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NEGURA BUNGET – Tău

Cinque anni dopo l’ultimo full lenght, “Vîrstele Pămîntului”, e dopo stravolgenti cambi di line-up, i Negură Bunget tornano con un nuovo progetto, la prima parte di quella che dovrà essere la Trilogia Transilvana della band: “Tău”.

La produzione è dunque il frutto della ricerca di un’identità profondamente radicata nelle terre, costumi, tradizione e folklore della Transilvania. Da subito con “Nămetenie”, brano scelto come primo singolo e anche il più lungo dell’album, si viene accolti con melodia di chitarre acustiche e un malinconico suono di nai (flauto di pan, strumento tradizionale romeno ndr) che trasporta l’ascoltatore nell’atmosfera di un villaggio transilvano ai piedi di una montagna al tramonto, la cui ombra, come quella di un gigante, ricopre lentamente ma inesorabilmente il villaggio. Così si scatenano le chitarre distorte e una batteria incalzante insieme ai cori e un growl pesante che coprono la melodia malinconica del nai e che lasciano una sensazione di profonda ammirazione.

La paesaggistica musicale continua con “Izbucu Galbenei”, un brano più pesante, decisamente più black, con riff sporchi e atmosfere cupe, che dipingono le foreste ghiacciate e i territori irregolari, mai pianeggianti della Transilvania, descritti da un ritmo oscillante e mai prevedibile. Un quadro diverso offre “La Hotaru Cu Cinci Culmi”, in cui l’atmosfera si rilassa e sembra che le selve risuonino e rispondano al canto dei pastori. Si sente un “bucium” (strumento a fiato simile al corno alpino ndr.) che apre e sembra entrare in risonanza con l’anima dell’ascoltatore, canto pulito, parlato e nai che talvolta collidono con distorsioni come se qualcuno ascoltasse la radio per finire in una sonorità molto country di una chitarra resofonica suonata con lo slider.

Curgerea Muntelui” è l’antitesi della bellezza rilassata della traccia precedente: il bucium diventa strumento principale, suona e risuona e si ritorna in montagna, dove tutto è maestosamente grande, il tempo scorre lento e si è sopraffatti dal senso di riverenza verso la grandezza della natura. L’asprezza e il cuore Black della band ritorna violentemente in “Tărâm Vâlhovnicesc”, ovvero “terra magica”, una dedica alla bellezza stregante della Transilvania. Sicuramente la traccia più pesante dell’album.

Una sorpresa è “Împodobeala Timpului”, una traccia folk metal saltellante, le cui basi derivano sicuramente dalla musica folklorica romena: una “doina” con trombe e ţambal (strumento a corde percosse ndr.) e tutto quanto, tuttavia dall’anima metal.

Flauti pastorali e atmosfere bucoliche si intrecciano a chitarre pesante e growl oscuro in “Picur Viu Foc” che torna ad avere un suono propriamente “Negură Bunget”. “Schimniceşte” chiude l’album con un’ode alla vita da eremita dedita alla contemplazione e alla celebrazione della natura che si ricollega sia sul piano logico che sonoro all’album “Om”, con una ripresa degli accordi ed arpeggi dissonanti e tremolo picking pulito.

“Tău” è dunque un lavoro fortemente legato alla terra d’origine della band, estremamente evocativo e pieno di soluzioni e suoni innovativi per la scena black. Da quando la band è stata quasi completamente ricostruita da Negru, ha ricevuto molte critiche gratuite, che, personalmente, non riesco a capire: già da Om si poteva capire che il suono “Negură Bunget” era destinato a evolvere lontano dai canoni di un genere standardizzato e sono riusciti a creare qualcosa di nuovo andando a cercare la propria identità, accostandosi sempre più alla natura e alle proprie radici culturali e “Tău” è un album eccezionale che apre perfettamente la trilogia pianificata dalla band.

  • 9,5/10

  • NEGURA BUNGET - Tău

  • Tracklist

    01. Nămetenie
    02. Izbucu Galbenei
    03. La Hotaru cu Cinci Culmi
    04. Curgerea Muntelui
    05. Tărâm Vâlhovnicesc
    06. Impodobeala Timpului
    07. Picur Viu Foc
    08. Schimniceşte


  • Lineup

    Gabriel Mafa (Negru) – drums / percussion / dulcimer / xylophone / horns
    Tibor Kati – vocals / guitars / keyboards / programming
    Adrian Neagoe (Oq) – guitars / vocals / keyboards
    Petrică Ionuţescu – pipes / horns / trumpet / traditional instruments/vocals
    Ovidiu Corodan – bass 
    Daniel Dorobanţu – visual design 
    Mihai Neagoe
     (Mtz) – sound design