PHASE REVERSE – Phase Reverse

Quando si dice che la musica heavy si fa sempre più cosmopolita ci sono
gruppi come i Phase Reverse a confermarlo; Americani? Inglesi? No, sono
greci, ma non cadono nello stereotipo di un power metal fortemente
influenzato dalla mitologia ellenica anzi, ci regalano un bell’album di
heavy rock bello e pesante con qualche influenza stoner. Le band di
riferimento sono Motorhead, Black Sabbath, Led Zeppelin ( che penso
ormai siano un must nel bagaglio di qualsiasi musicista rock di
rispetto) a cui si aggiungono spunti più moderni alla Black Label
Society e Mastodon.
Ed il vangelo di Zack Wilde si riscontra
sopratutto in tracce come “Cross The Bear” ed “Eye To Eye”, che sono
solo due degli esempi del ricco groove e sound grezzo che nel complesso
caratterizza l’album, batteria possente come un macigno, basso
strutturato come un muro sonoro altissimo e chitarre pesanti a livello
ritmico e limpide negli assoli per poi aggiungere infine un ottima prova
vocale di Tas, intonato ed espressivo quasi a ricordarci il Chris
Cornell dei tempi andati ( alludo ai Soundgarden ovviamente).
 Insomma
un ottimo mix per dodici tracce con cui lanciarci in un headbanging
selvaggio, anche se personalmente preferirei inserire “Phase Reverse”
nello stereo della macchina per fare quei lunghi e menosi viaggi in
autostrada che non passano più altrimenti; alla fine della fiera
comunque questa band ci dà ulteriore conferma che l’ottima musica ormai è
da ricercarsi  nell’underground e che i giovani metal kids oggi
farebbero meglio a capire subito che non ci sono solo Metallica ed Iron
Maiden.