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SODOM -Tom Angelripper

Coinciso, poche parole ma dette bene e con sensata convinzione; promuovere il nuovo album è una specie di gratificazione per questo personaggio che ha il dono di non scadere mai nell’autocelebrazione o peggio ancora in un egocentrismo subdolo e cafone…ama ciò che fa ed è convinto delle scelte perpetuate finora (del resto 28anni di carriera gli danno ragione), e gli piace guardare al futuro con un occhio di ottimismo. Questo è Tom Angelripper, leader della macchina da guerra tedesca nominata Sodom che, in occasione dell’uscita del nuovo e attesissimo disco della band, si lascia torturare bonariamente dalle domande del sottoscritto, facendo trasparire la parte umana sotto la coltre guerrafondaia del classico stile Sodom…ecco il resoconto.

Ciao Tom, benvenuto in Heavyworlds.com! Come vanno le cose in casa Sodom?

Ciao a tutti, metalheads italiani…grazie del benvenuto! Le cose vanno benone in casa Sodom, oltre ogni miglior previsione! Stiamo per pubblicare il nostro nuovo album “In War And Pieces”, che potrete avere dopo la metà di novembre! Fondamentalmente la nostra formula non è cambiata, ma abbiamo dalla nostra una dose di aggressività sempre crescente alla quale abbiamo voluto unire diverse soluzioni melodiche, specie nei soli; infine abbiamo potuto disporre, finalmente, di una produzione degna della massima professionalità! Per cui, perché non essere più che contenti, ah ah ah?!?

Come appunto hai appena annunciato, a breve avremo il vostro tredicesimo studio album…anche se l’hai già introdotto molto bene, ti va di approfondirne la presentazione?

Certamente, è un vero onore parlarne! Oltre ad avere la miglior produzione e il miglior mixing che potessimo immaginare, è davvero il nostro lavoro più potente e aggressivo. I motivi? Beh, molteplici…se da un lato certi problemi legati alla label che hanno ritardato la pianificazione dei lavori ci hanno fatto ‘incazzare’ al punto giusto, dall’altra abbiamo riscoperto un feeling interno che da tempo si era annebbiato; e questo ha reso tutta la fase di stesura del materiale molto più interessante e prolifica. Ormai farsi un ‘home studio’ è una cosa abbastanza normale e alla portata di tutti, non come un tempo, e quindi tutta la fase di preproduzione l’abbiamo potuta svolgere in tutta tranquillità mettendoci circa un paio di mesi, il tempo giusto per far passare un lasso di tempo tra l’uscita del DVD (avvenuta in estate) e il nuovo album. E così il carro armato Sodom ha potuto creare qualcosa di veramente unico e potente!

Parlando delle lyrics, “In War And Pieces” sarà un concept oppure ogni song sarà a parte?

Beh, diciamo che sarà un po’ entrambe le cose: la guerra, come sempre, è la nostra base di partenza, ma ogni song si muove su sentieri propri. Ovvio che tutto sarà trattato in ‘chiave Sodom’, ovvero bisognerà leggere bene le lyrics per capire il vero significato. Mai come in questo album, le lyrics si sposano a pieno con le linee vocali e con il riffing di chitarra. L’ispirazione arriva da un sacco di spunti che questa società mi propina, dall’incazzatura per le news che senti alla televisione allo scambio di idee con i fans. Mi pongo sempre in mente la mia figura che urla le strofe dal vivo davanti a fans impazziti per capire se le lyrics funzionano…un po’ strano se vuoi, ma finora ha funzionato! (RIDE)

imm

Guardando la cover di “In War And Pieces” si nota che anche Knarrenheinz si è evoluto…cosa rappresenta adesso?

