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Epica – CD Release Party @ 013 Tilburg

Mark Jansen e gli Epica non possono certamente essere accusati di pigrizia: a soli due anni dalla pubblicazione di “Requiem For The Indifference”, a tredici mesi da Retrospect, lo show celebrativo dei primi undici anni di vita, a sette mesi dalla nascita del primo figlio di Simone, e, per finire, a tre mesi dal release del secondo album dei MaYAN, eccoli con il nuovo album “The Quantum Enigma”.
Location per il comeback onstage, 9 mesi dopo il Graspop 2013, è il club 013 di Tilburg, ormai storico locale del Brabante, 2,400 biglietti andati sold out due giorni prima del concerto. L’attesa preconcerto nel primo pomeriggio non è spasmodica come per Retrospect, ma anche stavolta una buona presenza di fans sudamericani e giapponesi in coda…i buongustai, o semplicemente coloro che ne erano informati, ingannano l’attesa andando a salutare Marcela Bovio e Jeffrey Rivet (Stream Of Passion) nell’ instore acoustic session in un negozio di dischi vicino allo 013. Puntuali come sempre alle 18:30 aprono le porte del locale, subito si nota la montagna di merchandise Epica in vendita (tecnicamente l’uscita del cd è prevista 2 giorni dopo, il cassiere Nuclear Blast potrà festeggiare adeguatamente a fine serata).

Ad aprire la serata gli scandinavi Insomnium , siamo nel mondo musicale Opeth e dintorni. Rimarcata, dopo anni d’esperienza, la qualità acustica all’interno dello 013. Stavolta è il tecnico del suono degli Insomnium a beccarsi un 2 di stima in pagella: nei primi quattro brani non si sono sentiti i piatti della batteria, nè i solo di chitarra…riescono a metterci una pezza a metà set ma ormai la frittata è fatta, peccato…Insomnium da rivedere in futuro, nonostante tutto.

La discografia degli Epica dopo soli 10 anni è già abbastanza vasta…e tale da aver creato diverse fazioni tra fans per i continui cambi di line up e di stile, personalmente ritengo “Consign to Oblivion”, “The Phantom Agony” e “The Divine Conspiracy” i loro lavori migliori, non ho mai amato “Design Your Universe” ( e relativo tour), con il suo cambio radicale di suoni chitarristici. Tecnicamente Isaac Delahaye è un ottimo chitarrista, ma non ha la capacità compositiva del “vecchio” Ad Sluijter, Arien Van Weesenbek è un ottimo drummer per un qualsiasi gruppo death metal finlandese, ma inserito in un contesto come gli Epica….a volte si esagera con i cambi di line up.

L’album seguente, “Requiem For The Indifferent”, aveva rappresentato l’esasperazione di questo cambio sonoro, gli Epica suonavano ormai come un qualsiasi altro gruppo del nord Europa, anche se per un fan questo disco è da considerarsi un album discreto, con 4-5 momenti che non sfigurano affatto in sede live. Le aspettative non erano nefaste e il preascolto dell album un mese prima e -fondamentale- leggere che è stato prodotto da Joost Van den Broek ( ex After Forever, già produttore degli ultimi Revamp, Stream Of Passion e Xandria) confermano la mia idea, “The Quantum Enigma” raccoglie i migliori momenti meno “rumorosi ” di “Requiem For The Indifferent” e riporta in vita alcuni passaggi ” melodici” e d’atmosfera tipici degli Epica dagli esordi al 2007.

Questo live doveva presentarsi come una sorta di “best of”, oltre a un release party; inoltre ci si aspettava un vero e proprio esame sulla voce di Simone, dopo la non eccelsa prova vocale su Retrospect. Ogni dubbio viene fugato: lo 013 2014 è vocalmente tra i miei TOP3 live di Simone, concentrata sui primi pezzi nuovi, pochissime sbavature, non interagisce come al solito con le prime -adoranti -file, ma spinge da subito…insomma è umana anche lei e avrà avvertito la pressione e la tensione. Di conseguenza, da professionista, cura maggiormente la parte vocale che non “lo show”. Setlist con primi 35 minuti dedicati ai nuovi pezzi, a ruota alcuni classici come “Obsessive Devotion”, “Black Infinity”, “Storm the Sorrow” e “Unleashed”, seconda parte dedicata con cambio d’abito (nota a margine: straordinaria forma fisica di Simone) e a seguire altri brani nuovi.

