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Graveyard – Joakim Nilsson

Il modo migliore per essere felici è seguire incondizionatamente I propri sogni, ovunque questi possano portarci…a volte non occorre avere idee innovative per riuscire nel proprio compito, bastano chiarezza e una certa schiettezza nell’autoanalisi. Forse è questo il segreto del successo degli svedesi Graveyard, band radicata in un sound tipicamente anni 70 che decide (grazie alla major delle major nel panorama metal) di ripubblicare a pochi mesi di distanza dal blasonatissimo “Hisingen Blues” il primissimo capitolo…ecco I Graveyard analizzati da Joakim Nilsson.

Ciao Joakim, benvenuto nelle pagine di Heavyworlds.com…come va?

Ciao a tutti…bene grazie, anche se sono reduce da un bel raffreddore (RIDE).

A pochi mesi dall’uscita di “Hisingen Blues” eccovi tornare con la re-release del vostro debut…ti va di parlarcene?

Beh…diciamo che consideravamo il nostro primissimo disco abbastanza buono da poter ricevere maggior attenzione e avere una distribuzione adeguata…credo che possa essere interessante dargli un ascolto!

La nuova edizione di “Graveyard” conterrà qualcosa di speciale o di differente rispetto a quella originale?

A livello musicale nulla sarà aggiunto…posso dirti che l’edizione in vinile conterrà un poster e sarà mirato ai veri fans.

Quali sono le principali differenze tra “Graveyard” e “Hisingen Blues”?

Uh, che domandona…beh, “Graveyard” è stato registrato poco dopo la formazione della band, per cui necessitavamo di comporre le songs in breve tempo per avere un full length pronto! Volevamo veramente tirare fuori qualcosa d’impatto, ed è per questo che posso dire che come debut non è male. “Hisingen Blues” mostra una band che ha avuto molto più tempo per suonare assieme, per maturare e per integrarsi interpersonalmente. In più Jonathan, che ora ha suonato con noi tantissimo, sul primo disco ha avuto proprio una piccola parte…

“Graveyard” è uscito originalmente nel 2007 e i responsi furono positivi…avreste mai creduto di poter siglare un contratto con la Nuclear Blast per il vostro secondo disco?

(RIDE) Diciamo che ci speravamo fortemente!!!

Come sta andando il tour di “Hisingen Blues”? State pianificando altre date per l’autunno/inverno?

Oh il tour è andato davvero bene…La maggior parte degli shows era sold out, per cui siamo più che soddisfatti! Al momento stiamo tirando il fiato…ma partiremo per un lungo tour negli States verso fine anno! Ma posso assicurarti che saremo più o meno in ogni parte del globo (RIDE)!

In un mondo ‘metal-oriented’ voi avete deciso di seguire la strada ‘old-rock’…dipende dalle vostre influenze?

La ragione principale della mia scelta stilistica è che quando scoprii i primi Black Sabbath mi accorsi che non avrei mai trovato musica migliore di quella…parlando per metafore, se prendi un albero ti accorgerai che le radici rappresentano la merda, ovvero dove viene gettato il concime per il nutrimento; ma le foglie che nasceranno cadranno, perchè l’inverno arriva sempre (ragionamento contorto ma alquanto esplicativo-ndr).

Ascolti band che suonano più o meno il vostro genere, come i Wolfmother per esempio?

Non ragiono per generi, a dire il vero…se la musica è buona, poco importa se è jazz o blues o black metal! Per rispondere alla tua domanda, non ascolto i Wolfmother…ma ascolto band che si avvicinano al nostro sound, come Spindrift, Black Keys e Black Mountain.

Ascoltando i vostri dischi sembra che abbiate deciso di tornare indietro nel tempo fino alle prime produzioni degli anni 70…è difficile ricreare quel suono così differente dalle produzioni attuali?

A dir il vero non è nostra intenzione ricreare qualcosa di passato…ne mai lo sarà! Diciamo che ci piace registrare con tape recorders e microfoni di una certa qualità (RIDE).

Se “Hisingen Blues” fosse uscito nel periodo ‘68/’69 pensi che sarebbe stato considerato un ‘must’ da avere come “Led Zeppelin III” o “In Rock”?

Che cazzo di domanda (RIDE)!!! Credo mi sia impossibile risponderti…posso dirti che so che siamo un’ottima band e abbiamo del buon materiale, ma so anche che ci sono state un’infinità di grandi band in quel periodo i cui dischi non sono considerati indispensabili…

OK Joakim…siamo in chiusura! Vuoi aggiungere qualcosa?

Grazie ragazzi del supporto ai Graveyard! Ci vedremo presto!