La carriera degli L.A. Guns è stata costellata di turbolenza e di periodi movimentati. Al successo degli esordi sono seguite liti, divisioni, e una scissione tra le due menti del gruppo, Tracii Guns da una parte e Phil Lewis dall’altra.
Ora che è stato celebrato l’armistizio tra le due parti in causa, la pace sembra essere tornata a regnare indisturbata, e le pistole di Los Angeles immettono sul mercato questa nuova creatura dal titolo “The Missing Peace”.
Che dire di questo album? Si tratta di un ritorno agli esordi, sotto certi punti di vista (anche grafici, non solo musicali, si guardino la copertina e il logo): la proposta dei nostri è sempre il loro hard’n’heavy con più nomi che orpelli (sleaze, street metal, etc.), tempestata di brani adrenalinici (come la bellissima “Speed”, con tanto di citazione dei mitologici Deep Purple), riffing taglienti di derivazione prestiana (“Don’t Bring a Knife to a Gunfight”), ma anche ballad dal sapore retrò (“Christine”).
Nei 50 minuti di durata del disco, tra episodi ben riusciti e performance di spessore, soprattutto dei due amici ritrovati, gli L.A. Guns dimostrano di avere ancora cartucce da sparare, quasi come 30 anni fa. E, sinceramente, di fronte a questo gradito ritorno, poco importano le motivazioni che hanno spinto Guns e Lewis a ritrovarsi. “The Missing Peace” è quello che i fans si potevano aspettare, e che si meritavano, e difficilmente deluderà le aspettative. Un buon disco e un gradito ritorno.