Diciamo che è in una versione più incazzata anche lui…(RIDE)! Beh, dietro Knarrenheinz devi contare che c’è stato un immenso lavoro di Heliran Kantor che è riuscito a esternare quello che le nostre songs portano dentro. Gli abbiamo dato qualche elemento di partenza e qualche idea per ispirarlo, ma l’evoluzione della nostra mascotte è stato un parto tutto suo. Vado fiero dell’artwork di “In War And Pieces”; e comunque finalmente gli rendiamo onore, dopo così tanti anni. Ci sarà una song che porterà il suo nome…se lo merita e glielo dobbiamo; è una song che spacca le gambe, in classico stile Sodom, niente di innovativo ma a mio parere davvero fresca e potente.

Un altro fiore all’occhiello del vostro nuovo album è la produzione affidata a Waldemar Sorychta…ti va di raccontarci qualcosa a proposito del poter collaborare con lui?

Sarò molto onesto con te: “In War And Pieces” non sarebbe uscito in questo modo senza il suo apporto, ma ci ha fatto un culo così! E’ meticoloso, preciso, non ammette sbavature e non ammette soluzioni di ripiego o semplificate! Niente errori o cose lasciate al caso…lavora con l’idea di farti uscire da dentro l’intero album. Ci ha fatto sgobbare tantissimo e ha voluto che tutti e tre dessimo il 100% di noi stessi. Pur avendo fatto un’ottima preproduzione, quando siamo arrivati al suo cospetto ha voluto che inserissimo numerosi altri arrangiamenti che, visti con un’ottica attuale, devo dire che funzionano meglio rispetto a quelli originali. Per raccontarti un aneddoto, quando ha ascoltato le linee vocali mi ha guardato e mi ha detto “No Tom, non ci siamo…qui stai cantando come un Tom, ma Tom Araya! Questi arrangiamenti sono un po’ troppo basilari, dai possiamo fare di più!”…ci siamo messi a studiarli e a sistemarli in base alle mie doti vocali e alla fine è riuscito a estrarre da me molto più di quanto credessi…l’avevamo scelto perché ha lavorato con talmente tanti artisti che la sua fama lo procede, poi ha un suo home studio che ti fa sentire come a casa, e questo esula i tempi strettissimi di booking, e poi mette anima e corpo nel progetto che gli sottoponi…non abbiamo avuto bisogno di un gran lavoro di engineering alla fine, grazie alla preproduzione, ma ha fatto un lavoro incredibile nel mixing; mai visto un produttore così pignolo…comunque, penso che se sarà possibile anche per il prossimo disco lo sceglieremo dietro alla consolle.

Ripercorrendo la storia della band, non si può non passare attraverso il capitolo Witchunter…ti va di parlarne?

Certamente, figurati, era un amico prima di tutto. Non è che mi piace ricordarlo così, ma il suo problema era l’eccessivo abuso di alcool e l’incapacità di rendersene conto sino alla fine. Quando suonammo al Wacken 2007 era già malato e notevolmente debilitato nel fisico…appresi della sua scomparsa quando ci trovavamo in Sud America, durante un tour nell’anno successivo e ti assicuro che ne rimasi shockato. Non potevo credere che se ne fosse andato per sempre…quello che successe dopo fu l’organizzare una specie di tributo per donare qualche soldo alla madre che era povera in canna. Sicuramente la sua morte mi ha lasciato profondamente segnato; per un certo periodo ho avuto la necessità di tagliare i ponti con gli altri e con il mondo musicale, volevo starmene da solo per riuscire a farmene una ragione…come tributo stiamo pensando a una special song sul nostro prossimo disco, una song d’impatto che lui avrebbe sicuramente apprezzato.

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Cambiamo completamente discorso…avete già pianificato qualche data in supporto a “Of War And Pieces”?

