Loading

5Rand

Il 24 febbraio è stato pubblicato il debut album dei 5Rand, valente gruppo dalle sonorità thrash/death proveniente dalla capitale. Per l’occasione abbiamo colto l’occasione per fare una chiacchierata con i simpatici componenti del gruppo, ed ecco il resoconto di quanto ci hanno detto:

– Benvenuti su HeavyWorlds.com, ci potete presentare i 5Rand?

(Pierluigi) Ciao amici di HeavyWorlds! Innanzitutto grazie per averci contattato per questa intervista, per noi è un piacere. Per quanto riguarda le presentazione, noi siamo una female fronted extreme metal band di Roma composta da Julia Elenoir alla voce, Pierluigi Carocci alla chitarra, Riccardo Zito al basso e Francesco Marroni (detto Monkey Boy) alla batteria.

– Il 24 febbraio uscirà il vostro primo lavoro, “Sacred/Scared”, mixato da Marco Mastrobuono (Fleshgod Apocalypse) e con mastering effettuato ai Finnvox Studios di Helsinki. Come è nato e quali sono le sue caratteristiche principali?

(Pierluigi) La nostra idea di “Sacred/Scared” nasce dalla ricerca di diversi concetti in antitesi, e ciò ha per argomento motivi non solo terreni. Sacro è inteso in senso più ampio, non è riferibile a ciò che appartiene alla religione, ad una divinità in particolare o ad un culto… si riferisce piuttosto a ciò che è universalmente ammesso e codificato, che predispone le regole della società e definisce i comportamenti a cui tutti devono attenersi (come morale, etica, etc.).

Il concetto espresso attraverso questo album è che l’uomo è programmato ad agire in un determinato modo, attraverso meccanismi ancestrali di cui rimane difficile trovare le radici e la paura è l’emozione che guida questo comportamento. “Sacred” e “Scared” sono due parole a prima vista in antitesi, ma che in realtà coesistono e si compenetrano, diventando un fatto unitario.

– E’ stato semplice registrare il disco? Avete qualche aneddoto dallo studio di registrazione da raccontarci?

(Pierluigi) Registrare il disco è stata un’esperienza intensa e molto piacevole soprattutto grazie alla professionalità di Marco e ai suoi preziosi consigli. Aneddoti? Sicuramente durante il periodo delle registrazioni avremo preso più di qualche chilo a causa di Julia e del suo amore per la cucina. Ogni giorno si presentava in studio con una miriade di sperimentazioni creative: dalla pizza esotica ai dolci più disparati…

– Qualche mese fa è stato pubblicato il vostro primo singolo, “Cordyceps”. Se non sbaglio si tratta di un parassita degli insetti dal comportamento piuttosto perfido e curioso. Come vi è venuta l’idea di fare una canzone su questo simpatico fungo?

(Julia): Precisamente. “Cordyceps” è un fungo parassita che, attraverso delle piccolissime spore, entra nel corpo dell’insetto e inizia a contaminarlo dall’interno fino ad arrivare al suo cervello. Questo fungo riesce a manipolare il comportamento delle formiche guidando il loro corpo al solo fine di infestare anche le altre. Nella nostra canzone cerchiamo di usare il parassita come metafora, ci riferiamo quindi alla persuasione, a tutte quelle forme di comunicazione che ci incanalano in una direzione condivisa per non risultare devianti, modificando l’atteggiamento ed il comportamento cercando di creare un gruppo di individui simili e prevedibili.

– Solitamente di cosa trattano i vostri testi?

(Julia): Trattano temi molto interessanti come l’umanità, la religione e la cultura ma si riferiscono anche ad aspetti che riflettono interessi più personali, come l’alienazione, la psicosi, l’oscurità, l’ira, l’odio e l’amore.

– Uno dei punti di forza dei 5Rand risiede nella estrema versatilità del cantato a opera di Julia Elenoir. Julia, come è nata la tua passione per il canto e come hai sviluppato questa tua attitudine? A chi ti ispiri? C’è qualche cantante in particolare che ti ha influenzato nel tuo percorso artistico?

(Julia): La mia passione per il canto è nata fin da quando ero piccola, cantavo sempre, era una vera e propria forma di sfogo (dando spesso anche molto fastidio alle persone che mi circondavano).  Poi, durante la mia adolescenza, ho sviluppato la passione per l’hard rock (avevo una band in cui suonavo la chitarra e cantavo). Devo dire che la curiosità musicale mi ha spinto subito verso l’heavy metal, genere che si addice particolarmente alla mia personalità. In particolare, per quanto riguarda la tecnica vocale, mi sono ispirata a gruppi come Pantera, Slayer e Slipknot, va da se che “canticchiare” metal mi ha indirettamente portato ad assimilare la loro tecnica vocale la quale mi dà moltissime soddisfazioni emotive e personali.  Quindi, per rispondere alla tua domanda, Corey Taylor potrebbe risultare la mia principale fonte di ispirazione, soprattutto in riferimento allo switch clean/growl.

– Il vostro disco sarà pubblicato da My Kingdom Music. Com’è nato il vostro rapporto di collaborazione con questa etichetta?

