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Shining – Jørgen Munkeby

Incuriositi dall’originalità di un’uscita come “International Blackjazz Society” degli Shining, abbiamo fatto due chiacchiere con Jørgen Munkeby. Eccovi la nostra chiacchierata!

– Ciao e benvenuti su Heavyworlds.com! Come state?
Ciao e grazie mille! Noi stiamo davvero alla grande!

– Ascoltando “International Blackjazz Society” è subito chiaro che è quasi impossibile ingabbiarvi in un solo genere, cosa che trovo assolutamente stimolante. Che cosa c’è dentro la Black Jazz Society?
Credo che la miglior definizione per la nostra musica sia il titolo del nostro album del 2010, Blackjazz appunto. Si tratta infatti di un misto di jazz e musica metal, con un groviglio di influenze industrial.

– “International Blackjazz Society” racchiude un mondo acido e delirante, fatto di sonorità aspre, industrial, ma sempre molto eleganti. Che cosa influenza gli Shining, non solo a livello musicale, ma anche artistico o cinematografico?
Abbiamo un sacco di influenze differenti. Tra tutte potrei menzionarti John Coltrane, Miles Davis, Nine Inch Nails, The Dillinger Escape Plan, Marilyn Manson, Meshuggah e moltissimi altri. Ma fuori dalla musica, puoi accorgerti chiaramente delle ispirazioni prese da libri e film per i titoli delle nostre canzoni, ad esempio “The Red Room” (Twin Peaks), “REDRUM” (The Shining), “In The Kingdom Of Kitsch You Will Be A Monster” (The Unbearable Lightness Of Being) e tantissimi altri.

– Che peso può avere la collaborazione di Sean Beaven e Tom Baker?
Assolutamente ci ha influenzato moltissimo. Il tocco di Sean Beaven dona un suono distintivo alle sue produzioni, specialmente quando si occupa di roba industrial. Questo deriva dal fatto che ha lavorato su grandi classici industrial targati NIN e Manson, ricoprendo anche il ruolo di loro tour FOH tech per parecchi anni. Anche Tom Baker ha lavorato in molti di questi grandi album industrial, che hanno vivacizzato il suo modo di lavorare con la musica heavy.

– Trovo il vostro album davvero ricco di sfumature, visionario ed oscuro. Oltre la musica, che messaggio portate?
Yup!

– È un lavoro diretto ed essenziale nell’artwork, eterogeneo e ricchissimo nel contenuto. È una dicotomia voluta?
Tutto ciò che abbiamo fatto è esattamente così come lo volevamo. Ma allo stesso tempo, tutto ciò che è programmato e previsto, è anche spontaneo. Adoro la commistione di un artwork pulito ed elegante con l’heavy music.

– Che cosa devono aspettarsi i fans dal vivo?
Cerchiamo di dare ai fans un’esperienza follemente energica ed heavy! Per darvi un’idea, provate a guardare questi estratti dal nostro tour europeo in corso:
https://www.facebook.com/shiningnorway/videos/vb.10282998713/10153879943993714/?type=2&theater

https://www.facebook.com/shiningnorway/videos/vb.10282998713/10153879772578714/?type=2&theater

https://www.facebook.com/shiningnorway/videos/vb.10282998713/10153873574273714/?type=2&theater

– Il black jazz lo immagino in un localino fumoso, intimo, penso ad uno show sanguigno, vi piace trasmettere questo genere di sensazioni?
Adoro suonare su palchi giganteschi in grandi contesti con dei mostruosi giochi di luce. Ma amo allo stesso modo stare vicinissimo al pubblico madido di sudore, dove l’energia diventa pazzesca.

– Con quali gruppi vi piacerebbe portare in tour “International Blackjazz Society” ?
Oh, ci sono così tanti gruppi con cui sarebbe meraviglioso suonare! E con molti di loro ci abbiamo davvero già suonato! Qualche esempio potrebbe essere The Dillinger Escape Plan, Nine Inch Nails, Meshuggah e Metallica.

– Siamo giunti alla conclusione, vi ringrazio moltissimo e spero di vedervi presto presto in tour dalle nostre parti. Volete dire qualcosa ai nostri lettori?
Abbiamo suonato due volte in Italia ed è stato fantastico! Speriamo davvero di tornare prestissimo! Ma fino ad allora, procuratevi il nostro album “International Blackjazz Society”, e date un’occhiata ai nostri live video totalmente fuori di testa, come questo dalla cima di Trolltunga, in NOrvegia: https://www.youtube.com/watch?v=iGwBp7Yr0Oo