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Draugr – Ursus

Porto ancora addosso i segni, nonostante sia passato qualche mese: non sono segni visibili come escoriazioni o abrasioni, ma al contrario sono ferite musicali che mi hanno portato a considerare nuove forme di espressione e arte. A farmi questo sono stati i Draugr, act italiano dedito a un folk metal estremo, con uno smisurato amore per le proprie origini e la storia delle proprie terre. Helsior Ursus Arctos, il tastierista, si presta a questa chiaccherata che per me rappresenta pure la possibilità di erudirmi in qualcosa che altrimenti non avrei mai affrontato nel mio circolo vitale (e poi si dice che il metal non è istruttivo)…

Benvenuto sulle epiche pagine di Heavyworlds.com…come va, Ursus?

Bene grazie! La promozione di “De Ferro Italico” procede e siamo reduci dal Black Troll Winterfest III che si è tenuto in Germania la scorsa settimana e dove abbiamo avuto occasione di condividere il palco con vere e proprie leggende del genere quali: Immortal, Moonsorrow, Ensiferum e Primordial.

Partiamo con una domanda semplice semplice: “De Ferro Italico”, diteci di tutto e di più sul vostro nuovo (fantastico) disco!

“De Ferro Italico” è un concept para-storico, il tema principale è la resistenza di un gruppo di guerrieri all’oppressione avviata, nel 391 d.c., dai decreti Teodosiani che proibivano l’adorazione di divinità pagane e abolivano di fatto i culti antichi delle popolazioni italiche che venivano a contatto con Roma. Nel narrare la vicenda siamo stati molto attenti alle situazioni ricorrenti nella vita dei nostri antenati ed il più possibile fedeli alle sonorità, antiche e moderne, della nostra terra.

“De Ferro Italico” è il vostro secondo full length…cosa si è evoluto nei Draugr rispetto a “Nocturnal Pagan Supremacy”?

Ad evolversi è stato il nosto modo di intendere la musica e il messaggio ad essa legato;  rispetto a “Nocturnal Pagan Supremacy”  ora vi è la forte volontà di creare un sound che paghi tributo alle sonorità della nostra terra, restando di facile ascolto per un pubblico straniero; da qui l’idea del concept album, dei testi in italiano e di aumentare la presenza di momenti folcloristici all’interno dei pezzi.

Se si analizza “De Ferro Italico” sotto un profilo tecnico, nonostante voi non siate sotto ‘grosse’ etichette, la caratura sia di produzione che suoni, mixing etc, è a livelli ultraprofessionali. Quanto avete dovuto ‘lavorare’ per estrapolare un livello qualitativo praticamente perfetto?

Il lavoro è stato lungo e abbastanza faticoso ma ne è valsa la pena. Sono dell’idea che, al giorno d’oggi purtroppo non sempre ‘etichetta’ è sinonimo di ‘qualità’, detto questo, con Draugr la priorità è stata quella di offrire all’ascoltatore un prodotto completo e di ottima qualità, anche se autoprodotto.

Nel songwriting c’è una distinzione tra episodi più tipicamente estremi e altri che denotano maggiore epicità. E’ stata una scelta dettata dal concept, oppure avete poi scritto il concept sul materiale composto?

Tutte le scelte sonore in “De Ferro Italico” sono dettate dalla direzione del concept, questo è in linea con il nostro modo di comporre; prima di iniziare a comporre un pezzo sappiamo già di che tematiche dovrà trattare e di conseguenza ogni scelta ‘stilistica’ sarà  influenzata da questo fattore.

La song “Suovetaurilia” è un manifesto di pagan metal incentrato totalmente su musica tradizionale italiana, ed in particolare del sud Italia. A mio parere si discosta un pò dal resto del platter, riuscendo ad essere un capitolo a sè stante. Sei d’accordo?

Ogni parte di organetto abruzzese o flauti presente in “De Ferro Italico” è, nei limiti del possibile, influenzata e ispirata dalle sonorità della nostra terra. Per quanto riguarda “Suovetaurilia” è sicuramente uno dei pezzi più folcloristici dell’album ma non rappresenta un capitolo a sè stante. Descrive il rituale purificatorio nel quale venivano sacrificati un maiale, un toro e un montone per guadagnarsi la benevolenza degli dei; spesso il sacrificio veniva compiuto prima delle battaglie…e un pezzo che alterna sonorità estreme a intermezzi tradizionali come “Suovetaurilia” prepara l’ascoltatore alle battaglie narrate nelle song conclusive del concept.

In “De Ferro Italico” si possono trovare delle interessanti ‘ospitate’, tra cui membri dei Folkstone. Com’è stato lavorare con loro?

Conosciamo i Folkstone da un po di anni, abbiamo condiviso il palco con loro in più di un’occasione, e quando si è trattato di scegliere chi suonasse parti di flauto e zampogna sul nostro album i nomi di Maurizio e Lore sono venuti da se; sono due ottimi strumentisti e hanno senza dubbio contribuito, con le loro esecuzioni, a formare l’atmosfera del nostro “De Ferro Italico”

Dalle note nel booklet compare il nome “Finnvox Studios”. Cosa vi ha portato a scegliere uno degli studios che ha ‘forgiato’ un certo tipo di sound tipicamente nordico?

La professionalità di Mika Jussila e la qualità di tutti i suoi lavori sono stati gli elementi determinanti la scelta. Un lavoro  della mole di “De Ferro Italico” meritava un master di alto livello.

“De Ferro Italico” è un concept album che narra di un gruppo di guerrieri che si opposero a Roma e all’imposizione del cristianesimo. Qual è stato il motivo che vi ha spinti, in questo 2011, a scegliere proprio questa vicenda?

Rispolverare valori arcaici per migliorarsi in futuro! Oggigiorno dilaga il fanatismo, le imposizioni dettate da dogmi spesso assurdi sono all’ordine del giorno, e non c’è voglia di opporsi a questa situazione. Per questo forse qualcuno, leggendo il booklet del nostro album, potrà trovare lo spunto per vincere l’accidia e ricominciare a ‘lottare’ in qualunque situazione della propria vita.

Parliamo di live: siete reduci dal Black Troll Winterfest e prima ancora dal Festival du Menhir Chevelu! In più lo scorso anno avete preso parte al Fosch Fest e al Viadana Open Air. Cosa hanno portato ai Draugr questi festival (visto che eravate in compagnia di ‘gente importante’)?

Il festival ,in compagnia di nomi più o meno importanti, è sempre una situazione positiva, senza dubbio aver suonato in bei festival italiani e stranieri ci ha portato nuovi fruitori della nostra musica e estimatori  del nostro messaggio.

Avete in programma qualche tour o qualche altro festival?

Il 10 dicembre prenderemo parte al Mediolanum Nigra Est che si terrà al Midnight di Milano e stiamo cercando di programmare diverse date in tutta Italia e possibilmente anche all’estero a partire da gennaio 2012, speriamo vivamente di riuscire a portare la nostra proposta ovunque ci sia qualcuno interessato ad essa.

Ultima domanda: qual è il messaggio che I Draugr vogliono dare ai propri fans (e non solo) attraverso la propria musica?

Fierezza per le proprie tradizioni e riscoperta di valori arcaici.

Siamo in chiusura…avete carta bianca per concludere questa intervista al meglio! Giuro che non vi sarà censura!

Invito i lettori di Heavyworlds.com a visitare il nostro sito internet http://www.draugr.it  e a dare una possibilità alla nostra ultima fatica “De Ferro Italico”…Valete!