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RAGE – 21

Ogni volta che mi trovo al cospetto del terzetto tedesco, tremo all’idea di doverli recensire e di vedere ‘cosa’ ci propinano di nuovo: le digressioni stilistiche della band sono sempre state capite successivamente, senza contare che alcuni piece elaborati da Peavy e soci, nel corso della loro quasi trentennale carriera, non siano dei veri e propri capolavori.

Comunque, come dice il titolo, ci troviamo davanti alla ventunesima creatura del combo tedesco. Dopo tanti anni di carriera sembra quasi impossibile trovare qualcosa di nuovo nella loro proposta musicale; ma, dopo il non troppo ispirato “Strings To A Web” di due annetti fa, Peavy e soci si rimettono in pista e provano ad uscire con l’album più potente e cattivo della loro storia, in cui anche i testi sono delle autentiche badilate sui denti.
“21” è realmente un disco potente dall’inizio alla fine, senza un attimo di respiro (se non in qualche refrain o in qualche timido stacco acustico e orchestrale). La produzione è fredda e tagliente come ci si può aspettare da loro (seguita da Charlie Bauerfiend e da Victor Smolski stesso), il songwriting è ‘carico’ nelle ritmiche e prepotente nel drumming, mentre le performance sono straordinariamente perfette (è curioso come il duo Hilgers/Smolski si stimoli a vicenda nella ricerca di virtuosismi), facendo trasparire un forte affiatamento tra i tre musicisti.
Come songs, si può dire che “21” attraversa due fasi alternate: la prima da urlo, una seconda a malapena sufficiente, e un ritorno in pompa magna nel finale di disco. Da “Twenty One” a “Serial Killer” sentirete tremare la terra sotto i piedi, essendo una serie di highlight che si permeano nelle orecchie già dopo il primo ascolto…la fase centrale è palesemente più riempitiva e piatta, dove songs come “Psycho Terror” e “Death Romantic” fanno sbadigliare, mentre il finale è ricco di pathos con il tridente “Black And White”,  “Concrete Wall” e “Eternally” a tornare a prendere a pugni e calci l’ascoltatore.

“21” conferma lo stato di grazia dei Rage e ne rappresenta la forza della formazione, con una cura maniacale per gli arrangiamenti e i virtuosismi; se non fosse per due o tre episodi piuttosto scialbi, questo platter avrebbe potuto essere un nuovo must nella già ricca discografia della band crucca. Voto buono ma per il capolavoro (l’ennesimo) dovremo aspettare ancora.

  • 7/10

  • RAGE - 21

  • Tracklist

    01. House Wins
    02. Twenty One
    03. Forever Dead
    04. Feel My Pain
    05. Serial Killer
    06. Psycho Terror
    07. Destiny
    08. Death Romantic
    09. Black And White
    10. Concrete Wall
    11. Eternally


  • Lineup

    Peter ‘Peavy’ Wagner: Vocals and Bass
    Victor Smolski: Guitars and Keyboards
    Andre Hilgers: Drums