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Avantasia – Tobias Sammet

Quando si intervista un mito come Tobias Sammet (Avantasia, Edguy) si è sempre emozionati (fino al punto di farti venire il singhiozzo durante l’intervista ndr). Stupidaggini a parte, in una fredda mattinata di fine novembre, ci troviamo a parlare con la mente compositiva degli Avantasia, un Tobias che non si fa problemi a raccontarci qualcosa (38 min di chiacchierata ahah) sul suo nuovo “Ghostlights” in uscita il 29 gennaio per Nuclear Blast Records.

(intervista telefonica) Buongiorno Pinka, qui è Tobi.

– Ciao Tobi, come vanno le cose?

Tutto bene, grazie. E tu?

– Bene bene, ah sì, buon compleanno in ritardo di un paio di giorni!

(ride ndr) Te ne sei ricordata! Grazie grazie!

– Quando vuoi iniziamo!

Anche adesso (ride ndr)

– Bene, benvenuto su Heavyworlds.com, ho saputo che stai male, motivo per cui non sei riuscito a essere presente al promoday a Milano. Come va ora, stai meglio?

Per niente, sai ho alcuni problemi all’udito, non riesco a sentire bene dall’orecchio destro. Sto leggermente meglio ma il mio orecchio destro non è più com’era due settimane fa. Sto prendendo del cortisone ora, mi hanno detto che dovrei riposare ed è una cosa che non mi piace fare per niente (ride ndr). Ma andrà bene. Sono un po’ preoccupato perchè ho un live il prossimo weekend e la cosa mi preoccupa ma devi sapere che è già successo sette anni fa e avevo perso l’udito per due giorni. Ma le cose sono andate bene comunque quindi sono positivo. (ride ndr)

– Speriamo davvero, riprenditi presto!

Grazie davvero!

– Ho sentito il nuovo disco, “Ghostlights”, wow che album! Che cosa ti aspetti a livello di responso dai tuoi fans e dalla stampa?

Ho avuto dei buoni responsi fino a due settimane fa, tutti erano entusiasti del disco e i giornalisti pensano che sia un capolavoro e son contento che la pensino così. Non sai mai cosa aspettarti quando finisci un album perchè ovviamente sono sempre felice di quello che faccio. Stavolta ammetto che ero un po’ nervoso perchè le persone si aspettano grandi cose dalle potenzialità del progetto Avantasia, detto in modo ottimistico ovviamente. Quando stavamo facendo il primo mix delle canzoni del disco, sapevo che sarebbe uscita fuori una cosa veramente forte cioè già nelle prime fasi della produzione sentivo che stavamo mettendo su una cosa veramente buona. Sono davvero contento del disco e spero che ne siano contenti anche gli ascoltatori.

– Ascoltando “Ghostlights”, possiamo trovare un’atmosfera più dark, sia nelle strutture che nei suoni. E’ una scelta legata al concept delle lyrics o è qualcosa che si è sviluppato durante le registrazioni?

Sai che non lo so? Non l’ho fatto di proposito, le cose succedono così come mi vengono in mente. Non c’è un’influenza per questo, non sono la persona che prende un foglio di carta, si mette lì e dice “Ok, scriviamo questa canzone”. Accade sul momento, hai una melodia in testa, più dark e più misteriosa, a volte più triste, a volte più felice. E’ quello che hai in mente che lasci poi uscire fuori e sviluppi in una certa direzione. Alla fine, anche se ogni tanto l’atmosfera è un po’ a volte dark o a volte triste, penso che in generale se ascolti canzoni come “Ghostlights” o “Mystery Of A Red Blood Rose” o “A Restless Heart and Obsidian Skies” cogli che il messaggio veloce dell’album è la speranza. la positività e la luce.. è sempre la ricerca della luce, luce, luce, luce. (ride ndr) Nonostante sia un concept molto emotivo con alcune canzoni che hanno un approccio triste come “Draconian Love”, come conversazione mistica, penso che il messaggio veloce del disco sia positività e luce, una riflessione della mia personalità. E’ un misto di emozioni, un po’ strano, ma alla fine si arriva alla luce.


– Se ascoltiamo “Mistery of A Blood Red Rose”, troviamo influenze da musical, in “Let The Storm Descend On You” le strutture sono più epiche e “Draconian Love” ha un’atmosfera più “electro-pop”. Pensi che “Ghostlights” richieda questa vasta visione della musica per spiegare meglio cosa è nascosto nei testi?

