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Dave De Loco – Spoil Engine

Noi di Heavyworlds.com abbiamo avuto occasione di intervistare Dave De Loco degli Spoil Engine poco prima della loro data a Milano il 26 aprile. A voi cosa ne è uscito da questa conversazione!

– Ciao Dave! Benvenuto su Heavyworlds e a Milano, come stai?

Bene tutto sommato, considerando le circostanze. Non so se si è già sparsa la voce, ma ci sono entrati nel camper verso le 18 e hanno rubato 2 computer, dei tablet, sistemi in-ear, vestiti e carte di credito. Ma nonostante tutto abbiamo deciso di suonare sia stasera, che domani. SHOW MUST GO ON!

– Mi dispiace per quello che è successo.. Primo e vero album per la band con Iris alla voce dopo il primo EP nel 2015. Come avete vissuto questo cambio di vocalist?

Ora puntiamo a essere una band più internazionale, e l’ingresso di Iris nella band è stato il momento chiave di questa nostra decisione. Con lei puntiamo a diventare una grande band con sonorità più dinamiche e secche.

– Quanto è stato influenzato il vostro stile dal suo arrivo?

Con lei siamo effettivamente passati da uno stile che era più incentrato sul Thrash metal, a delle sonorità più moderne, tendenti al Metalcore.

– Nei vostri pezzi si sentono forti influenze Groove Metal, Melodic Death Metal e sonorità Djent. Quali sono i gruppi ai quali vi ispirate maggiormente?

Tra le tante ci sono sicuramente gruppi come i While She Sleeps e August Burns Red, ma anche da gruppi più datati come ad esempio Pantera, Killswitch Engage, Slayer (in parte). La nostra particolarità è che ci dividiamo in 2: ci sono Bart e Iris che vengono hanno una forte influenza Melodic Metal/Metalcore, mentre io e Steven abbiamo una background composto da gruppi più classici come appunto Pantera, Testament… La cosa fantastica è che queste due influenze si mischiano alla perfezione tra di loro, ed è solo in questo modo che riusciamo ad ottenere il sound che cerchiamo nei nostri brani.

– Quando lavorate ai nuovi pezzi, vi spartite il lavoro equamente o uno di voi è considerato la mente del gruppo?

Il nostro lavoro principalmente parte da casa, dove registriamo delle bozze di riff con il PC, sia che si tratti di un riff, di un groove o di una melodia. Carichiamo tutto su Google Drive, ci guardiamo assieme le parti online, e una volta che le abbiamo scelte e studiate per bene, ci troviamo per una lunga sessione di prove, dove facciamo il punto della situazione e proviamo i pezzi per interi assieme.

– Secondo voi, quanto una buona registrazione e un buon lavoro di produzione possono influire sulla qualità complessiva di un album?

Le fasi di produzione, mastering e mixing sono di primaria importanza per avere un sound che possa essere apprezzato a livello internazionale. È una fase nella quale investiamo sempre parecchio tempo e parecchi soldi per ottenere i migliori suoni possibili. Siamo molto pignoli infatti: non pubblichiamo mai nulla finchè non siamo soddisfatti al 100%.

– In quale circostanza preferite suonare principalmente? Live o Studio? E perché?

Personalmente rendo meglio sul palco, e penso di poter dire lo stesso anche per la band. Certo, lo studio è bello perché è li che vedi i tuoi progetti prendere forma. È li che vedi i pezzi del puzzle che si uniscono tra loro. Ma se dovessi scegliere, preferirei mille volte un palco. Piccolo, medio o grande che sia, l’importante è che sia un palco.

– Testo o parte strumentale. Qual è il giusto peso da dare a entrambi per ottenere il miglior risultato possibile?

Sicuramente un testo è molto importante. Devono avere un messaggio ben preciso, e su questo Iris la pensa proprio come me. Ma il fatto è che tutto parte da un buon riff. Senza di esso non vai da nessuna parte. Quindi, anche se può sembrare noiosa come risposta, penso proprio che il bilanciamento perfetto sia a metà.

– Cosa ne pensi del pubblico italiano?

È la nostra prima volta in Italia e siamo parecchio curiosi di vedere come sarà, ma personalmente ho buone aspettative. Sono già stato qui 20 anni fa con il mio primo gruppo, gli “Informity”. Abbiamo suonato a Padova e a Milano, e sono stati entrambi grandi show.

– Cosa ne pensi della scena Metal attuale?

Ci sono davvero tante band interessanti, che si stanno facendo strada mischiando vari stili diversi. Penso che ormai si possa dire che il Metal sia di nuovo popolare. È qualcosa che va e viene attraverso sottogeneri diversi: c’è stato il periodo in cui tutti erano in fissa con lo Stoner Rock, poi col Post Metal, e ora tutti sembrano nuovamente tornati pazzi per il Thrash. Ci sono sempre 2 o 3 stili che sono particolarmente popolari che si alternano tra di loro. Il vero punto debole però del Metal odierno è la mancanza di nuovi headliner veramente forti per i festival: ci sono le vecchie glorie come Ozzy, Iron Maiden, Judas Priest; ci sono band come Korn e Slipknot, ma il fatto è che mancano dei nomi nuovi che siano al pari di questi. Forse con i Gojira (dei quali sono un grande fan) ci avviciniamo.

– Quale pensi che sarà la sorte che toccherà al mercato discografico in futuro?

Bisogna essere onesti, il mercato discografico ormai è morto, eccezion fatta per il ritorno del vinile. Ormai oggi viaggia tutto su Spotify e iTunes, che sono comunque delle buone alternative in quanto la gente paga per poter usufruire del servizio, invece che scaricare illegalmente. Quando noi registriamo e mixiamo un disco, ci viene a costare delle cifre enormi, e proviamo a rientrare nelle spese con i tour, i concerti, il merch… Ma anche acquistare un album in formato digitale come ad esempio su iTunes è un gesto che aiuta parecchio i musicisti. Purtroppo però è impossibile vincere la guerra contro i download illegali, e questo è un dramma perché anche la figura del musicista dev’essere degnamente retribuita per il suo lavoro.


– Lo definiresti un furto?

Non tanto un furto ma una mancanza di valori etici: se ami veramente una band, allora compra il loro disco online. Alla fine parliamo di cifre come 0.99 Centesimi a brano e 9.99 Euro ad album.

– Che tipo di consiglio daresti ad una band emergente?

Una sola frase: il duro lavoro ripaga! Continuate a provare, a scrivere canzoni, continuate a fare ciò che amate fare e continuate a lavorare duro, perché prima o poi i risultati arriveranno. Non fatevi influenzare da quello che dicono la fuori e continuate a scrivere ciò che veramente vi sentite di scrivere.

– Grazie mille per il tuo tempo e per le tue splendide parole! Hai qualche messaggio per salutare i lettori di Heavyworlds?

STAY HEAVY e continuate a seguirci! E mi raccomando, venite a sentirci quando suoneremo nuovamente in Italia. Grazie ancora!