Allestimento di palco non tecnologico come i Within Temptation, Mark e Coen optano per i nuovi fondali e la consueta esagerazione Epica con fiamme, botti, esplosioni…stile capodanno partenopeo, i suoni sono puliti e perfetti per tutta la serata, unico momento “stonato”: gli Epica hanno decine tra intro e parti strumentali lunghi per dare i cinque minuti a Simone per rifiatare e fare il cambio d abito. Potevano soltanto evitare la scenetta dei tre dragoni cinesi con la faccia da Gabibbo a zompettare e “danzare” sul palco, momento truzzo, pacchiano e ridicolo.

Tra i momenti migliori dello show: “Second Stone”, destinata a diventare un classico nel futuro, “Essence of Silence”, il singolo è un operazione di “paraculaggine consapevole”, una sorta di tentativo di tirare un colpo e un cerchio alla botte, accontentare i vecchi e nuovi fans. Ottima Simone, mentre Arien continua a pestare e Mark a berciare su “Victims of Contingency” (la meno riuscita di questa prima parte di set ndr). “Sense Without Sanity” è il momento migliore, richiamo a “Serenade Of Self- Destruction” del disco precedente e pure qualcosa “alla Consign To Oblivion”,promossa. “Unchain Utopia”, bella, resta da chiedersi cosa sarebbe questo pezzo affidato a una Floor Jansen o una Tarja. Chiarisco, Simone dà il meglio delle sue possibilità, massimo rispetto in particolare oggi ma il dubbio resta. Dopo la “gabibbata” di “Fifth Guardian”, “Chemical Insomnia” scorre piatta, qui i livelli tra Isaac e Coen non sono perfetti, la studio version sembra migliore.””è il classico pezzo che due anni fa avrebbero esasperato dal vivo, oggi viene limato a misura di Simone. “Omen” è una commercialata che poteva pure essere usata come singolo senza pudori. “Canvas of Life” è la ballad semi acustica, usualmente non il campo preferito da Simone ma stavolta, come per “Delirium” nel tour precedente, tutto fila via liscio senza sbavature nè picchi. “Natural Corruption” suona troppo MaYAN, insomma.. spero prima e ultima volta dal vivo! In ogni CD degli Epica non può mancare la classica “mattonata” da 10 e passa minuti: “The Quantum Enigma” sorprendetemente fila via senza problemi tra cambi d’atmosfera repentini e la voce di Daniel De Jongh dei Textures a dare colore nei momenti di calma, al prossimo live orchestrale potrebbe uscire un capolavoro…

Dopo la chiusura di set, ormai a due ore di concerto, il pubblico si aspetta i bis, dopo i consueti saluti di Coen, ecco “Cry for the Moon”, ottima versione con la voce di Simone che ancora tiene duro, altre esplosioni, confetti..ed è tutto finito! 2 ore e 5 minuti. Sono assenti in scaletta “classici” come “Sensorium, Quietus” o le classiche chiusure di live come “The Phantom Agony” o “Consign To Oblivion”. Stranissima scelta, come andare a un live dei Metallica, ascoltare “Sad but True”, ma non avere nei bis “Enter Sandman” o “Seek and destroy”. Forte la curiosità riguardo le future scalette che saranno proposte nelle date da headliner. 20 minuti dopo lo show si avvistano in zona merchandise (ripeto, preso d’assalto) sia Isaac che Arien, dopo 90 minuti compare Mark Jansen a salutare i fans, gli altri non si ravvisano..e poi si va a casa, abbastanza soddisfatti.

Personalmente, per far si che gli Epica mi piacciano ancora, non sono da considerarsi un gruppo da vedere 10 volte in un anno. Ok esserci per gli eventi speciali, ma stavolta vista la resa dei nuovi pezzi e la condizione vocale di Simone ( ai livelli del 2009/ 2012, il suo periodo migliore) potrei pensare di rivederli live in questo 2014.