No. (ride ndr) Anzi, sai che non lo so? (ride ndr). E’ difficile descrivere e fare un disco come quello, non è che si pensa che deve essere tutto vario. Penso che la varietà che senti è lo specchio dei miei gusti e della mia personalità, è per via delle mie influenze. Ascolto cose tipo Ronnie James Dio e I Kiss e cose tipo Richard Bach o Beethoven e mi piacciono anche gli Iron. La varietà è veramente vasta, ascolto anche le colonne sonore dei film. Ed è anche per questo che mi piace avere gli Avantasia, posso fare quello che voglio, posso includerci tutte le mie influenze in modo che abbia senso senza che sembri un “patchwork” ma un flusso di cose. Se vai a esaminare e analizzare ogni pezzo, ogni ingrediente di questo disco, lo noterai bene. Il flusso non è legato alla continuità della storia ma al processo creativo in piena libertà. Voglio mantenere la cosa in maniera emozionante, non solo per l’ascoltatore, ma anche per me stesso. Sto facendo questo da 23-24 anni tipo, questo è il mio 17° studio album senza contare gli EP e cose simili. Ho iniziato a fare il musicista perchè volevo suonare la musica che mi piaceva e volevo fare qualcosa che emozionasse, qualcosa che trasmettesse gioia. Ma facendo le stesse cose, questa gioia inizi a perderla quindi penso che subconsciamente io abbia ampliato I miei orizzonti per mantenere la cosa emozionante e gioiosa per me. Vedi un po’ il mio nuovo disco.. ah giusto, non posso godermerlo perchè non ci sento dall’orecchio destro (ride ndr). Però quando lo ascoltavo settimane fa, era fantastico, mi emozionava tantissimo ed è la più grande soddisfazione che puoi avere dalla musica soprattutto se è creata da te. Ok è bello che creo musica e faccio il musicista ma il nucleo di tutto è che io voglio essere felice con quello che creo musicalmente.

– “Ghostlights” esce praticamente dopo 15 anni dal primo disco degli Avantasia. Come mente del progetto, come vedi cresciuta la tua creatura in questo arco di tempo?

E’ iniziato tutto come un piccolo side project, un sogno nel cassetto. Ho sempre voluto fare una metal opera, un qualcosa mai fatto, con una storia che continuasse per due album, creato con I miei amici musicisti come Bob Catley o Eric Martin, Michael Kiske che per me è importante.. E questo era un piccolo sogno di un giovane ragazzo di un piccolo villaggio. Anzi, altro che piccolo, un grande sogno di un giovane ragazzo di un piccolo villaggio (ride ndr). La reazione delle persone è stata “Oddio, ma è fantastico”, ne ero veramente felice. Non mi aspettavo che la cosa potesse funzionare, non era nato con le intenzioni di continuare, la mia band principale sono gli Edguy. Non mi ricordo perchè ma per qualche motivo ho pensato nel 2006 che se avessi fatto una cosa del genere ora sette anni dopo avrei avuto un’etichetta discografica, un budget adeguato, molti contatti nell’industria della musica, conosco molti musicisti in tutto il mondo. Se avessi avuto quel sogno ora, in queste condizioni, avrei reso gli Avantasia un pezzo d’arte più glorioso. Per quello ho iniziato a scrivere, ho detto “faccio questa volta per una volta” ma poi abbiamo avuto l’opportunità di fare da headliner al Wacken Open Air e il resto è storia. Non volevo suonare live ma Sascha mi ha convinto dicendo “è la cosa che tutti I musicisti sognano di fare da headliner per il più grande festival metal del mondo di fronte a 80000 persone e tu stai pensando se sia giusto o meno?! ”. Accettai e da allora siamo cresciuti tantissimo suonando in giro per il mondo, dopo quella volta a Wacken abbiamo fatto un tour mondiale di 20 giorni suonando in Asia, Sud Africa, Nord America, Russia, Europa. Era oramai fuori controllo! Gli Avantasia erano diventati un qualcosa di unico, non so manco come chiamarlo, tutti lo chiamano rock opera. Non c’è nulla di simile al rock opera degli Avantasia in giro, facendo tutti questi tour e rilasciando tutti questi dischi in questi anni, abbiamo creato qualcosa che non esisteva o non esisteva ancora. Tutto questo non lo si poteva immaginare all’inizio.

– Ci sono dei concepts che usi spesso nella tua discografia come “Angels”, “Babylon”,“Rose” o “Ghosts/Spectres”. Ti piace trovare diversi modi di spiegare meglio queste parole?

