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MEADOWS END – The Sufferwell

I Meadows End nascono in Svezia come un gruppo di ragazzi con l’intento di divertirsi e di suonare solo per hobby; tutto questo nel 1998. Nel 2009 decidono di cambiare alcuni membri e quindi con la line up definitiva incidono il loro primo full-lenght: ODE TO QUIETUS nel 2010, che segna il loro vero ingresso nel mondo della musica.

Il genere prevalente della band è Symphonic/Melodic Death Metal, e devo dire che in “The Sufferwell” uniscono in maniera magistrale il profondo e cupo growl del cantante con i dolci arpeggi del pianoforte, una combinazione vincente e poco sperimentata che sin dalle prime tracce risulta essere un punto di forza dell’album.

Da non sottovalutare sono anche le parti di chitarra ritmica, distorta ma chiara e non “zanzarosa” come capita molte volte; inoltre ci troviamo a ritmi mai troppo esagerati in velocità ma che puntano invece a colpire per l’effetto cupo. Facciamo ora una rapida carrellata delle canzoni migliori e significative di questo lavoro.

La prima traccia, “Kings of Greed“, si distingue per la maestosità del compartimento degli ottoni che richiamano proprio l’idea di meraviglie d’oro, rievocate dall’antichità per stupire gli ascoltatori! Più avanti troviamo “Ur Askan“, dove si sente la dolcezza mista alla disperazione, ottenuta sempre con il mix tastiera-voce;  punto notevole è l’assolo: semplice ma molto evocativo con tanti bending ed un tocco finale di tapping per chiudere in bellezza! Per spaccare le punte più aspre del CD la traccia centrale “Under a Canopy of Stars” è fatta da una base di chitarra acustica accompagnata da un voce femminile, il giusto intermezzo per non far cadere nel banale il resto dell’ascolto. Le ultime tracce di nota sono per l’appunto le due conclusive: “Masses Flee ed “Insurrection“. La prima punta molto sui cori e sulla spettacolarità di intrecci armonici, per far vedere il vero livello di tecnica e di creatività del gruppo; ricca di virtuosismi in ogni strumento senza essere troppo esagerata. La closer è secondo me una delle canzoni migliori di sempre, specialmente per il ruolo che ha: pura tristezza che chiude questo lavoro con un cantato pulito e una buona dose di ambient che si apre con la confessione di un peccatore ad un prete in chiesa; una catarsi conclusiva.

Unica pecca di questo full è forse che non c’è nulla che ci lasci spiazzati, la musicalità c’è; tuttavia ci sono tantissimi altri gruppi che producono lavori simili con toni e atmosfere analoghi. “The Sufferwell”? Compratelo, ascoltatelo e seguite questi ragazzi che da qui a qualche anno riveleranno (spero ndr) altre grandi sorprese.

  • 7,5/10

  • MEADOWS END - The Sufferwell

  • Tracklist

    01. Kings
    of Greed
    02. Trench
    of Souls
    03. Ur
    Askan
    04. Devilspeed Loathekill
    05. Reap
    06. Under
    a Canopy of Stars
    07. Hung
    in Gallows by Dawn
    08. This
    Coming Nightfall
    09. Funeral of a Porcellain Doll
    10. Masses
    Flee
    11. Insurrection


  • Lineup

    Johan
    Brandberg - Vocals
    Jan
    Dahlberg - Guitar & Vocals
    Mats Helli
    - Bass
    Rikard
    Öqvist - Guitar
    Daniel
    Tiger - Drums
    Robin
    Mattsson - Keyboard & Orchestrations