Cosa si cerca nella musica, come strumentisti? Quali sono le prerogative ci si pone nel momento in cui si scopre di essere portati verso la mitica Dea Musica? In che modo poter appagare il nostro estro e magari riuscire a farlo apprezzare ad altri appassionati? Non credo ci siano regole esageratamente restrittive, solo scelte più o meno perseguibili…
I Nucleus hanno scelto di seguire la vena più devastante del metal…nonostante non siano proprio di primo pelo, “Sentient” rappresenta il debut sulla lunga distanza e da un certo punto di vista la cosa è tangibile; il death metal moderno impostato sembra ancora ad uno stato primordiale sia in ideazione che arrangiamento, pur manifestando delle discrete capacità esecutive. Ciò che manca a “Sentient” è una ‘vocazione’, ovvero quel mordente di base che rende i platter appetitosi.
La produzione è energica e forzuta come da manuale, atta a sostenere le strutture death/thrash catapultate nelle nove tracce; i suoni sono ossuti e ben amalgamati mentre le performance denotano ancora la mancanza di una certa dose di esperienza, particolare che nonostante un buon mixing e un altrettanto professionale mastering non riesce a far decollare il songwriting.
“Sentience” apre in modo indiretto ed inusuale il disco, senza lasciar particolarmente il segno…”Dosadi” “Swarm” e “Cube” sono brani decenti e tutto sommato godibili, anche se per lasciare il segno ci vuole più caratura. Il livello si innalza verso la fine, con “Ancient” e Extirpate”, dove le idee appaiono più convincenti e meglio esternate.
Non tutto è da buttare, ad ogni modo…i Nucleus hanno l’enorme vantaggio di essere dei nuovi arrivi e quindi con tutto da guadagnare e nulla da perdere; sufficienza presa con le unghie però adesso testa bassa e sotto a tirar fuori platter con le palle fumanti.