Al momento abbiamo solo qualche data a ridosso dell’uscita di “Of War And Pieces”…stiamo pensando di pianificare un tour ma in questo momento la scena live è straintasata, specie in Germania, per cui sarebbe rischioso affrontare una tournee adesso. I contatti con le book agency ci sono e alcuni promoter si sono interessati a portare in giro i Sodom, ma per ora non c’è niente di definitivo. Sicuramente a febbraio 2011 ci muoveremo in giro per l’Europa e faremo gigs durante i più grossi festival estivi, ma non so dirti di più!

Come hai detto prima, a luglio abbiamo visto la pubblicazione di “Lord Of Depravity pt. II”, ovvero il dvd che racconta la storia della band dal 1995 al 2008…com’è stato ripercorrere quei periodi attraverso i video e ovviamente selezionare cosa inserire e cosa scartare?

Mhh, bella domanda…guarda è stata una soddisfazione mettere assieme tutto quel materiale, ed ancora più soddisfacente è stato vedere quanto ne avevamo a disposizione…veramente tonnellate e tonnellate di bobine e video vari da non credere. “Lord Of Depravity pt.II” permette una visione più intima del mondo Sodom; ci sono live e interviste, certamente, ma anche tutta l’attività di backstage, le opinioni di tutti i membri passati in questi anni e molte piccole e deliranti sorprese. Ci sono un sacco di bevute, scene tragicomiche anche da ubriachi, molta buona musica…è senz’altro qualcosa che lascerà il segno e non solo per i fans dei Sodom. Scoprirete che questo è uno dei documentari metal più sconcertanti della storia, fidatevi…diciamo che se la prima parte presentava le origini, i primi passi e i primi dischi, con la formazione storica, nel secondo si vive il mondo Sodom dall’interno e ne si respira il fascino…speriamo di poter suonare ancora tanti anni da poter chiudere la trilogia! (RIDE)

Tom Angelripper è considerato uno dei maestri del thrash metal europeo che ha influenzato legioni di fans e non solo…ma cosa ascolta Tom Angelripper? E’ ancora attaccato alle sue origini oppure ascolta anche le nuove leve

Do sempre un ascolto alle nuove bands che compaiono sulla scena, compro magazines per informarmi e leggo sul web…te lo dico sinceramente: le nuove leve che appaiono sono commerciali e francamente piuttosto noiose. Rimango sempre attaccato alle mie origini musicali, a ciò che mi ha ispirato a intraprendere questa carriera, anche se l’ispirazione ora me la danno i fans! Ascoltare i loro commenti e i loro suggerimenti mi aiutano a comporre nuovo materiale…

So che è un po’ presto, ma nel 2012 i Sodom compieranno 30 anni di onorata carriera; avete già qualche idea su come festeggerete l’evento?

Mah…come dici tu è ancora molto presto. Comunque posso dirti che abbiamo iniziato a parlarne. E’ senz’altro una meta ambita, ma a mio parere è solamente un compleanno e niente di più. Posso assicurarti che non seguiremo il consiglio della label, ovvero di buttare sul mercato un best of che non servirebbe a nessuno…ci piacerebbe fare qualche concerto con tutti i membri della band. Ma credo che, in fondo, il miglior modo per festeggiare sarà fare dischi e andare in tour…

Ok, Tom. Grazie del tuo tempo, siamo in chiusura! Ti lascio tutto il tempo per salutare i tuoi fans italiani!

Ricordo uno show incredibile nel 2009, vicino a Milano; è stato sconcertante. I Sodom hanno sempre avuto un’accoglienza incredibile in Italia, ogni volta sembra di attraversare una porta temporale che ci riproietta ai mitici anni 80, con un delirio degno di quel periodo; la gente urla e ama ogni canzone! Ci vedremo sicuramente questa estate per qualche festival; per ora, vi ringrazio per tutto l’affetto mostrato, e vi consiglio di comprare “Of War And Pieces” non vi deluderà…Grazie a te per questa intervista! A presto!

Grazie a te Tom per questa intervista piacevole ed esplicativa…heavyworlds.com ci sarà quando invaderete l’Italia, stanne certo!