sentimento di ribellione, in una singola parola: ROCK.

Cosa c’è di più rock e tradizionale nel 2015, di un disco registrato in analogico, magari in diretta, senza quei taglia-copia-incolla di cui ormai l’intera comunità, non solo di musicisti per intederci, si nutre oggi come oggi?

A volte è bello perdersi tra l’emozione di una voce imperfetta, un mix ” natural” e un modo di concepire la musica così com’è , ormai perso e dimenticato dalle nuove leve.

This Means War” non sarà sicuramente ricordato come il disco più bello dell’anno, non sarà mai considerato un capolavoro del genere , ma se solo porterà un ragazzino di 15 anni a fare headbanging nella sua cameretta, fare hair-guitar e dare inizio al suo “patto col rock” , la missione dei Junkstars sarà compiuta.

Lunga vita al rock’n’roll

 

  • 7/10

  • JUNKSTARS - This Means War

  • Tracklist
    01. Kill The Ravens
    02. Romance Of Death
    03. Monster Blood
    04. Snakebites
    05. Old Man's Dead House
    06. Hometown
    07. Unrighteous Grave
    08. Chamber Of Suffering
    09. This Means War

  • Lineup
    Max Malmquist - Voce, chitarra
    Tobbe “Bronxen” Ljungqvist - Basso
    Mathias “Matte” Wanneberg - Batteria