(ride ndr). Di nuovo è un’altra cosa naturale per me, ognuno ha un suo modo di parlare ed esprimersi. Ronnie James Dio usava sempre “night”, “fire” e anche “angels” (dette imitandole e ridendo), vedi lui era perfetto in questo, aveva un certo tipo di vocaboli molto forti, gli era naturale per lui. Stessa cosa per me, mi piace includere molta mitologia, invece che usare troppe parole per esprimere qualcosa, preferisco usare metafore per poter imprimere immagini nella mente dell’ascoltatore. Non voglio che I miei testi siano come leggere il manuale di un toaster o di un microonde, voglio che le parole esprimano l’intensità della musica. Per questo, penso, queste parole mi vengano naturale, sono parole belle che mi vengono bene per l’uso che ne faccio. Penso che non ci sia cosa peggiore di cercare di essere una persona che non vuoi essere. Ho questo “vocabolario” che uso nei testi, a volte ripeto le cose lo so, anche nelle conversazioni ci sono parole che usiamo spesso. Non voglio usare parole che suonano male e che non mi piacciono solo per non fare il ripetitivo. Non mi piacciono le band che vogliono mostrarsi intellettuali usando parole difficili e complesse, bisogna smettere di fingere di essere una persona colta e intellettuale quando non lo sei usando parole che nessun altro sa o di cui sa il significato. Questa cosa dell’usare le parole senza saperne il significato è una cosa che odio così come le persone che vogliono fingere di essere qualcosa che non sono. Non uso quasi mai il dizionario per scrivere I testi, le parole che penso e voglio usare le so, non ne ho bisogno. Lo uso giusto per ricavare una parola che voglio usare ma che non ricordo ma di cui so qualche sinonimo. Per me, il mio vocabolario va benissimo per trattare le cose di cui voglio parlare nei testi.

– Parlando del tour, hai annunciato che suonerete per più di tre ore senza band di apertura Cosa ci dovremo aspettare dagli Avantasia questa volta?

Vi dovete aspettare un viaggio nella discografia degli Avantasia, non con troppa roba, abbiamo un forte nuovo album, suoneremo sicuramente 4/5 canzoni del nuovo album. E’ per questo che facciamo il “Ghostlights” tour. Ma quando sali sul palco e hai tutti questi ospiti sul palco, in questo caso avremo Bob Catley, Ronnie Atkins, Jorn Lande, Michael Kiske, Amanda Somerville, Eric Martin anche dovrebbe venire in tour, Herbie Langhans. E’ veramente difficile riuscire a mettere insieme tutte queste persone perchè hanno tutti una loro “schedule” con le loro band. Abbiamo trovato del tempo libero in comune ma non garantisco che questa line up andrà in tour insieme in futuro perchè ci può essere sempre sicuro che non può, come la scorsa volta con Jorn Lande. Sono contento che per una volta riusciremo a unirci tutti insieme. Quando hai sette cantanti su un palco per un tour, hai l’occasione di fare veramente uno show fantastico. Avendo poi sette album con gli Avantasia, abbiamo sette ore di musica da cui scegliere quindi dovrebbe essere facile sceglierne qualcuno dai dischi precedenti. E non sarà manco noioso perchè siamo sette cantanti, parlo del caso del tour europeo. possiamo garantire un grande spettacolo e una grande sceneggiatura. Abbiamo imparato molto dal passato, siamo diventati veramente un’entità Avantasia e possiamo alzarci al livello superiore con questo tour. Sono molto emozionato per questo. Di solito nelle band normali, fai un album, poi vai in tour, fai un altro album e poi di nuovo in tour. Te lo godi ma è un ciclo continuo. Con gli Avantasia, invece, è più un viaggio di classe, ti godi ogni attimo di più perchè sai anche che non ti capiterà mai più un’occasione del genere. Ed è per questo che saliremo sul palco, spaccheremo di brutto, canteremo finchè non ci esploderà il cuore.

– Come ospiti nuovi questa volta troviamo Geoff Tate, Robert Mason, Dee Snider, e Marco Hietala.. cosa dovevano avere, a livello di caratteristiche vocali, per essere I “prescelti”?

Dichiarazione: non lo so. Erano molto adatti per le linee vocali che avevo in mente . Ad esempio, Geoff Tate nella canzone che canta, “Seduction Of Decay”. La canzone era supposta a dover avere una voce alla David Coverdale, una voce molto blues. Sarebbe stata una scelta però un po’ troppo ovvia, una canzone rock-blues con stampo orientale con una voce blues. Volevo fare qualcosa di diverso, un po’ assurdo. Ho iniziato a cantare la canzone nel mio seminterrato con uno stile alla “Tate” (imita cantando le linee vocali cantate da Geoff Tate). E ad un certo punto ho capito che era la cosa giusta da fare, suonava strano ma suonava come una canzone giusta per gli Avantasia. E quindi così ho pensato a Tate.

