Dal 2000 in avanti con la moda metalcore venuta a galla, siamo stati letteralmente sommersi da decine e decine (per non dire centinaia ) di band copia e incolla l’una dall’altra; riff triti e ritriti e più predisposizione alle sedute fotografiche che a quelle in studio seduti a cercare l’arrangiamento vincente per un brano. Per nostra fortuna, arrivano ogni tanto delle eccezioni capaci di farci sobbalzare dalla sedia quando il disco entra nel nostro impianto.
L’eccezione in questione si chiama What Awaits Us, giovane band finlandese che dal 2010 è riuscita a costruirsi un buon nome nell’undeground scandinavo e che ha trovato ora un deal con la nostrana Sliptrick Records, già autrice della rivelazione Anewrage.
41 minuti sono decisamente un ottimo modo per presentare questi finnici talentuosissimi, capaci di mescolare sapientemente le atmosfere di Devil Wears Prada, agli ultimi Parkway Drive , così diretti, ma anche all’aggressività dei Caliban che fa da capolino nelle violentissime “Ascend” e “Victims”, che sono un direttissimo richiamo alle armi verso la scena.
41 minuti senza nessuna pausa, nessuna ballad d’autore e nessun intermezzo; un pugno sonoro che ci accompagna per tutta la durata del plattern e , vuoi una produzione all’avanguardia senza suonare troppo “ finta”, una classe compositiva che si innesta su un altro livello rispetto alla maggior parte di uscite del genere.
Se amate la nuova ondata di Upon This Dawning, ma anche il riff terrificante di Mercenary e As I Lay Dying, non potete perderveli. Strapromossi!