Per chi non li conoscesse, i Kadavar sono un trio originario di Berlino, e saldamente ancorato a un certo tipo di fare hard rock di vecchio stampo, vintage, dark, con tratti di psichedelia e una propensione all’improvvisazione piuttosto interessanti.
Con “Live in Antwerp” i nostri, accasati presso la Nuclear Blast Records, ci riportano indietro nel tempo, e precisamente negli anni ’70: sfoggiano 11 tracce che si rifanno a mostri sacri quali Black Sabbath, Led Zeppelin e Hawkwind, condite anche di venature blues e di passaggi ai limiti del doom qua e là, e in generale convincono appieno: la tecnica del trio è infatti sicuramente buona (salvo sporadici episodi), e la proposta, se pure non molto varia e certamente non originale, si presta benissimo alla dimensione live, che i tedeschi padroneggiano in maniera impeccabile.
A supporto di tutto questo c’è anche una produzione in linea con il genere proposto, leggermente sporca, senza ritocchi o trigger di sorta, produzione che concorre a offrirci un prodotto che suona autentico e genuino, pure con qualche errore qua e là, e ben lontano dalle patinatissime uscite odierne, che il gruppo stesso definisce, nella propria autobiografia, “senz’anima”.
Insomma, questo disco rappresenta un’importante sfaccettatura della proposta del trio tedesco: se non avete mai sentito parlare dei Kadavar e avete nostalgia degli anni ’70, un’immersione nell’atmosfera di questo “Live in Antwerp” farà sicuramente al caso vostro.