Parlando di “The Haunting”, io adoro la canzone e volevo una voce teatrale, qualcuno che avesse una forte pericolosa attitudine rock ma che allo stesso tempo fosse teatrale e doveva essere Snider. Ha ascoltato la canzone, gli è piaciuta. Ha detto che era puro rock e che voleva farla. Quindi è così che faccio.

Anche Marco Hietala, avevo una canzone molto ma molto aggressiva, heavy metal ma allo stesso eroica e epica. Volevo qualcuno che fosse in grado di suscitare aggressività ma allo stesso tempo epicità con la voce continuando però a trasportare la melodia (carry on the melody). Ed è Marco! Quindi non ho un metodo specifico su come scelgo gli ospiti ma è più una scelta istintiva.

– Per quanto riguarda I testi, “Ghostlights” è la continuazione di “The Mistery Of Time”? Come si evolve la storia?

“Ghostlights” è legato all’album precedente, riprende la storia. Mentre in “Mistery Of Time” era più per definire l’ambientazione, l’Inghilterra Vittoriana, e il tema della storia. Si trattava di scienziati agnostici paragonati ad altri scienziati che eranno alla ricerca di modi per manipolare il tempo, come percepito dalla gente. Ma per qualche ragione il protagonista si rende conto che il vero scopo degli scienziati è diverso. Il loro scopo è quello di controllare le persone facendole venire un esaurimento togliendo loro l’energia. Quindi non si rendono più conto di cosa è importante per loro non avendo più l’energia. Ed è questo quello di cui tratta “Mistery Of The Time”. “Ghostlights” è la continuazione ma non è più una storia, è più un insieme di dodici importanti momenti del viaggio del protagonista. Alla fine può essere anche visto come un viaggio spirituale dell’uomo in cui ha a che fare con abilità mentali, abilità e connessioni spirituali di cui non ci siamo potuti dimenticare. E’ qualcosa che va al di là del materialismo nella nostra esistenza. Per questo album ho voluto che queste dodici canzoni fossero come dodici scene e come mi piace fare epr il rock opera, volevo che ogni canzone avesse un senso, non solo nel contesto della storia, ma prese singolarmente. E penso di essere riuscito veramente a farlo.

– Come musicista, invece, hai avuto una carriera lunga e anche abbastanza impegnativa. E’ stato difficile riuscire comunque a giostrarsi nel lavoro per due progetti grossi come Avantasia ed Edguy?

Non penso molto a quanto sia difficile lavorare con due progetti anche se lo è. Son felice di averli entrambi. Come vedi, ora gli Avantasia stanno prendendo molto del mio tempo ma mi considero comunque principalmente il cantante degli Edguy e il creatore degli Avantasia. Occupano ogni attimo della mia vita e do il 100% per entrambi. Non vogliamo andare in tour ogni anno con gli Edguy e questo rende tutto più facile per me. Nel 2014 son andato in tour con gli Edguy e ci siamo fatti anche qualche festival. Il prossimo anno (l’intervista è stata fatta a fine 2015 ndr quindi intende quest’anno ndr) faremo il tour con gli Avantasia. Verso il 2017/2018 ci saranno gli Edguy di nuovo. Molte band vanno in tour ogni anno però penso che questo stufi un po’ il pubblico, son sempre le solite cose presentate alla fine e penso che il pubblico abbia bisogno di una pausa (ride ndr). Ed è per questo che penso di fare un album degli Edguy ogni 2-3 anni. Però, ti devo dire che non ho più un accordo discografico per un prossimo lavoro degli Avantasia quindi non ti so manco dire se ci sarà e quando un nuovo album degli Avantasia. Ma ti dico, credo che ce ne potrà essere uno ma non ho piani, non ho contratti, non ho idee.. dopo questo disco sarò un uomo libero (ride ndr).

– E’ tutto per ora. Grazie della tua disponibilità e della chiacchierata. C’è qualcosa che vorresti dire ai tuoi fans o ai lettori di Heavyworlds?

Grazie per l’intervista. Spero di vedervi a marzo a Milano e grazie del vostro supporto. Non so cos’altro dire, ma queste son le cose più importanti direi. Stammi e statemi bene, buon natale e buon anno! Sì, l’ho detto con tanto anticipo. (ride ndr)