(Julia): Appena terminato l’album, ci siamo detti: “OK, dobbiamo cercare un’etichetta”. Quindi abbiamo mandato una serie di richieste con un preascolto del nostro album. My Kingdom si è dimostrata da subito interessata al prodotto, anzi, entusiasta direi. Per noi è importantissimo che chi collabora con noi abbia una direzione chiara e riconoscibile, senza dispersione e disattenzione, e trovare qualcuno che crede nel tuo lavoro è la base per una collaborazione di successo.

– Per la promozione del disco in imminente uscita, avete già in programma dei concerti nel 2017?

(Riccardo): Per ora abbiamo in mente di fare un release party in un grande locale di Roma in prossimità dell’uscita del disco (24 febbraio), ma ci stiamo ancora lavorando su. Vorremmo che fosse appunto una festa, non solo un concerto, alla quale sarete ovviamente tutti invitati: speriamo di poter vedere davvero tutti e festeggiare insieme “Sacred/Scared”! Dopo di che, stiamo lavorando per organizzare qualche data in giro per l’Italia in primavera e, incrociamo le dita, un tour europeo poco dopo. Per ora è tutto in corso d’opera, ma certamente non mancheremo di diffondere tutte le informazioni a riguardo, una volta che sarà tutto confermato!

– A proposito di concerti, sembra che siate molto a vostro agio nella dimensione live. Cosa ci si deve aspettare da un vostro show?

(Riccardo): È vero, teniamo molto ai nostri concerti! Possiamo dire che è quasi il nostro fine ultimo. L’emozione unica di eseguire la nostra musica di fronte al pubblico, di renderlo partecipe di quello che abbiamo creato, è quello che ci motiva di più ad andare sempre avanti e a voler raggiungere sempre più persone. Dunque chi viene a un nostro live può sicuramente aspettarsi che daremo il nostro massimo in ogni situazione e che faremo di tutto perché passi dei momenti forti e carichi di energia insieme a noi.

– La stampa vi accosta spesso a gruppi quali Arch Enemy e Gojira. Vi ritrovate nell’accostamento, o questa etichetta vi sta un po’ stretta? Quali trovate che siano i gruppi che vi hanno maggiormente influenzato?

(Riccardo): Le etichette sono strette per definizione! A parte le ovvietà però, l’accostamento ci può stare. Naturalmente un gruppo metal con una ragazza che canta in growl non può non far pensare agli Arch Enemy, perché sono stati i primi, e non è l’unico elemento in comune che abbiamo: anche noi prestiamo molta attenzione alla parte melodica dei brani e in questo ci avviciniamo un po’ al melodic death in generale… ma chiaramente siamo anche molto diversi perché abbiamo altre influenze ed esperienze, e qui rientra il paragone con i Gojira, o anche gli Slipknot, altrettanto calzante. Noi cerchiamo di proporre un metal moderno e quindi difficile da ricondurre ad un modello preciso, non perché abbiamo chi sa quale pretesa di innovazione, ma perché appunto abbiamo influenze che spaziano molto tra di loro. È chiaro che le influenze di alcuni gruppi siano inevitabilmente un punto di partenza, ma intendiamo farle nostre e presentare musica originale e, soprattutto, che ci viene dal cuore, senza pensare se è “troppo thrash” o “troppo black” e via dicendo. L’importante è che piaccia innanzitutto a noi.

– Siete un gruppo romano. Secondo voi si può parlare di una scena metal romana?  Se sì, quali sono i suoi pregi e i suoi difetti, ammesso che ve ne siano?

(Riccardo): Certamente si può, a Roma e dintorni è pieno di gruppi metal di tutti i generi! Molti di questi sono estremamente validi e composti da ottime persone, prima che da ottimi musicisti; purtroppo però non sempre hanno il riscontro che meriterebbero, relativamente all’area cittadina. Anzi, frequentemente hanno addirittura più successo altrove. Penso che il pubblico romano sia un po’ pigro in questo senso: noi andiamo spesso ai concerti in città, e più volte ci è capitato di vedere serate che avrebbero meritato centinaia di spettatori rimanere semi deserte con qualche decina di persone… pensiamo che sia un peccato sia per le band che per chi perde l’occasione di vederle all’opera. Speriamo di assistere, e magari anche di contribuire, ad una inversione di tendenza: sarebbe bello fare di Roma una città di riferimento per il metal in Italia!

– C’è una soddisfazione in particolare che vi piacerebbe togliervi, musicalmente, coi 5Rand?

(Pierluigi) Sicuramente la soddisfazione più grande sarebbe quella di poter suonare in giro il più possibile e girare il mondo… e, perché no, far diventare la nostra passione il nostro lavoro.  

– L’intervista è conclusa. Se volete, potete mandare un messaggio ai nostri lettori…

Grazie per averci letto, speriamo di incontrarci presto in qualche concerto! Seguiteci su www.facebook.com/5randofficial e sugli altri social (su www.5rand.net trovate tutti i link) per rimanere aggiornati su dove suoneremo; ricordiamo la data di uscita del nostro album “Sacred/Scared”: il 24/02. Nel frattempo date un’occhiata ai nostri videoclip su youtube 😉 E supportiamo il metal di casa nostra, noi italiani abbiamo tanto da dire, anche sul panorama internazionale!