Nati nel 2008 a Parma grazie alla volontà dei due chitarristi Luigi Mauro e Pietro Ghirardi, trovano la loro formazione completa solo nel 2011 con l’entrata del cantante William Verderi, del bassista Angelo Manotti e Oreste Giacomini alle tastiere.
Sotto il nome molto fantasy Avelion, qui propongono il loro EP di debutto “Cold Embrace”, un mix di stili musicali che vanno dal Power metal all’ Heavy metal (con alcuni intermezzi più rock) che si mescolano per dar vita a 4 canzoni virtuose e grintose, con tastiere ben presenti, chitarre potenti e una sezione ritmica che traina il tutto come un treno lanciato a tutta velocità.
19 minuti son sufficienti per capire ciò che gli Avelion hanno da proporre e partendo proprio dalla title track, “Cold Embrace”, si entra nel vivo della musica con il Power metal che qui spicca grazie alle melodie create dalle due chitarre alle quali si intrecciano le atmosfere generate da Oreste Giacomini alle tastiere. Stacchi e accelerate rendono questo pezzo molto vivace e dinamico. Unica nota da segnalare è la voce di William Verderi che qui potrebbe dare di più, invece sembra quasi non voler sorpassare una linea di demarcazione, non sconfinare nelle tonalità più alte, non osare, e questo si sente nello scorrere del pezzo e in generale in tutto l’EP.
Con “Immortals’ Light” si riprende il tiro della canzone precedente, con l’aggiunta di un bel riff di tastiera semplice e pulito dal tono epico, che accompagna la trainante sezione ritmica lungo tutti i 4 minuti della canzone. Apprezzabile inoltre il lavoro sugli assoli piazzati in finale e non come di consueto a metà della track, dove si notano le capacità tecniche e virtuosistiche della sezione melodica.
A rendere questo EP completo ci pensa la ballad “Bright Angel”, in cui i ritmi calano e risultano molto più sobri, ad eccezione della sfuriata di doppia cassa prettamente fuori luogo a metà circa del brano. Tutto sommato, la voce qui risulta in linea con l’andamento armonico generale e rende piacevole l’ascolto.
In chiusura troviamo “Follow Me” dove ritornano i ritmi delle prime due canzoni, con le cavalcate delle chitarre e la batteria che prendono di prepotenza la scena, e sfortunatamente una voce che ancora una volta non spinge verso l’alto, facendo calare le potenzialità della song.
Traendo le conclusioni, stupisce il fatto che questo EP sia autoprodotto, data la qualità ottima delle riprese che son state fatte e del mastering finale, quando alle volte neanche certi LP prodotti da casa discografiche hanno delle equalizzazioni cosi ben bilanciate, e ci stupisce soprattutto come questa band abbia delle ottime potenzialità di inserirsi nel music business grazie alla competenza dei vari musicisti e da quel mix musicale che ben sanno creare per rendere il tutto più originale possibile.
C’è sicuramente anche qualche cosa da sistemare, dettagli che potrebbero far risaltare ancora di più gli Avelion all’interno del marasma di band che ogni giorno si buttano nella musica professionista, tra cui sicuramente la voce e alcuni arrangiamenti sia ritmici che melodici.
Chissà se riusciranno a far tesoro di questo loro primo contatto con le masse, noi di sicuro rimarremo in attesa di ascoltare il loro primo album.