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MAELSTROM – The passage

Disco d’esordio per il fiorentino Maelstrom (occhio a non confondersi perché ci sono almeno altre due band con questo nome solo in Italia!), one man band deidta a un mix molto interessante, anche se riuscito solo in parte, di post-rock, black metal sperimentale e narrazione teatrale. Come ambiente concettuale siamo decisamente in zona Prophecy Records, ovvero in quel piacevole limbo musicale dove il black perde quelle sue sfumature aspre e gelide per far confluire le sue parti più dilatate ed evocative all’interno di territori tipicamente post. Il risultato è un disco dai toni pacati, che vive soprattutto di momenti di calma più che di esplosioni si suono che ci sono raramente, capace di cullare la nostra mente all’interno di un viaggio introspettivo tra momenti di calma e un senso di leggera inquetudine dato dal particolarissimo recitato. Il buon Ferdinando Valsecchi infatti ha deciso di abbandonare totalmente cantato o screaming per dedicarsi a un recitato che enfatizza e mette in luce i notevoli testi, anche se con risultati a mio parere non eccezionali. Questa scelta di un approccio così teatrale enfatizza sì le parole ma appiattisce decisamente tutto il risultato complessivo, anche perché la recitazione è sempre monocorde e su toni bassi, quindi i picchi di emozione che possono regalare le basi strumentali vengono spesso mortificate da una voce poco evocativa. Un approccio alla Carmelo Bene avrebbe a mio parere invece arricchito ed enfatizzato le basi che regalano buoni spunti, anche se a volte si sente la mancanza di un vero bassista e di un batterista. La scelta di fare tutto da solo infatti regala un buon lavoro di chitarra, evidentemente lo strumento principale di Maelstrom, veramente interessante nel sapersi muovere tra parti piene e momenti pacati, ma un basso appena udibile e purtroppo ridotto ai minimi termini. La batteria è invece programmata bene, ma si avverte la mancanza di un vero drummer che sappia enfatizzare le parti più intense. The Passagge è un lavoro quindi potenzialmente interessante, ma che purtroppo dà spesso l’impressione di essere carente in molte parti e un po’ raffazzonato. Nel genere c’è chi ha fatto decisamente meglio, un esempio su tutti Arctic Plateau, quindi consiglio quest’opera a chi si nutre solo di pane e post rock/metal. Il consiglio a Ferdinando è invece quello di mettere in piedi una vera band, perché le sue idee se accompagnate da musicisti di spessore sono veramente interessanti.

  • 5,5/10

  • MAELSTROM - The passage

  • Tracklist
    1. In a painted black world
    2. I dreamt for a brighter sky...
    3. ...and I wanted to live...
    4. ...until the rest of my life

  • Lineup

    Ferdinando Valsecchi. voce, chitarra, basso, drum programming